Bundesliga: il turno infrasettimanale non cambia le gerarchie

Nella settimana terribile costata Champions League, secondo posto in campionato e cambio di allenatore allo Schalke 04, i tedeschi riescono ad uscirne a testa alta, restituendo i 5 gol incassati domenica scorsa al malcapitato Energie Cottbus. Una punizione eccessiva per una squadra che non stava demeritando la corsa verso la salvezza, che adesso dovrà prendere questa sconfitta più come un fatto occasionale che come un campanello d’allarme. Anche perchè l’Energie non incontrerà sempre Kuranyi, autore di 4 gol, e ora terzo cannoniere, dietro Gomez e uno strepitoso Luca Toni, a quota 20.

Proprio quel Luca Toni che sta prendendo per mano il suo Bayern e lo sta trascinando alla vittoria della Bundesliga. Altra doppietta per lui, contro l’Eintracht Francoforte, che si era addirittura permessa il lusso di passare in vantaggio contro la corazzata biancorossa.

Calciomercato o Fantacalcio? Ronaldo in Giappone e Ibra ai Galacticos

Ieri abbiamo parlato del mercato faraonico che aspetta la Juve, ma grossi cambiamenti ci potrebbero essere anche per altre squadre, e non solo in Italia.
Ma la vera notizia è che l’Inter pigliatutto di due anni fa, in cui girava per l’Europa a prendere tutti i calciatori che voleva, la prossima estate potrebbe diventare il supermercato preferito dei grandi club europei.

Primo fra tutti il Real Madrid. Sfumato il sogno Cristiano Ronaldo, che il Manchester non vuol cedere neanche per 120 milioni di euro, sembrerebbe che Mijatovic si stia facendo vivo con il club nerazzurro per chiedere informazioni su Ibrahimovic. E l’assegno che ha portato con se sembra avere tanti zeri: 70 milioni per l’Inter e 12 all’anno per Ibra, cifre da far vergognare anche lo stesso Ronaldo. Altra punta, altra corsa. Stavolta è il Chelsea a mettere gli occhi su uno dei gioielli di Moratti. Abramovich infatti sembra molto interessato all’acquisto di Balotelli, per continuare la campagna acquisti verde per il prossimo anno. L’offerta iniziale è di 10 milioni di sterline, ma potrebbe aumentare a breve.

Ligue 1: unico campionato ancora aperto, incertezza su tutti i fronti

La Ligue 1 più bella degli ultimi 7 anni si sta svolgendo proprio in questi giorni, tra l’indifferenza dei media europei. Se le attenzioni sono tutte rivolte al campionato inglese, tra i capricci di Cristiano Ronaldo e lo strapotere del Manchester, o sul campionato italiano, dove l’Inter ormai ha mezzo scudetto cucito sulla maglia, o magari si dà la precedenza ai campionati spagnolo e tedesco, in cui la distanza tra prima e seconda è già 9-10 punti, sono in pochi a sapere che l’unico campionato ancora aperto si svolge in Francia.

Infatti il Lione che sembrava aver stravinto Le Championnat, ha subito un calo vistoso nelle ultime gare, bruciando 5 punti in due settimane. Probabilmente i pluricampioni di Francia si sono sentiti troppo sicuri della vittoria quest’anno, e che i bravi ragazzi del Bordeaux non fossero tanto convinti di farcela a recuperare.

Tutti vogliono la Juve

Sarà il fascino della Vecchia Signora, sarà il mezzo miracolo che ha portato la squadra dalla serie B alla Champions League nell’arco di un anno, o forse il rinnovato entusiasmo

Bundesliga: settimana nera per lo Schalke, prima fuori dalla Champions e poi 5 scoppole dal Werder

Occasione d’oro la 28esima giornata per il Bayern Monaco. I bavaresi pigliatutto affrontavano una delle squadre più in crisi del mondo, il Borussia Dortmund, sulle ali dell’entusiasmo dopo aver passato il turno in coppa Uefa. Dall’altra parte c’era lo spareggio tra seconda e terza per decidere chi sarà la squadra che darà fastidio al Bayern.

