Ancelotti – Chelsea, tra contratti e smentite

Londra chiama e stavolta difficilmente Carletto Ancelotti si lascerà sfuggire l’occasione di allenare i Blues. Roman Abramovich gli fa la corte da almeno un anno filato, da quando si trovava nella necessità di sostituire Avram Grant, puntando su un allenatore di grande carisma e di esperienza internazionale.

Ma Carletto all’epoca voleva il riscatto sulla panchina rossonera, dopo una stagione non certo ricca di soddisfazioni. Ma il riscatto non è arrivato, così come sono rimasti nelle intenzioni gli obiettivi proclamati ad inizio stagione. Ora quindi non c’è più ragione che il tecnico resti ad occupare la panca del Milan ed Abramovich ha finalmente l’occasione di assicurarsi il suo pupillo.

In questi giorni si è fatto un gran parlare della vicenda, specie dopo le notizie apparse sul Sun, che parlano di un incontro già avvenuto tra le parti, con tanto di dettagli sul contratto.

Ancelotti, tentazione Chelsea

E’ il periodo delle indiscrezioni e delle smentite, del calciomercato fatto sui giornali e delle voci di corridoio che danno le panchine italiane in gran fermento in attesa della prossima stagione. E come sempre, in mezzo a tanto parlare, spunta il nome di Carlo Ancelotti, dato in partenza per altri lidi un giorno si e l’altro pure.

Vero è che in giro per l’Europa ci sono diverse panche ad interim, affidate a fidi traghettatori in attesa che le bocce si fermino e i tecnici si liberino. Basti pensare al Real Madrid o al Chelsea, le cui società non hanno mai negato la provvisorietà dei rispettivi occupanti. E il buon Carletto farebbe gola ad entrambi i club, tanto che quotidianamente viene invitato a studiare un idioma straniero in vista dei prossimi gravosi impegni.

Certo, lo spagnolo è più semplice da imparare, ma Galliani non scommetterebbe un centesimo sulla possibilità che il tecnico si trasferisca alla corte di Perez (ammesso che venga eletto), tanto da escluderlo al 99,9%. Nessuna scommessa invece sulla pista inglese, visto che meno di un anno fa c’era già stato un approccio nemmeno tanto timido da parte di Abramovich.

Mancini prossimo allenatore del Chelsea?

Aveva detto “torno ad allenare a luglio”, e di certo le offerte non gli mancano. L’unico problema che lo ostacola per tornare ad avere un ruolo attivo nel calcio giocato è il contratto con l’Inter. Un oneroso contratto da 5 milioni l’anno ancora per altri tre anni, che Moratti non ha intenzione di riconoscergli per intero, ma a cui lui non vuol rinunciare.

Ma alla fine la tecnica attendista intrapresa dal presidente nerazzurro potrebbe accontentare entrambi. Infatti dopo una stagione di pagamenti a vuoto, il Mancio è stanco di vedere le partite in televisione, e per poter allenare è costretto a rescindere il vecchio contratto. Tant’è la voglia di farlo che i due si sono già incontrati in passato, e sembrano vicini all’accordo, per cui è mancato solo il tempo per poterlo ufficializzare.

Champions League: Juve all’esame Chelsea

Comincia stasera all’Olimpico di Torino il secondo round del derby Italia-Inghilterra. Prima a scendere in campo sarà la Juventus, tornata con più di un rimpianto dallo Stamford Bridge e decimata dalle defezioni vecchie e nuove, che mettono Ranieri nella condizione di chi ha ben poco da scegliere.

Il rientro quasi scontato di Trezeguet dal primo minuto sembra essere l’unica nota lieta della serata, perché per il resto toccherà mettere insieme l’ennesima formazione di fortuna, dopo gli infortuni di Sissoko, Marchionni e Legrottaglie che vanno ad affollare un’infermieria sempre più colma.

