Coppa America 2011: Colombia – Perù 0-2 d.t.s.

Foto: AP/LaPresse

Primo quarto di finale della coppa America 2011
Colombia- Perù 0-2 d.t.s. (0-0 d.t.r.)
Reti:
11′ 1ts Lobotan (P), 6′ 2ts Vargas (P)
In semifinale: PERU

Colombia – Perù 0-2 d.t.s.

Si entra nelle fasi cade e interessanti dell’edizione 2011 della coppa America dalla quale ci si sarebbe aspettato – lo abbiamo scrittovin tutte le salse – molto di più in termini di tattica e collettivi. Neppure le individualità hanno incantato e, a fronte della delusione per le prestazioni scialbe di Argentina e Brasile (sebbene la condizione di forma sia in crescendo), ci si è aggrappati alle sorprese garantite da formazioni di seconda fascia.

Se non lo si può dire della Colombia, squadra di blasone da tempo, lo si può affermare del Perù che, in virtù di un girone di qualificazione dignitoso, è riuscito ad accedere ai quarti di finale. Sulla carta, dalle qiuattro sfide in programma tra stanotte e la notte di domani, dovrebbero uscire quali semifinaliste Brasile, Argentina, Cile e Colombia: questo il poker di favoritte dei bookmakers, anche se la scarsa differenza nelle quote tra le stesse e le sfidanti lasciava trapelare fin da subito che l’equilibrio cui si è assistito nei giorni precedenti ha condizionato anche allibratori e scommettitori.

Coppa America 2011: Colombia – Bolivia 2-0

Foto: AP/LaPresse

Terza giornata del girone A della coppa America 2011
Colombia-Bolivia 2-0
Reti:
14′ pt e 30′ pt rig. Falcao (C)

Colombia – Bolivia 2-0

Stavolta trema l’Argentina, perchè nel corso della terza giornata di incontri del gruppo A, quello appunto in cui militano i padroni di casa, la Colombia ha mostrato di poter spiccare il volo grazie alla classe sopraffina dei suoi uomini più talentuopsi, non ultimo quel Radamel Falcao che tanto ha già incantato nel Porto di Villas Boas – di cui è stato riferimento imprescindibile per tutta la passata stagione calcistica – e che sembra essere destinato a tutti gli effetti a seguire il suo ex tecnico di club nella nuova esperienza di questi in terra inglese, sponda Chelsea.

Non sembrava una sfida semplice, sulla carta, visto che di fronte ai colombiani si schierava l’undici boliviano capace di mettere a freno (senza neppure troppa difficoltà) le velleità dell’Argentina di Messi e compagnia nella sfida di esordio. Invece, la prima parte di gara (i 45′ di gioco iniziali sono parsi tra i migliori nel novero di quelli cui si è fin qui assistito) ha svelato ogni cosa: Colombia straripante e in grado di fare suo un match già messo in archivio dopo una sola frazione.

Coppa America 2011: Argentina – Colombia 0-0

Foto: AP/LaPresse

Ancora un pareggio per l’Argentina, e ora sono dolori. La nazionale di Batista, grande favorita non fosse altro perché disputa il torneo in casa, rischia seriamente di uscire al primo turno della Coppa America. Il pareggio contro la Colombia (il secondo in pochi giorni) non solo mette contro l’albiceleste la matematica, ma lancia anche ombre su una squadra sulla carta fortissima, ma che in realtà finisce sempre con lo specchiarsi in se stessa.

Ne è la dimostrazione la partita contro la nazionale colombiana, meno spettacolare ma più compatta, formata su una buona difesa e, a differenza della Bolivia, con un attacco pericoloso. E’ stato solo grazie alla serata di grazia di Romero infatti che Falcao e compagni non sono riusciti a segnare una delle tante occasioni avute, molto più dei padroni di casa.

