Che fine ha fatto George Weah?

Diavolo Nero, Il Re Leone, Big George, King George, Giorgio, La Pantera: sono alcuni dei soprannomi che hanno accompagnato la lunga carriera di George Weah, noto in questo angolo del mondo per aver vestito la maglia del Milan sul finire degli anni novanta.

Nel recensire la sua biografia non si può non ricordare la conquista del Pallone d’Oro nel 1995, primo in assoluto consegnato nelle mani di un calciatore non europeo ed unico ad oggi a finire nella bacheca di un africano. Di lui i tifosi rossoneri ricordano la straordinaria forza fisica, l’elganza nei movimenti e quella capacità di render semplici anche le giocate più complicate, come quando, in una gara contro il Verona, percorse 90 metri e scartò almeno sette avversari prima di infilare la porta avversaria.

Con il Milan ha giocato fino al gennaio del 2000, contribuendo alla conquista di due scudetti, ma poi che fine ha fatto George Weah?

Che fine ha fatto Antonio Cabrini?

Cambio di penna alla stesura del Che fine ha fatto, la rubrica di Calciopro finora curata dal collega Marco Mancini ed ora passata nelle mani dela sottoscritta per motivi non imputabili alla volontà dei redattori e dei responsabili del blog. Da parte mia c’è la speranza che tale rubrica continui ad essere seguita da un gran numero di appassionati con interventi e commenti che ci facciano sentire viva la vostra partecipazione.

E dopo la premessa necessaria, passiamo ad occuparci di un grande campione del passato, uno di quelli difficili da dimenticare persino per chi non lo ha visto giocare. Parliamo di Antonio Cabrini, terzino sinistro della Juventus e della nazionale italiana, noto anche al pubblico femminile per il piacevole aspetto fisico che lo consegnò alla storia come il Bell’Antonio.

Con la maglia bianconera vinse praticamente tutto: 6 scudetti, 2 Coppe Italia, 1 Coppa dei Campioni, 1 Coppa delle Coppe, 1 Coppa Uefa, 1 Coppa Intercontinentale, 1 Supercoppa Europea. Un palmares davvero eccezionale per il ragazzo venuto da Cremona, arricchito poi dalla conquista della Coppa del Mondo nel 1982. La sua permanenza a Torino durò fino al 1989, ma poi che fine ha fatto Antonio Cabrini?

Che fine ha fatto Pietro Vierchowod?

40 anni e non sentirli. Non è stato il calciatore più longevo della Serie A, ma arrivare a giocare oltre i 40 anni a livello altissimo non è da tutti. E se si parla di calciatori longevi, non può non venire in mente Pietro Vierchowod, difensore centrale che ha fatto la storia dell’Italia (3 mondiali giocati, tra cui anche quello dell’82 e 8 maglie vestite nella massima serie).

Di lui si conoscono le doti eccelse, considerato uno dei più grandi difensori degli anni ’80 e ’90, ha vinto lo scudetto con la Roma e la Sampdoria, ha fatto diventare grande la Fiorentina e si è tolto lo sfizio di vestire la maglia della Juventus (con cui ha vinto la Champions) e del Milan. Ritiratosi nel 2000 a 41 anni ha fatto solo qualche piccola apparizione nelle serie minori come allenatore, ma che fine ha fatto?

Che fine ha fatto Darko Pancev?

“Devo avere pazienza con lui perché è macedone? Ma mì sun de la Bovisa e so minga un pirla!”

Così diceva il suo ex allenatore all’Inter Osvaldo Bagnoli quando, dopo le inutili quanto ridicole partite della sua “stella” Darko Pancev, doveva far fronte a presunti malori del calciatore che spuntavano quando rischiava di finire in panchina.

Darko Pancev è considerato uno dei più grossi bidoni del calcio italiano, non tanto per la sua scarsa vena offensiva, ma più che altro perchè era arrivato in Italia con la fama di attaccante più forte del mondo, ricercato da tutti i più grandi club europei, per poi andarsene dopo pochi anni deriso e senza più uno straccio di contratto. Ma che fine ha fatto?