Fantacalcio: Gilardino è il migliore, ma ritornano a pesare Kakà e Ibra

Tanti nomi nuovi si vanno ad aggiungere alla lista dei top 11 del nostro Fantacampionato. La quindicesima giornato ha portato piacevoli ritorni, alcune conferme, ma anche qualche calciatore che sembrava un flop, e invece stavolta può rientrare tra i migliori.

Stiamo parlando in particolare di Menez, il francesino della Roma che non sappiamo se rientrerà di certo nella top 11, ma intanto ha premiato quei (pochi) Fantallenatori che hanno puntato su di lui, o che hanno avuto la pazienza di aspettarlo. Il ritorno è quello di Giovinco, finalmente in gol, ma ottime conferme anche per Kakà e Ibrahimovic, che nonappena hanno una settimana di riposo poi tornano più devastanti di prima.

Fantacalcio: Mascarinho batte tutti

Ancora una tripletta, ancora da un calciatore che in pochi si aspettavano, e soprattutto da una squadra che in pochi immaginavano. Giuseppe Mascara da Catania è l’eroe di giornata, tre gol, di cui due da centravanti consumato, e una prestazione a dir la verità predetta con molta precisione dalla Gazzetta dello Sport già una settimana fa, e che avrà fatto felici coloro che hanno ascoltato quel consiglio.

Dietro di lui, i soliti nomi, anche se quest’anno sono un pò una rarità: Ibrahimovic (dato per scoppiato e poi esploso con due gol) e molti calciatori della Juve che quest’anno, Del Piero a parte, erano un pò mancati ai Fantallenatori.

Fantacalcio: Zarate, migliore per la terza volta

Essere il miglior calciatore di giornata è sempre una grande impresa. Esserlo per 3 volte su 5 partite è un evento storico. Mai nessuno, nemmeno il miglior Ronaldo dei tempi d’oro, è mai riuscito a partire così forte ad inizio campionato, e visto l’andazzo, sembra proprio non dover smettere più.

Mauro Zarate, il gioiellino di Lotito, risulta oggi per la terza volta il miglior calciatore di giornata. I gol ancora una volta sono stati due, e questo riconoscimento va ad aggiungersi alla vetta della classifica cannonieri, che non è poco. Top 11, come pronosticato, dominata dai milanisti, premiati dopo il derby, ma molte saranno le new entry.

Fantacalcio: sbancano i calciatori del Milan

Un pò pochini i gol di giornata, solo 16, il che si traduce in punteggi molto bassi nel Fantacalcio. Se non ci pensava la Lazio, e il solito Zarate, questa giornata sarebbe stata particolarmente noiosa per i contabili del nostro gioco, con pochissimi +3 e quindi con molte prestazioni da valutare che faranno pendere l’ago della bilancia.

Bisognerà tenere d’occhio le ammonizioni e i mezzi voti, perchè potreste aver vinto o perso per un piccolissimo scarto, quindi vi consigliamo di tenere d’occhio le quotazioni e la top 11 di domani, che già da ora si preannuncia particolarmente ostica.

Fantacalcio: si parte con la prima formazione ideale

Prima giornata di campionato, e anche di Fantacalcio. Tra poche ore ci sarà il calcio d’inizio, e si comincerà a fare sul serio, non soltanto per i 20 allenatori di Serie A, ma per i milioni di Fantallenatori che dovranno mandare in campo 11 calciatori all’altezza del nuovo campionato.

Cerchiamo così, come l’anno scorso, di analizzare quali sono i migliori 11 da schierare in questa prima giornata, andando ad analizzare gli infortunati e invece chi è in perfetta forma. Ricordiamo prima di tutto che il calciatore più acquistato del Fantacalcio, Kakà, è fermo per infortunio, e quindi non potrà essere schierato nè in questa giornata, ma forse nemmeno nella prossima.

Christian Abbiati: il Milan ritrova il numero 1

Adesso qualcuno lo sta rivalutando. Solo adesso che ha dato una grossa soddisfazione ai propri tifosi, respingendo ben tre calci di rigore ai cugini nerazzurri nella gara decisiva del Trofeo Tim.

Christian Abbiati in questo momento ha molti motivi per sorridere, visti i problemi del Milan nel trovare un portiere sicuro e affidabile, dopo l’annata disastrosa di Dida e la scarsa vena di Kalac.

Lui invece è appena rientrato dalla Spagna, dove era stato spedito lo scorso anno per fare da riserva a Leo Franco nell’Atletico Madrid, per poi guadagnarsi la maglia da titolare a suon di buone prestazioni.

Strategia al risparmio del Milan: “i miliardi li facciamo gettare agli altri”

Probabilmente le accuse di immoralità lanciate da Blanc qualche mese fa nei confronti di Milan e Inter stanno cominciando a fare effetto. Non sull’Inter, evidentemente, dato che Moratti ha già cominciato a contare i milioni da spendere per la prossima campagna acquisti, ma sul Milan, che ha deciso di mantenere il profilo basso, e cominciare ad agire come già fanno in Spagna, puntando sui giovani.

La strategia è vincente (vedi Barcellona, dove sono nate stelle come Eto’o, Messi, Krkic, e in parte anche Ronaldinho), ma forse è dovuta al fatto che il presidentissimo Silvio Berlusconi ha deciso di lasciare la presidenza per occuparsi di affari ben più importanti del calcio. Il motivo vero non è dato saperlo, ma quello che si sa è che l’annuncio farà preoccupare molti tifosi rossoneri: niente follie, il prossimo anno si punterà sui giovani.

