Serie A: i voti della settima giornata

La settima giornata di A ha vissuto di alti e bassi sin dall’inizio, anche se avremmo preferito assistere a qualcosa di più spettacolare. Se infatti gli anticipi ci hanno offerto un’Inter ed un Napoli scarichi ed un Milan eccezionale, ed il posticipo ci ha offerto molto spettacolo, solo le gare della domenica pomeriggio che, in generale, non fanno raggiungere nemmeno la sufficienza alle squadre scese in campo. Due gol in tutto il pomeriggio sono davvero pochi. Ma andiamo a vedere chi si è comportato bene e chi no in questa giornata.

Inter, la verità di Gasperini

Gasperini rompe il silenzio ad un paio di settimane dall’esonero da allenatore dell’Inter e racconta la propria verità davanti ai microfoni della trasmissione Rai 5 minuti di recupero. Della sua avventura sulla panca dei nerazzurri si è parlato molto, spesso anche a sproposito, come quando si sospettava che i giocatori gli giocassero contro per convincere la società a cambiare tecnico. Ma il Gasp non ci sta e difende strenuamente i suoi ragazzi:

Sulla squadra si son dette tante cose, ma escluderei i giocatori per onestà nei loro confronti, anche perché mi hanno sempre dato grande disponibilità. Il problema è che non eravamo pronti, tanti giocatori erano rimasti fermi l’anno scorso e abbiamo avuto un agosto molto difficoltoso. Ma per impegno e serietà i giocatori sono sempre stati da ringraziare. Io e la società, invece, abbiamo fatto una brutta figura.

Inter: Maicon giura amore eterno

Buone notizie per i tifosi dell’Inter che ormai si erano quasi rassegnati a perdere Douglas Maicon, uno dei terzini di destra più forti al mondo. Sono circa un paio d’anni che il suo nome rientra sempre tra quelli in uscita, per poi puntualmente rimanere a Milano. Ieri, intervistato da Inter Channel, l’esterno brasiliano ha voluto dire la sua che, almeno per ora, chiude definitivamente ogni discussione:

Mai pensato di andare via dall’Inter. C’è stato chi ha detto che andrò via dall’Inter, parole di un agente che non è il mio agente, mentre l’unica persona che può parlare di me e che mi può rappresentare è Roberto Calenda, che è il mio procuratore. Non c’è niente di vero che mi riguardi in chiave mercato: sto lavorando per tornare a dare il mio contributo e basta. Non ho mai pensato di andare via. Non è vero che me ne volevo andare. […] Ogni volta escono delle cose che non vanno bene, che non sono vere. Io qui sono felice.

Inter furiosa: “tutta colpa dell’arbitro”

Il risultato di 0-3 che ha colpito l’Inter come una sassata è più pesante di quanto abbia detto il campo, e così per giustificarsi, la dirigenza non se la prende con i propri giocatori che correvano la metà di quelli del Napoli, ma con l’arbitro. Il primo a farlo è proprio un uomo pacato come Ranieri che ha spiegato la sua espulsione così:

A Rocchi ho detto ‘Prego Dio che tu abbia ragione’, lui mi ha espulso perché ha detto che ho protestato troppo platealmente. Ha sbagliato con me come ha sbagliato con Obi. Oggi non era la sua partita.

A discolpa di Ranieri c’è da ammettere che la prima ammonizione di Obi era un po’ eccessiva, ed i nerazzurri avevano dimostrato che 11 contro 11 avrebbero potuto giocarsela, ma di certo queste polemiche non fanno bene al calcio. Senza considerare quello che dirà poco dopo Moratti.

Inter-Napoli: Ranieri “è sfida scudetto”, Mazzarri “no, non lo è”

Mancano ormai poche ore ad una delle sfide più affascinanti della Serie A, Inter-Napoli, e la tensione è talmente alta da generare confusione ed emozioni altalenanti. Anche gli stessi allenatori, Ranieri e Mazzarri, la vivono in maniera differente, e cercano di gestire l’ambiente come possono. Nonostante ancora manchino più di 30 partite alla fine del campionato, l’ex tecnico di Roma, Juventus e mille altre squadre (tra cui proprio il Napoli) ammette che in questa gara ci si giocherà un pezzo di scudetto:

Quella contro il Napoli è una sfida scudetto. Gli azzurri stanno facendo bene, è una formazione cresciuta, sta facendo grandi cose in Europa, l’ho vista soffrire a Manchester per poi riprendersi, con il Villarreal ha avuto grossa personalità. È una squadra vaccinata per le lotte di vertice.

Bologna – Inter 1-3: fotogallery

Buona la prima per Claudio Ranieri, che bagna il debutto sulla panchina dell‘Inter con un secco 1-3 rifilato al Bologna. Per infilare la difesa dei felsinei i nerazzurri hanno impiegato ben 39 minuti, riuscendo però a concludere in vantaggio la prima frazione di gioco. A far esultare il pubblico di fede interista è stato Gianpaolo Pazzini, che con mister Ranieri è riuscito finalmente a trovare spazio fin dal primo minuto.

Nella ripresa, però, il Bologna riusciva a rialzare la testa ed agguantava il pareggio grazie ad un rigore messo a segno da Diamanti. A quel punto l’Inter cominciava a rivedere gli spettri dell’era Gasperini, mentre il Bologna si illudeva di riuscire a bissare il pareggio ottenuto sul campo della Juventus. Ma Milito (entrato da poco in campo al posto di Forlan) realizzava il rigore dell’1-2 al minuto numero 81. mentre Lucio metteva al sicuro il risultato a tre minuti dal fischio finale.