Ma la squadra di Toni evidentemente non teme nessuno, e si vede da come affronta il Borussia. Dopo solo 3 minuti Podolski apre le danze con una cannonata imprendibile per il portiere giallonero. Gli ospiti non si svegliano e il Bayern raddoppia con Ze Roberto. Al festival del gol partecipa anche Toni, che segna la doppietta che consolida il suo primato in vetta alla classifica cannonieri, a 3 lunghezze da Gomez. La gara finisce con un secco 5-0 da cui difficilmente il Borussia saprà riprendersi.

Fabio Capello: la fama del vincente

Siamo così abituati a vederlo in giacca e cravatta su una panchina, che spesso ci dimentichiamo del Fabio Capello giocatore, grande numero 10 degli anni ’60-’70. La sua storia calcistica inizia con un gran rifiuto: lo cercava il Milan, ma suo padre aveva già promesso il ragazzino alla Spal e l’affare sfumò.

La grande occasione la ebbe con il passaggio alla Roma, nonostante una prima stagione non esaltante, in cui riuscì a collezionare solo 11 presenze. Poi arrivò Helenio Herrera sulla panchina giallorossa e Capello divenne il fulcro centrale della squadra: ottavo posto in campionato, abbondantemente riscattato con la conquista della Coppa Italia, con due gol proprio del talento di Pieris nell’ultima gara del girone finale.

Centrocampista di qualità, senso tattico e ottima visione di gioco, oltre alla spiccata propensione al gol: queste le caratteristiche di Fabio Capello, che accumulò nella capitale l’esperienza necessaria per compiere il grande salto.

Liga: il Barça si ferma ancora, ora il Real è a +9

Due notizie per il Barcellona, una buona e una cattiva. La buona è che, dopo 2 mesi di infortunio, si è rivisto Leo Messi calcare i campi di gioco, anche se per soli 20 minuti. La cattiva è che questo non è proprio l’anno giusto, e anche una squadra di bassa levatura come il Recreativo Huelva può fermare i fenomeni blaugrana.

Nell’anticipo di sabato partono forte i catalani, che senza Henry, Ronaldinho e Krkic fermi per infortunio, e Messi in panchina, si affidano al solo Eto’o che non perdona: gol dopo appena un minuto. Sembrava che il Barça potesse ottenere una vittoria facile, e come è già successo più volte in questo campionato, si adagia sugli allori, tanto da subire un gol (fantasma, visto che la palla non aveva varcato completamente la linea) di Ruben a 5 minuti dall’intervallo. Rijkaard suona la carica negli spogliatoi, e appena tornati in campo Eto’o bissa con un bolide da campioni. Vittoria acquisita? Neanche per sogno, perchè i blaugrana sbagliano l’impossibile, e ancora Ruben li castiga, per il 2-2 che toglie tutte le velleità scudetto al Barcellona.

Juventus-Milan 3-2: l’Europa che conta non è per tutti!

Qualche anno fa rappresentavano la più bella della serie A e facevano impazzire le difese di mezza Italia con gol a raffica. Ieri sera Filippo Inzaghi ed Alex Del Piero si sono ritrovati contro, in cerca entrambi di far bene per la causa delle rispettive squadre. Causa che nello specifico si chiama Champions League.

Lo aveva chiesto a gran voce Ranieri nelle dichiarazioni della vigilia, auspicando una reazione d’orgoglio dopo la gara di domenica con il Palermo, in cui la Juve ha raccolto meno di quanto seminato, specie nel secondo tempo, giocato veramente da grande squadra.

Il Milan, da parte sua, cercava la vittoria per restare attaccato al treno del quarto posto e recuperare terreno nei confronti della Fiorentina, impegnata stasera contro l’Inter. Alla resa dei conti, i bianconeri hanno incamerato i tre punti e, a meno di un cataclisma, dovrebbero aver ottenuto la terza piazza. Sfumano invece i sogni del Milan che ora deve sperare nei cugini nerazzurri, se non vuole veder allontanarsi i diretti avversari. Ma veniamo ai dettagli della gara di ieri sera.

Benitez&Grant: così vincenti, così a rischio!