Ed è un vero peccato che la Juve non possa giocarsi le chances di qualificazione con tutti gli effettivi, dovendo ricorrere a soluzioni alrenative. Questo non significa che i bianconeri partano battuti in partenza, ma solo che di fronte ad un Chelsea in forma e rivitalizzato dall’arrivo di Hiddink servirebbe il meglio. Missione possibile?

Champions League: stasera la Juve all’esame Chelsea

Il derby d’Europa non è cominciato nel migliore dei modi per le squadre italiane scese in campo nella serata di ieri. A voler trovare il lato positivo della faccenda, si potrebbe dire che la Roma ha fatto quanto ha potuto contro un Arsenal arrembante, limitando al minimo i danni, in attesa della gara di ritorno, mentre l’Inter può sorridere del fatto di non aver subito gol in casa (meglio uno 0-0 che un 1-1, ad esempio).

Fatto sta che il bilancio al momento è in favore delle compagini inglesi e stasera toccherà alla Juventus l’arduo compito di risollevare le sorti del calcio italiano, cercando di confermare in quel di Londra le ottime prestazioni esibite nella fase a gironi.

Di fronte si ritroverà un Chelsea col dente avvelenato, che ancora non ha digerito la sconfitta nella finale dello scorso anno, quando capitan Terry scivolò al momento del rgore decisivo. Ma anche la Juve ha mille ed un motivo per caricarsi, primo fra tutti un digiuno di successi in campo internazionale che ormai dura da secoli.

Inter, Juve e Roma avvisano le inglesi

Parola d’ordine: vietato distrarsi. Lo aveva detto pubblicamente Mourinho alla vigilia della gara col Bologna, ma immaginiamo che anche Ranieri e Spalletti abbiano fatto discorsi simili nel chiuso dello spogliatoio.

La Champions è uno degli obiettivi delle tre squadre italiane approdate agli ottavi, forse l’obiettivo più ambizioso, ma la finale di Roma è ancora troppo lontana e per ora conviene concentrarsi su un campionato che non ha ancora dato verdetti definitivi.

Lo sa bene Mister Mourinho che aveva chiesto ai suoi di non scherzare di fronte all’impegno di campionato, nonostante il divario quasi abissale dalle inseguitrici. Ed i suoi non hanno scherzato, andando a guadagnare a Bologna tre punti che significano distanze mantenute su Juve e Milan e avvertimento al Manchester, prossimo avversario in Champions. Gli inglesi, dal canto loro, hanno risposto con il medesimo risultato, ottenuto in casa contro il Blackburn, nella gara che poteva regalare l’imbattibilità europea a Van Der Saar.

Ancelotti come Figaro: tutti lo cercano, tutti lo vogliono

Ricordate quando il giovane Ancelotti arrivava a Torino con il suo piccolo bagaglio di esperienza? E ricordate l’accoglienza che gli riservò una parte del popolo juventino? Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti, il piccolo allenatore è cresciuto ed ha dimostrato ampiamente di essere in grado di allenare un grande club, attirando l’attenzione delle dirigenze di mezza Europa, che ora farebbero carte false per portarlo alla propria corte.

L’interessato sta alla finestra e si gode lo spettacolo con la speranza di lasciare a Milano l’ultimo grande regalo prima dell’addio. Non fa mistero delle sue preferenze, ammettendo tra il serio e il faceto di ambire alla panchina giallorossa, l’unica in Italia che riscuote le simpatie del suo fondoschiena. Ma il feeling tra la Roma e Spalletti è tale da non lasciare presagire cambi imminenti, ragion per cui il tecnico di Reggiolo dovrà “accontentarsi” di un’altra sistemazione. Dove finirà?

La rivoluzione in casa Chelsea ha aperto le porte ad una soluzione interessante, perché è chiaro che Hiddink non sarà il tecnico dei Blues per troppo tempo (a meno di una vittoria clamorosa in Champions o in Premier). Il tecnico olandese, pur essendo nelle simpatie di Abramovich, non convince pienamente i manager Peter Kenyon  e Pini Zahavi, che già la scorsa estate avevano tentato un corteggiamento nei confronti dell’italiano.