Verso Euro 2008: Italia

Ultima occasione per Cassano per dimostrare di essere maturo. Il ct Donadoni ha deciso di convocarlo nella pre-lista per l’Europeo, spiazzando tutti, prima di tutto sul numero dei convocati. Infatti tutti si aspettavano dai 28 ai 30 calciatori, e invece nel ritiro austriaco ci sarà posto solo per 24. Trovata poco felice quella di Donadoni, a mio parere, perchè sarebbè stato più facile scartarne 5 a pochi giorni dall’inizio del torneo, piuttosto che uno solo, come dovrà fare, visto che ogni nazionale non potrà portare più di 23 calciatori.

Lo ha dichiarato lui stesso: “Mi metto nei panni dell’atleta, non sarebbe bello sapere che sei nei 24, ma poi tornerai a casa“. Probabilmente non è stato abbastanza coraggioso da prendere una decisione netta: o 30 nella pre-lista o direttamente 23 come fanno nelle altre nazionali.

Mercato Milan in fibrillazione, i grandi nomi aumentano anche senza la Champions

E dire che c’era chi pensava che non andare in Champions fosse un disastro. Mai come quest’anno ci sono tanti giocatori che ruotano intorno alla società del Milan, e a sentire i nomi, c’è da farsi venire i brividi.

Chiuso già l’affare Flamini, rimangono saldi i rapporti con il Barcellona. Sono due anni che Berlusconi cerca in tutti i modi di strappare Ronaldinho ai blaugrana, ma da quando i medici gli hanno detto che non tornerà più quello di una volta, questo interesse sembra un pò scemato. I catalani però non hanno solo Dinho, ma mezza squadra appetita da tutta Europa, e il bello è che se ne vuole disfare.

Sebastiano Rossi: record di imbattibilità, ma che carattere!

Uno come lui farebbe comodo al Milan attuale, continuamente alle prese con problemi di numeri uno. Ed in effetti, dopo il suo addio pochi hanno saputo dimostrare di essere degni di difendere la porta rossonera. Stiamo parlando di Sebastiano Rossi, portiere tanto forte quanto controverso, con quel suo modo di fare che spesso indispettiva pubblico e critica.

Iniziò la sua carriera nel Cesena, dopo aver avuto negli anni dell’adolescenza una spiccata propensione per il basket, tanto da sfiorare l’ingaggio in A1. Nei primi anni da professionista calcò i campi della serie C con Forlì, Empoli e Rondinella Marzocco, fino al 1986, quando il Cesena lo richiamò in casa per farlo esordire in A l’anno successivo.

Ma fu il 1990 l’anno del grande salto con la cessione al Milan e l’iniziò della carriera stellare. Una stagione da panchinaro dietro l’inamovibile Pazzagli e poi finalmente la maglia numero uno per sei stagioni consecutive, in cui Seba vinse praticamente tutto in Italia ed in Europa: quattro scudetti, di cui tre consecutivi, una Coppa dei Campioni, una Supercoppa Europea e tre Supercoppe italiane.

Da Beckham a Lavezzi: la tatoo-mania dei calciatori

Sono lontani i tempi in cui il tatuaggio era simbolo di trasgressione o, peggio, di vita da galeotti. Oggi rappresenta una moda ormai consolidata sia tra i vip che tra la gente comune, tanto che non si tende più a nasconderlo, ma anzi si mostra con orgoglio.

E volete che i calciatori si sottraggano a questa tendenza e non approfittino del mestiere che fanno, per esibire i disegni di cui sono ricoperti? Sono veramente pochi gli scampati all’arte del tatoo, forse solo quelli che hanno il terrore degli aghi o che, in controtendenza, preferiscono tenere il proprio corpo “pulito”, ma per i più ogni occasione è buona per ricorrere al tatooist: dalla nascita di un figlio ad un’importante vittoria sul campo.

Il periodo d’oro in questo senso per gli artisti del tatuaggio è stato quello successivo alla vittoria dell’Italia nel Campionato del Mondo, quando praticamente tutta la squadra volle farsi imprimere sul corpo un ricordo di quella notte magica. IX-VII-MMVI il più gettonato, ma anche carte geografiche della Germania, bandiere, dadi e frecce, tutto rigorosamente tricolore!

Buffon non recupera e mette nei guai Donadoni

C’era un tempo in cui l’Italia era considerata terra di portieri: anni d’oro che creavano ai selzionatori della Nazionale non pochi problemi di scelta, tanto era folta la schiera di pretendenti alla maglia numero uno.

Il dopo Zoff, leader indiscusso tra i pali, aveva consegnato ai vari ct di turno dei dualismi che garantivano, qualunque fosse la scelta, sicurezza e capacità. Erano i tempi di Zenga e Tacconi, con il primo a raccogliere applausi e lo juventino a sperare in qualche disavventura del collega, per poter indossare i guanti e scendere in campo. Eppure in molti ancora si chiedono che cosa sarebbe successo se nella partita con l’Argentina del ’90 ci fosse stato Tacconi a difendere la porta azzurra. Ma il passato non si può cambiare e questa è decisamente un’altra storia.

Venne poi l’epoca di Pagliuca e Marchegiani a dividersi la gloria e la maglia nei Mondiali americani del ’94, con Peruzzi, giovane promessa, alla finestra, nella speranza di poter indossare la maglia numero uno nel futuro prossimo. Tempi di vacche grasse per i vari Sacchi, Vicini, Zoff e Trapattoni il cui unico problema era l’imbarazzo della scelta.