Tottenham – Milan 0-0: fotogallery

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Recuperare una rete può essere impresa facile se ti chiami Milan, ma recuperare una rete in casa del Tottenham può rappresentare un’impresa ardua, un po’ per statistica (i precedenti con le squadre italiane recitano due vittorie per gli inglesi ed un pareggio) e un po’ per difficoltà di infilare la porta avversaria, avendo cura di un farsi infilare in contropiede, come era accaduto negli ultimi minuti della gara di andata.

Un’impresa, appunto. Un’impresa tentata e non riuscita, sebbene nella prima frazione di gioco il Milan abbia tenuto per larghi tratti il pallino del gioco, costringendo i padroni di casa a difendere l’esiguo vantaggio. Non che i vari Pato, Ibrahimovic e Robinho abbiano creato chissà quante occasioni da rete, ma se i rossoneri avessero chiuso in vantaggio la prima parte di gara nessuno avrebbe gridato alla scandalo.

Shakthar – Roma: Montella deluso, Lucescu sorpreso

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Miracolo, impresa, risultato ribaltato: erano in molti alla vigilia del ritorno di Champions a scommettere che la Roma sarebbe riuscita a capovolgere a proprio favore il 2-3 rimediato contro la Shakthar Donetsk. Ma alla fine della fiera ci ritroviamo a commentare una vera e propria batosta per gli uomini di Montella, che nel gelo della città ucraina abbandonano la massima competizione per club a livello europeo e se ne tornano a casa a capo chino.

3-0 il risultato finale, con i capitolini che non sono riusciti ad andare ad di là di un rigore conquistato (e sbagliato), rimediando anche un’espulsione pesante (quella di Mexes), che non ha certo favorito il tentativo di rimonta. La prima europea di Montella, dunque, finisce con una batosta, mentre dall’altra parte Lucescu si conferma un vecchio volpone e porta a casa un risultato storico per la sua squadra.

Champions League, Montella ci crede

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Partita da dentro o fuori, con un pesante 2-3 da recuperare nel gelo di Donetsk, con la Roma chiamata all’impresa in quella che è la prima europea di Vincenzo Montella da allenatore. L’obiettivo è quello di tornare dall’Ucraina con un vantaggio di due reti che significherebbe passaggio del turno e morale a mille in vista del derby del prossimo turno di campionato. Ma lo Shakhtar è squadra solida e tecnica, quasi imbattibile sul terreno di casa (53 partire senza sconfitte) e poco propensa ad abbandonare sul più bello il cammino europeo. L’ex aeroplanino è però fiducioso:

Sono molto ottimista, la squadra sta crescendo, sarà una partita difficile perché giochiamo contro una squadra valida. Lo spirito deve essere quello degli ultimo 15 minuti di Lecce, ci vorrà massima attenzione fino alla fine. Le motivazioni sono quelle che fanno la differenza e a volte bisogna anche crearle. È importante lavorare per vincere.

Inter – Bayern Monaco 0-1: fotogallery

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La vendetta è un piatto che va servito freddo, recita un vecchio detto, ed il Bayern Monaco lo ha fatto suo in una sera, restituendo all’Inter un po’ della delusione subita qualche mese fa, quando i nerazzurri sollevavano la Champions League ed i tedeschi si accontentavano del secondo posto. Ma alla prima occasione utile i bavaresi hanno trovato il moo di rifarsi, beffando l’Inter proprio sul suo terreno, davanti al suo pubblico e per di più nei minuti finali, quando non si attendeva altro che il triplice fischio dell’arbitro.

E dire che i campioni d’Europa hanno avuto le loro buone occasioni per portarsi in vantaggio, ma il portiere Kraft questa sera sembrava insuperabile ed alla fine si è sentita la mancanza di un attaccante che aiutasse Eto’o negli ultimi metri. Il Bayern Monaco da parte sua non ha demeritato ed anzi si è portato spesso dalle parti di Julio Cesar, colpendo anche un paio di legni nel corso della gara.