Bologna, Bisoli spera in un’Inter malata

Neanche il tempo di festeggiare il punto strappato alla Juventus in quel di Torino che il Bologna si ritrova ad affrontare un’altra prima della classe (almeno sulla carta). La gara contro l’Inter a questo punto del campionato poteva essere accolta come una benedizione, vista la difficoltà dei nerazzurri di alzare la testa. Ma l’esonero di Gasperini e l’arrivo di Ranieri mescolano le carte e rovinano i piani del tecnico Bisoli, che spera in un’Inter ancora malata:

Ho visionato le ultime partite dell’Inter, ma non so se con l’arrivo di Ranieri la squadra farà gli stessi movimenti. Al di là dei grandi campioni che tutti conosciamo, ci sarà qualcosa di diverso e noi dovremo essere pronti al cambiamento. Saranno sicuramente aumentate le loro convizioni sul campo  Spero che sia un’Inter con qualche ‘malanno’, che abbia almeno un po’ di raffreddore.

Ufficiale, Ranieri all’Inter

Al fischio finale di Novara-Inter erano davvero in pochi a scommettere sulla permanenza di Gasperini sulla panchina dei nerazzurri, sebbene Moratti avesse assicurato di volersi prendere una notte per decidere. La notte porta consiglio e tra una tazza di camomilla e quattro gocce di tranquillante deve aver suggerito al patron de biscione di liberarsi dell’ex allenatore del Genoa, per puntare su un tecnico che metta in pratica una tattica meno spregiudicata e lontana dal 3-4-3 del Gasp.

Esonerare Gasperini era la prima mossa da compiere per Massimo Moratti, ma chi mettere al suo posto? Questo probabilmente è stato il dubbio più profondo del patron, che si trovava nella non facile condizione di scegliere tra la pista interna (Luis Figo) e quella esterna, ma forse non troppo gradita ai tifosi (Claudio Ranieri).

Eh sì, perché nelle orecchie della tifoseria ci sono ancora i botta e risposta tra il tecnico romano e Josè Mourinho, senza contare i trascorsi sulla panchina della Juventus dell’allenatore testaccino. Ma ciò non è bastato per fermare Moratti, che – fatti due conti – ha deciso di affidare la panchina dell’Inter proprio a Claudio Ranieri.

Inter: Gasperini addio, Ranieri è in Pole Position

 La vittoria per 3-1 del Novara ai danni dell‘Inter ha lasciato conseguenze pesanti in casa nerazzurra.  E non poteva esser altrimenti dopo tre sconfitte consecutive avvenute nel giro di pochi giorni. Probabilmente il problema sta a monte, quando è stata affidata la squadra ad un allenatore che gioca con il 3-4-3, senza avere gli uomini adatti per farlo. O almeno senza che la squadra avesse la voglia di imparare ed applicarsi per giocare con un modulo tattico completamente nuovo.

Dopo la riunione svoltasi ieri sera tra Branca ed alcuni senatori dell’ Inter, per il tecnico di Grugliasco non c’ è più spazio. L’esonero potrebbe arrivare già nella giornata di oggi, ma i problemi dell’ Inter non finiscono qui. C’è una squadra spompata, molle, che ha bisogno di esser rivitalizzata  e che deve ritrovare convinzione in sè stessa. E allora non sarà facile per Moratti scegliere un nuovo tecnico che sappia rimmettere in sesto questa situazione.

Zamparini spiega i motivi dell’esonero di Pioli

L’aria è pesante, il malumore si taglia a fette ed il pubblico sembra non gradire l’ultima uscita pazza del patron Zamparini, che a pochi giorni dall’inizio del campionato si è reso protagonista di un clamoroso passo indietro, esonerando Stefano Pioli ed affidando il Palermo nelle mani di Devis Mangia. Il cambio di allenatore non è che la punta dell’iceberg in una situazione che ha visto volar via i pezzi migliori, da Pastore a Cassani, da Sirigu a Nocerino. Ma il patron Zamparini minimizza ed attacca la stampa, prima di spiegare i motivi che hanno portato al licenziamento di Pioli:

Non c’è alcun caos. C’è disinformazione sui numeri della nostra campagna acquisti, penso ci sia una cattiveria costante nei confronti del Palermo. Perché nessuno ha scritto di caos Cellino quando ha esonerato Donadoni? Noi ci siamo mossi sul mercato investendo perché sia per la squadra che per l’allenatore sta cominciando un nuovo ciclo e probabilmente sarà un anno di transizione.

Da Ancelotti a Mihajlovic, il toto-allenatore dell’Inter

Foto: AP/LaPresse

Tra le tante panchine traballanti della Serie A una delle più solide sembrava essere quella dell’Inter, con Leonardo confermatissimo dopo il secondo posto in campionato e la conquista della Coppa Italia. Ma nel calcio, si sa, gli amori spesso finiscono ancor prima di nascere ed il tecnico brasiliano non ci ha messo molto a decidere di abbandonare la causa nerazzurra per sedersi dietro una scrivania del Paris Saint Germain.

Scelta di vita e di cuore, certo, come quella che ha fatto Carlo Ancelotti, cercato ieri da Moratti, ma fermissimo nella sua decisione: “Io all’Inter? Non potrei mai! Non me la sentirei di avere il Milan come avversario”. I tifosi rossoneri scongiurano dunque il pericolo di ritrovarsi di fronte un altro “traditore”, come accadde proprio con Leo, che lo scorso Natale gli mandò il panettone di traverso, firmando per il nemico. Ancelotti dunque rifiuta la panca nerazzurra e lo stesso fa Marcelo Bielsa. Ma allora chi sarà il prossimo allenatore dell’Inter?