Bundesliga: Il Bayern cade con l’ultima in classifica

Il campionato tedesco si riapre e si richiude in 24 ore. Nell’anticipo di sabato la corazzata del Bayern Monaco cade pesantemente in casa dell’ultima in classifica, l’Energie Cottbus. Appaiono lenti e svogliati Toni e compagni, e così i padroni di casa ne approfittano dopo soli 18 minuti con Jelic. Il Bayern sembra risvegliarsi, e avrebbe anche l’occasione di pareggiare, se Ribery non sbagliasse il calcio di rigore. A quel punto gli uomini di Prasnikar ci credono e raddoppiano dopo pochi minuti ancora con Jelic. L’impresa è fatta, i bavaresi non riescono a segnare e l’Energie si toglie sorprendentemente dal fondo della classifica.

Occasione irripetibile per il Werder Brema, che potrebbe arrivare a 4 punti dalla vetta. Ma sarà per l’inesperienza, o per l’emozione di riaprire il campionato, fatto sta che i verdi di Germania vanno a sbattere contro il muro che il Wolfsburg presenta al Weserstadion. Sono bravi gli ospiti a non scoprirsi e a non correre tanti rischi, e riuscendo a trovare il gol in apertura di ripresa, riaccendendo la speranza di una qualificazione in Europa.

Amarcord Lucarelli, esordio Cuper e riscatto Tiago: le storie della domenica

Giornata di grandi emozioni oggi a Livorno, con il passato che ritorna sia in campo che in panchina. Chissà che effetto farà vedere quella che per anni è stata una bandiera degli amaranto, vestire una maglia diversa, dopo aver proclamato per lungo tempo il suo amore eterno per i colori del club toscano. E’ la storia di Cristiano Lucarelli, bomber di razza, livornese nella pelle e nelle ossa, tanto da giurare che mai avrebbe abbandonato la sua squadra del cuore.

Così non è stato e le sirene straniere lo hanno convinto ad accasarsi presso lo Shakhtar, dove avrebbe avuto la possibilità di mostrare finalmente il suo valore anche a grandi livelli (leggi Champions League). Ma i sogni sono rimasti nel cassetto e, subito dopo l’eliminazione della squadra ucraina, Cristiano ha cominciato a sentire la nostalgia per il Bel Paese, chiedendo di essere rispedito al mittente. La destinazione scelta, però, non è stata la ridente Toscana, ma l’Emilia, sponda Parma, e la curva amaranto non ha gradito.

Appena rientrato lo scorso gennaio ha già avuto modo di pregustare i fischi ed i cori che i suoi ex tifosi gli avevano riservato. A distanza, certo, ma non abbastanza da non poter essere sentiti. Oggi è il giorno della verità e chi si aspetta appalusi e ovazioni per la bandiera, che bandiera non è più, resterà fortemente deluso. Il minimo che può aspettarsi dalla trasferta in terra toscana è che gli diano del traditore, ma comunque vada la “sua” curva sarà tutta per lui.

Fantacalcio: Kakà di nuovo grande, ma Vucinic più di lui

Come da pronostico, le big tornano a regalare soddisfazioni. E i fuoriclasse ritornano a regalare punti. Negli anticipi della 28^ giornata ritorna il nome di Kakà che si conferma il centrocampista più forte del campionato italiano, e che aspettava l’eliminazione in Champions per ritornare a far sorridere i suoi Fantallenatori. Un complimenti, quindi, a coloro che hanno aspettato marzo per acquistare il brasiliano, un pò meno a quelli che si sono ostinati a schierarlo in campo nel periodo centrale della stagione, quando il suo voto in pagella non superava il 5.

Tra i big ritornano a segnare Rocchi e Di Natale, entrambi grandi marcatori che ultimamente si erano un pò persi, e stavano facendo rimpiangere quei Fantallenatori che avevano speso una fortuna per averli in squadra, ma che poi vedevano punte molto meno quotate che scalavano la classifica cannonieri.