Gattuso commenta la squalifica in Champions

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Lui è così, prendere o lasciare. Duro e corretto in campo, schietto davanti ai microfoni, quando si tratta di commentare questo o quell’altro episodio. Nessuno può negare però che nell’andata degli ottavi di Champions League contro il Tottenham Rino Gattuso abbia esagerato, quando si è scagliato contro Joe Jordan con fare minaccioso, davanti allo sguardo allibito di milioni di telespettatori, che mai avevano assistito alla messa in scena del “Gattuso furioso”.

Per quel colpo di testa il centrocampista del Milan si è beccato ben cinque giornate di squalifica ed ora deve sperare che i suoi compagni conquistino la finale per poter tornare su un campo europeo prima del termine della stagione. Rino ammette le proprie colpe ma ha qualcosa da ridire riguardo al lungo stop inflittogli dall’Uefa. Eccolo al microfono de Le Iene:

Ho fatto una figura di m…a, ma per me il rispetto è importante. Mi hanno dato 5 giornate, ci manca solo che mi davano un mese di galera. Al ritorno volevo esserci, ma mi hanno consigliato di no: sono in 37mila, sai come sarei tornato gonfio a Milano. Avrei preso 37mila schiaffi.

Inter – Bayern Monaco: Leonardo vuole vincere

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Dolci ricordi in casa Inter, in vista della gara contro il Bayern Monaco, che una manciata di mesi fa valeva per il titolo di Campioni d’Europa. Ricordi da cancellare per i tedeschi che nella gara di domani cercheranno di spazzar via dalla mente quella triste notte, quando Milito dimostrava di essere il miglior attaccante in circolazione, passeggiando sui sogni di glori dei bavaresi.

Leonardo quella sera era lontano mille miglia, legato ancora ad un sogno a strisce rosse e nere e forse nemmeno immaginava che un giorno si sarebbe trovato a difendere i colori dei cugini. Ma ora il brasiliano è sulla panca dell’Inter e vuole godersi fino in fondo il momento, mentre ricorda all’Europa intera che il titolo di campione è nelle mani dei nerazzurri:

Siamo campioni in carica: questa squadra ha la capacità di affrontare le difficoltà, mi sento tranquillo. Scenderemo in campo mettendo tutto quello che abbiamo: ho la certezza di allenare un gruppo che pensa soltanto a vincere. Sono certo che il comportamento dei ragazzi sarà quello di un undici che sa di essere campione d’Europa e non solo.

Leonardo vuole vincere tutto

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La rimonta sul Milan capolista è in fase di lavorazione, ma lui, Leonardo, tecnico del dopo-Benitez ed artefice del miracolo resurrezione, non si accontenta di avvicinare la vetta. Lui vuole lottare per lo scudetto e non nasconde la voglia di giocarsi le proprie anche in Champions League:

L’Inter ha voglia di vincere tutto. È impossibile scegliere, si scende in campo per vincere. La rosa ci permette di cambiare giocatori e di puntare sempre al successo. Come si fa a gestire? Non c’è nessuna scelta. Bisogna gestire nel modo migliore le energie, ma questa squadra è abituata a certi impegni.

Roma – Shakhtar, Lucescu avverte i giallorossi

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Avversario più comodo non poteva capitare alla Roma, che in fase di sorteggio per gli ottavi di Champions League avrebbe potuto pescare squadre ben più attrezzate dello Shakhtar Donetsk. Impegno facile dunque? Sulla carta sì considerando la scarsa caratura tecnica degli ucraini che tra l’altro sono fermi da mesi per via della lunga sosta invernale imposta dal freddo di quelle latitudini. Ma il calcio non si gioca sulla carta, come ricorda quel volpone di Mircea Lucescu, già conosciuto da queste parti per aver allenato Pisa, Brescia, Reggiana ed Inter. Il rumeno è ora alla guida della compagine ucraina ed è convinto che i suoi possano creare parecchie difficoltà ai giallorossi:

Come ha detto Arsene Wenger, lo Shakhtar è una squadra giovane, con ottime potenzialità e un grande futuro, difficile da battere. Per noi sarà dura perché quella di domani sarà la prima partita ufficiale di quest’anno. Uno stop così lungo incide molto sulla preparazione atletica ma anche sull’organizzazione di gioco, però stiamo in ottima forma credo che possiamo giocarcela.

