La nuova maglia della Nazionale

Faremo fatica a riconoscere i nostri beniamini durante la prossima manifestazione internazionale. E non parliamo solo dei tanti volti nuovi che non hanno mai vestito l’azzurro, ma anche dello stesso azzurro che dovrebbe caratterizzare la nostra divisa, diventato improvvisamente pallido per rendere omaggio alla gloriosa casacca indossata dall’Italia di Pozzo negli anni ’30. Un assaggio della novità lo avevamo già avuto nei mesi scorsi, ma ieri è arrivata la presentazione ufficiale in quel di Coverciano, con Lippi e Gattuso chiamati a far da “modelli”.

E’ un azzurro un po’ più pallido, ma qualsiasi sia il colore, le quattro stelle ci sono e noi vogliamo onorare questa maglia.

Con Lippi ce lo auguriamo anche noi, qualunque siano i toni dell’azzurro o i colori dei calzettoni (marroni per l’esattezza). Intanto c’è da ben figurare nella prossima Confederations Cup (dal 14 al 28 giugno), poi si tornerà a parlare di qualificazioni mondiali, nella speranza di uguagliare proprio l’Italia di Pozzo. Ma a quel punto la maglia della nazionale avrà già ripreso il suo solito azzurro. Intanto voi beccatevi la gallery della casacca scolorita.

Nazionale, torna Cassano?

La Confederations Cup, le prove generali per la Coppa del Mondo, è alle porte. Tra poco più di una settimana verranno ufficializzate le convocazioni, e ci saranno delle novità. Ad

Vieira lascia la Francia

Sembra arrivata al capolinea l’avventura di Patrick Vieira nella nazionale francese. L’interista sta meditando l’abbandono dopo la serie di infortuni che lo ha costretto più volte a fermarsi ai box:

Kakà: il miglior calciatore in attività

Se continua di questo passo dovrà aggiungere molti ripiani alla bacheca, per sistemare i numerosi trofei e riconoscimenti che gli vengono assegnati ogni anno. Ieri l’ennesimo Oscar del Calcio da stringere tra le mani nella cerimonia di premiazione avvenuta all’Auditorium di Milano: consacrato ancora una volta Miglior straniero del campionato italiano e Miglior giocatore assoluto.

Stiamo parlando di Ricardo Izecson dos Santos Leite, per tutti semplicemente Kakà, giocatore del Milan e della nazionale brasiliana, considerato da molti il più grande campione in attività. Cresciuto calcisticamente nel San Paolo (146 presenze e 58 gol), sembrava che dovesse arrivare in Italia per vestire la maglia del Brescia, ma l’operazione richiedeva un investimento elevato e le rondinelle si tirarono indietro. L’anno successivo finì al Milan per 8 milioni e mezzo di euro, suscitando curiosità ed ilarità a causa del suo bizzarro soprannome (Moggi diceva che uno con un nome così non avrebbe mai potuto giocare nella Juve). Ora, a distanza di quattro anni, non ride più nessuno!

Numeri di alta scuola contraddistinguono ogni sua prestazione, giocatore completo, dotato di tecnica sopraffina. Non è un attaccante puro, ma segna quanto e più di un centravanti, con tiri potenti scoccati dalla lunga distanza, ma anche con giocate di fino, con scatti e dribbing palla al piede.