Scandalo: pericolo sorteggio truccato in Champions

La Champions League si tinge di scuro. Pesanti ombre si affacciano sull’unica competizione calcistica ancora trasparente. Su un sito internet di tifosi del Liverpool alle 10.28 di ieri mattina (11.28 italiane) un tifoso dei Reds ha aperto un post titolato “una possibile fuga di notizie sul sorteggio“. In questa sua discussione “confused” (il nickname dell’utente) spiega di aver avuto notizia da un suo conoscente all’interno della commissione Uefa, che riguardava i sorteggi dei quarti di finale di Champions League già assegnati. La cosa strana è che questi si sarebbero dovuti tenere un’ora e mezza dopo.

I bookmakers inglesi, non nuovi a questi scandali, hanno la loro parte di colpa perchè le voci hanno cominciato a circolare nel momento in cui hanno interrotto tutte le giocate riguardanti i sorteggi. Risultato: il misterioso tifoso aveva ragione, i suoi accoppiamenti di Champions si sono rivelati azzeccati.

Mancini:”Resto, ma alle mie condizioni”

Dopo Donadoni, anche Roberto Mancini alza la voce e impone le condizioni per rimanere. Sembra andare di moda il diktat degli allenatori, che stanchi di essere sempre al centro delle polemiche adesso vogliono ribaltare la situazione, e rendersi protagonisti agli occhi del pubblico, magari tralasciando gli impegni sportivi.

Dopo essersi pentito per lo sfogo inopportuno di martedì sera, il Mancio ha chiesto scusa alla dirigenza, ai tifosi, ma ha posto le condizioni per rimanere. Prima fra tutte, il motivo scatenante che ha fatto prendere a Mancini la decisione di andarsene: il caso Figo.

Sorteggio di Champions League: la Roma spera

Ci siamo. Tra qualche ora la Roma conoscerà i suoi prossimi avversari per i quarti di finale di Champions League. Fino a qualche settimana fa, nessuno si sarebbe aspettato di trovare la squadra di Spalletti tra le otto migliori formazioni del calcio europeo, non perché priva di mezzi per puntare in alto, ma perché il destino le aveva riservato un sorteggio proibitivo, mettendole di fronte il Real Madrid.

Tra le squadre italiane arrivate agli ottavi sembrava la meno accreditata a passare il turno, e invece eccoci qui a raccontare la storia di Milan ed Inter fatte fuori dalle compagini inglesi e della Roma che ha matato il Real.

Ed ora avanti i prossimi, sperando che stavolta l’urna sia benevola e non riservi il peggio, perché se è vero che per vincere la coppa, bisogna pur superare tutti gli ostacoli, è vero anche che, trovarsi di fronte un Manchester o uno Schalke 04, non è esattamente la stessa cosa.

Mancini resta all’Inter? No, si… forse fino a giugno

Ma insomma Roberto Mancini continuerà o no ad essere l’allenatore dell’Inter anche per i prossimi anni? Subito dopo l’eliminazione dalla Champions League si era lasciato andare ad una dichiarazione che sapeva di delusione, annunciando la volontà di lasciare la panchina a fine stagione. Una scelta che aveva colto tutti di sorpresa, a partire dai giocatori, fino al Presidente Moratti:

È chiaro che non me l’aspettavo e credo che non se lo aspettava nessuno, neanche le persone a lui vicine. Come me lo spiego? Ci saranno delle giustificazioni, credo che sia stato qualcosa che aveva dentro da Liverpool.

Istintiva o ragionata, la decisione di Mancini arrivava come un terremoto a rendere ancora più amara la serata dell’ennesima sconfitta europea. E tutti a cercare di individuare i motivi dell’improvviso sfogo, mentre il diretto interessato continuava a ripetere che la delusione per la partita persa non aveva affatto influito sulla sua scelta.