Ibrahimovic vuole vincere tutto

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Di lui si può dire che è un capriccioso, un provocatore, un presuntuoso, ma bisogna ammettere che è un vincente, qualunque sia la maglia che indossa. Parliamo di Zlatan Ibrahimovic, arrivato al Milan la scorsa estate con la voglia di dimostrare di essere ancora una primadonna, non come quando giocava con la maglia del Barça, dove le stelle di prima grandezza si dividevano equamente la scena.

A Milano per ora la sua parte l’ha fatta, contribuendo in maniera determinante alla prima posizione dei rossoneri ed al passaggio del turno in Champions League. Ma non è abbastanza, non per uno come lui, abituato a festeggiare a fine stagione. Non chiedetegli però di scegliere un obiettivo, perché lo svedesone vuole conquistare tutto il conquistabile:

Io voglio vincere tutto, scudetto, Champions League e anche la Coppa Italia che non ho mai vinto. Nel nuovo anno spero di continuare a far bene, magari anche meglio, voglio vincere qualcosa e sto lavorando per questo così come tutta la squadra.

Champions League

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Champions League

La Champions League è il torneo internazionale più importante d’Europa, a cui partecipano le squadre che, nella stagione precedente, hanno vinto il proprio campionato nazionale, più altre secondo alcuni parametri indicati nei prossimi paragrafi.

Il torneo è organizzato dalla UEFA, la federazione calcistica europea, che gli ha assegnato questo nome nella stagione 1992/93 quando ha introdotto il nuovo formato con i gironi all’italiana, seguito dalle partite ad eliminazione diretta. La competizione infatti era nata molto prima, nel 1955, ma prevedeva soltanto scontri ad eliminazione diretta tra i club vincitori dei campionati europei.

Rafa Benitez appeso a un filo

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Come si può considerare la netta sconfitta di ieri contro il Werder Brema? C’è chi ricorda che il campo del Werder ha sempre rappresentato un ostacolo insormontabile per le squadre italiane – in quindici gare nessun club tricolore è riuscito ad espugnarlo, e che l’Inter ormai aveva già la testa nel mondiale per club, visto anche che aveva già conquistato l’accesso agli ottavi di finale.

Parole che scompaiono dietro i numeri di questo inizio di stagione: ieri l’Inter ha perso per la settima volta su 23 uscite. L’anno scorso i nerazzurri avevano perso sette partite in tutto l’anno – e l’ultima sconfitta era stata l’1-0 contro il Barcellona, un ko che aveva garantito l’accesso alla finale di Champions League.

Il Barcellona è la miglior squadra spagnola del decennio

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Secondo uno studio condotto dal Centro de Investigaciones de Historia y Estadística del Fútbol Español – CIHEFE -, il Barcellona è stato il miglior club spagnolo del primo decennio del ventunesimo secolo – dopo essere stato considerato la squadra più forte degli ultimi venti anni dall’Istituto Internazionale di Storia e Statistica del Calcio – IFFHS -, un istituto riconosciuto dalla FIFA che si occupa – come dice il suo nome – di statistiche e record individuali e di squadra riguardanti la storia del calcio.

Il risultato è arrivato utilizzando un metodo di calcolo simile a quello impiegato dall’IFFHS. L’organismo iberico ha attribuito ad ogni club spagnolo una serie di punti per ogni risultato ottenuto nelle competizioni – nazionali e continentali – affrontate. Non sono stati attribuiti punteggi aggiuntivi in caso di conquista di titoli – campionati, coppe o Champions League.

Inter-Tottenham, niente Stella di David al Meazza

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Richiesta stravagante e per certi versi assurda delle autorità italiane ai tifosi del Tottenham, che tra qualche giorno scenderanno a Milano per assistere alla gara di Champions League tra gli Spurs e l’Inter: non portate le bandiere israeliane all’interno dello stadio Meazza.

E’ questo l’invito apparso ieri sul sito della società inglese, che dice di aver ricevuto precise direttive dalle autorità italiane, probabilmente sull’onda dei fattacci che hanno sconvolto Genova lo scorso martedì. Ma possono le tristi vicende di Italia-Serbia, incidere sul costume di numerosi tifosi che espongono pacificamente la propria bandiera all’interno di uno stadio?