Mestiere difficile quello dell’allenatore! Per carità, chiunque di noi vorrebbe star seduto su una panchina invece di sudare quotidianamente per la pagnotta, ma in ambito calcistico quella del tecnico è di gran lunga la figura più controversa. Se la squadra vince, il merito è quasi sempre dei calciatori che vanno in campo e meritano i successi ottenuti; se la squadra perde il primo a saltare è l’allenatore, colpevole di aver messo in campo la formazione sbagliata o di non aver scelto la tattica giusta.

E’ così da sempre e nessuno è immune da questa regola: da Sacchi a Capello, da Lippi ad Ancelotti, ognuno ha avuto nel corso della carriera la sua buona dose di critiche.

E non vengono risparmiati nemmeno tecnici stranieri come Rafa Benitez e Avram Grant, che a questo punto della stagione dovrebbero invece essere solo ringraziati per il lavoro svolto. Dello spagnolo si parlava già lo scorso inverno, quando il suo Liverpool stentava in Premier, pur essendo lanciatissimo in Europa, dove peraltro ha conquistato due finali in tre anni (vincendone una nella rocambolesca gara di Istanbul).

Ligue 1: il campionato più avvincente d’Europa

Si riaccende una piccola fiammella di speranza per un finale di Ligue 1 all’insegna dell’incertezza. Si ferma a 6 vittorie di fila la serie positiva del Lione piglia tutto, sorpreso in casa del Marsiglia. Da segnalare c’è il primo gol in maglia rossoblù dell’ex difensore juventino Boumsong, a cui evidentemente piace di più la fase offensiva che quella difensiva, visti i 3 gol incassati dalla sua squadra.

Ora i punti di distacco dalla seconda (Bordeaux) sono solo 6, quante sono le giornate che restano da giocare, e i girondini si sono mostrati in piena forma, battendo sul loro campo una delle sorprese di quest’anno, il Rennes. A dir la verità il Bordeaux era sceso in campo da squadra operaia, umile, anche perchè non aveva i favori del pronostico, mentre la capolista era scesa in campo giusto per onor di firma, forte del margine di vantaggio in classifica, e della consapevolezza di essere imbattuta al Velodrome da dieci anni.

Champions League: egemonia inglese

Quattro squadre su otto ai quarti, tre su quattro in semifinale: la Champions League parla sempre più inglese. La Roma non ce l’ha fatta a fermare il Manchester né il Fenerbahce è riuscito a frenare le ambizioni di gloria del Chelsea e così toccherà al solo Barcellona rappresentare il calcio “al di qua della Manica” contro lo strapotere delle compagini inglesi.

Situazione ampiamente prevedibile in fase di sorteggio, quando l’urna aveva stabilito gli accoppiamenti, anche se nel calcio abbiamo imparato da tempo che non è tutto così scontato. Ma oggi, alla luce dei risultati, possiamo dire che sembrava un copione già scritto.

Certo, se De Rossi avesse messo a segno quel rigore, forse staremmo qui a parlare di un’altra storia, anche se bisogna ammettere che la qualificazione della Roma è stata fortemente compromessa nella gara di andata e ieri i giallorossi ben poco potevano fare per fermare l’armata Manchester, seppur orfana di Ronaldo e Rooney.

Bundesliga: 9 punti in 7 partite sono impossibili da recuperare

Tutto facile per il Bayern Monaco che sta già preparando i festeggiamenti per la vittoria della Bundesliga. Anche in una settimana difficile, tra le gare di Coppa Uefa e il periodo non esaltante (i bavaresi non vincevano da un mese), nonostante passi in svantaggio e resti in 10 per quasi tutta la gara, il Bayern riesce a rimontare e a vincere contro un Bochum che non ci credeva alla vittoria nemmeno sull’1-0.

I biancorossi partono male in una formazione rimaneggiata per il ritorno di coppa, e vanno sotto dopo 4 minuti grazie alla rete di Azaough. Poi il solito Van Bommel, annataccia per lui, si fa buttare fuori per proteste, ma il secondo tempo è da Bayern, e in un quarto d’ora vengono rifilati 3 gol che fanno tornare il Bochum alla realtà.