Milan-Barcellona 4-0: Cruijff umiliato

Era il 18 maggio 1994 ed il Milan scendeva in campo ad Atene per riscattare l’onta subita l’anno precedente in quel di Monaco, quando l’Olympique Marsiglia aveva ridemensionato le sue ambizioni europee.

Terza finale consecutiva per la squadra di Capello che si trovava a dover affrontare l’avversaria più temibile, quella che nessuno avrebbe mai voluto incontrare: l’invincibile Barcellona di Johann Cruijff. Il desiderio di rivincita era forte, ma il Milan partiva per la Grecia con consapevolezza di chi sa che può scottarsi di nuovo e portare a casa l’ennesima delusione.

Del resto quel Barcellona godeva di tutti i favori del pronostico, tanto che alla vigilia il tecnico olandese aveva fatto proclami di vittoria, definendo il Milan “prosaico” e lasciandosi andare a valutazioni frettolose sui giocatori avversari, primo fra tutti Marcel Desailly, considerato un centrocampista dai piedi imbarazzanti, un operaio del pallone, senza tecnica calcistica.

Abramovich fa la lista della spesa

Negli ultimi 5 o 6 anni quando si pensava ad un giocatore che dovesse cambiar maglia per un grosso quantitativo di denaro, si pensava subito al Chelsea. Da quando Abramovich ha preso in mano la squadra londinese ha speso centinaia di milioni per acquistare i più forti calciatori da ogni angolo del mondo. Ma non sempre essi si sono rivelati utili alla causa. Anzi, delle volte si sono rivelati anche dannosi (vedi Sheva).

E allora il presidente russo, poco abituato alle sconfitte, dopo le numerose umiliazioni subite negli ultimi tempi (sconfitta in finale di coppa di lega contro il Tottenham ed eliminazione da parte del Barnsley dalla Fa Cup), ha deciso di invertire la tendenza. Mezza squadra sul mercato, per un valore stimato intorno agli 80 milioni di euro.
Non è impazzito il boss di Gazprom, ma ha intenzione di rifondare la squadra, mandando via i giocatori scontenti per fare cassa (termine per lui nuovo) ed acquistare giovani motivati.

Roberto Mancini lascia l’Inter!

Ho già avvisato la dirigenza ed i giocatori. Questi sono gli ultimi due mesi e mezzo per me sulla panchina dell’Inter, anche se ho quattro anni di contratto.

Queste le poche parole di Roberto Mancini subito dopo l’eliminazione dell’Inter dalla massima competizione europea a livello di club. Una decisione che coglie di sorpresa tutto l’ambiente e che riempie lo stadio, nel silenzio della delusione per l’ultima occasione sprecata.

Non spiega i motivi, ma giura che l’eliminazione non c’entra con la sua decisione, anche se la sua faccia è quella di uno che si è stancato di veder la propria squadra buttata fuori dall’Europa, senza aver respirato nemmeno l’aria della finale.

Ligue 1: Il Lione vince lo scontro diretto e chiude i giochi

E anche per quest’anno le Championnat non potrà dire più niente fino a giugno. Da 6 stagioni a questa parte il campionato francese si chiude tra marzo e aprile, e anche quest’anno non è stato da meno.
Nella supersfida di sabato il Lione si è sbarazzato definitivamente della seconda in classifica Bordeaux, ipotecando il settimo scudetto di fila.

A difesa dei girondini si può dire che il 4-2 finale è un risultato bugiardo, visti i valori in campo. Parte veloce il Lione con una doppietta di Bodmer in 24 minuti che avrebbe steso chiunque, ma non gli uomini di Blanc che, con Wendel, si sono rifatti sotto quasi subito. E la gara resta aperta anche sul terzo gol della capolista firmato da Benzema, riavvicinato dopo soli dieci minuti da Cavenaghi. E’ solo Keita che al quarto minuto di recupero chiude definitivamente partita e campionato. Ora i 6 punti di vantaggio sulla seconda, senza il pensiero della Champions, sembrano impossibili da recuperare.