Coppa America: Colombia – Costa Rica 1-0

Girone A, seconda gara di qualificazione per la seconda fase.
Colombia-Costa Rica 1-0
Rete:
45′ pt Ramos (C)

Il tabellino:

Colombia (4-3-2-1): Martinez; Zuniga, Perea, Yepes, Armero; Bolivar, Aguilar (35′ Rodallega), Guarin; Moreno (25′ st Gutierrez), Ramos; Falcao (33′ st Soto). A disp.: Ramos, Castillo, Zapata, Anchico, C.Sanchez, Cuadrado, Valencia, J.Martinez, Mosquera. All: Gomez.
Costa Rica (4-2-3-1): Moreira; Acosta, Duarte, Calvo, Leal; Salvatierra, Mora; Guzman, Madrigal (27′ st J.Martinez), Brenes; Campbell (1′ st Elizondo). A disp.: M.Alvarez, Carvajal, Valle, Guevara, Castro, Arauz, Gatgens, Fajardo, Cubero. All: La Volpe.
Ammoniti: Guzman (CR), Calvo (CR), Madrigal (CR), Guarin (CO), Zuniga (CO)
Espulso: 31′ Brenes (CR)

Colombia – Costa Rica 1-0

Dopo il passo falso nella sfida inaugurale della competizione 2011 da parte dell’Argentina di Leo Messi – subito in campo in quanto paese ospitante e bloccata dalla Bolivia sull’1-1 – la coppa America comincia a srotolare le gare di girone a partire dal secondo match del gruppo A, che vede contrapposte nella partita in programma oggi la Colombia alla Costa Rica. I gialli di Gomez partono con il favore dei pronostici anche in virtù della maggiore esperienza, che va ad aggiungersi alla qualità tecnica più evidente, dei nazionali colombiani che, in larga parte, stanno vivendo carriere importanti in Europa.

I cafeteros schierano in difesa tre elementi noti al calcio italiano: Zuniga, Yepes e Armero. In avanti, occhi puntati su Falcao che, a quanto pare, sembra essere obiettivo di mercato del Chelsea di Villas Boas. Solo panchina per Cuadrado e Valencia. L’undici di La Volpe affronta invece la partita senza mostrare timore reverenziale: 4-2-3-1 con Guzman, Madrigal e Brenes alle spalle di Campbell.

Alfredo Di Stefano: la Saeta Rubia che fece grande il Real

Era come avere 2 giocatori in tutti i ruoli quando c’era lui. Ma in porta non era un granché.

Una definizione che descrive perfettamente uno dei più forti calciatori del secolo, ancora oggi ricordato tra i pochi capaci di salire nell’Olimpo del calcio e di trovare lì la sua naturale collocazione. Era un figlio di quell’Italia che, al termine del primo conflitto mondiale, metteva le speranze ed i sogni in una valigia di cartone e partiva alla volta dell’Argentina a cercar fortuna. Nacque proprio a Buenos Aires Alfredo Di Stefano, argentino di passaporto, ma italiano nella pelle e nelle ossa.

Cambiò più volte nazionalità nel corso della sua carriera, ma paradossalmente non prese mai quella italiana, che sarebbe stata la più naturale per lui. Peccato, uno così avrebbe potuto far comodo alla causa azzurra negli anni ’50!

Josè René Higuita: un numero 1 stravagante

Chi ama il grande calcio ed i campioni storcerà il naso nel veder inserito Josè René Higuita all’interno della categoria “numeri 1”, perché il colombiano tutto sembrava, fuorché un portiere. Certo, non lo si può definire un grande portiere, ma rappresenta una vera rarità nel ruolo, facendosi interprete di un calcio divertente e spettacolare.

In Europa sarebbe stato cacciato dopo la prima stravaganza, ma laggiù, in sudamerica, il calcio è prima di tutto allegria e molti numeri 1 si sono calati nel ruolo di guascone per strappare un applauso ed un sorriso. C’era Hugo Gatti seduto sulla traversa, perché dalle sue parti non arrivava mai la palla. C’era il messicano Jorge Campos, famoso per le sue maglie sgargianti, ma anche per i 14 gol segnati quando giocava con i Pumas. C’era Chilavert di cui abbiamo abbondantemente trattato, come esempio di portiere-goleador.

Tutti interpreti di portiere spettacolare, ma Higuita è un pezzo unico della collezione ed alcuni episodi sono rimasti ben stampati nella mente di chi ha avuto la fortuna di vederlo in azione. L’istantanea più famosa è quella dei Mondiali italiani del ’90, quando, durante la gara tra Colombia e Camerun si spinse fino a centrocampo, prima di vedersi rubare la palla da Roger Mlla che non ebbe problemi a diregirsi verso la porta per segnare una comoda rete.