Calcio Champions League ottavi di finale 2012-2013 gara di andata
Stadio Meazza in San Siro, Milano, ore 20.45
Milan-Barcellona
Mancavano i risultati delle ultime otto partite della fase preliminare a gironi della Champions Legaue 2012-2013 per definire le sedici formazioni che si sono assicurate il passaggio del turno agli ottavi di finale della competizione.
Ora il quadro è completo, il sorteggio degli ottavi di finale sarà effettuato il prossimo 20 dicembre 2012 a Nyon mentre il turno (con sfide a eliminazione diretta su 180′) è in programma i prossimi 12 e 18 febbraio (gare di andata) e i prossimi 5 e 13 marzo 2012 (partite di ritorno). Non si potranno affrontare squadre della stessa nazione po provenienti dallo stesso girone preliminare.
Di rimando, si è definita la griglia dei club che retrocedono all’Europa League. Il dettaglio girone per girone.
Gara di ritorno degli ottavi di finale di Champions League.
Stadio Allianz Arena, Monaco di Baviera:
Bayern Monaco-Inter 2-3
Reti: 3′ pt Eto’o (I), 21′ pt Gomez (B), 30′ pt Muller (B), 18′ st Sneijder (I), 43′ st Pandev (I)
Qualificato ai quarti di finale: INTER
Tutte le speranze riposte nell’Inter. Degli interisti, certo, ma non farebbe male ricordare agli altri che, a furia di assistere a formazioni tricolori eliminate a destra e a manca nella prima fase dei tornei europei, ci siamo ridotti ad avere diritto a un club in meno in Champions League. Il ranking Uefa parla chiaro: tra due anni l’Italia non avrà più tre squadre nella massima competizione europea e una ai preliminari, ma solo due certe e la terza obbligata a partecipare – e superare – l’ostacolo delle eliminatorie. Siamo, infatti, nella fase in cui il distacco da chi precede, la Germania, è diventato incolmabile.
E’ anche per tali premesse che in qualche modo si è provato a credere fino all’ultimo minuto utile che almeno l’Inter – dopo le debacle della Roma e del Milan – riuscisse a rincasare avendo portato a compimento l’impresa di rimontare una rete – quella di Gomez allo scadere della seconda frazione – al Bayern, capace di sbancare San Siro. Fortissime le motivazioni ospiti pure in virtù della difesa del titolo di campioni d’Europa conquistato proprio contro i bavaresi nello scenario di una Madrid tinta di nero e azzurro, ovviamente speculari anche gli stimoli degli avversari i quali, pur zoppicando in campionato, hanno saputo mostrare in Europa di essere in grado di battere chiunque.
Gara di ritorno degli ottavi di finale di Champions League.
Stadio White Hart Lane:
Tottenham-Milan 0-0
Risultato della gara di andata: 0-1
Qualificato ai quarti di finale: Tottenham
Altra sera con il fiato sospeso e, per quanto gli anni recenti ci stiano abituando a più di una cocente delusione che solo la vittoria dell’Inter nella passata edizione di Champions League ha smorzato, ennesima divisione in due dell’Italia pallonara. Tra chi ha fatto il tifo per il Milan e chi – chissà quanti di più – si è prodigato a incitare per 90’ il Tottenham. Gli inglesi partivano dal vantaggio della sfida di andata, quando in virtù della rete siglata da Crouch sugli sviluppi di un contropiede, gli Spurs riuscirono a sbancare San Siro; ai rossoneri occorreva solo vincere. Con qualunque punteggio – lo 0-1 avrebbe garantito i supplementari – ma vincere.
Precedenti amari per gli italiani che, nelle sfide contro il Tottenham, annoveravano un bilancio di un pareggio e due sconfitte. Altro spunto di riflessione del pre partita: capire se davvero esista una maledizione di nome Ibrahimovic. Ovvero: tanto lo svedese è stato fino a oggi garanzia di vittoria del tricolore quanto sinonimo di eliminazione nell’Europa che conta. In attesa di cavare con certezza la duplice risposta, una parte della verità la si può già mettere in valigia: i rossoneri non riescono a espugnare un White Hart Lane gremito in ogni ordine di posto e vengono eliminati agli ottavi. Se ciò sia l’equivalente del fatto che il tifo milanista possa già festeggiare con giubilo la conquista dello scudetto, lo si vedrà.
Gara di ritorno degli ottavi di finale di Champions League.
Stadio Donbass Arena, Donetsk:
Shakhtar Donetsk-Roma 3-0
Reti: 18′ pt Hubschmann (S), 13′ st Willian (S), 42′ st Eduardo (S)
Andata: 2-3
Qualificato ai quarti di finale: Shakhtar Donetsk
Serviva l’impresa e, per dirla alla Totò, è arrivata una ciofeca di cui l’undici giallorosso è colpevolmente protagonista. La Roma saluta la Champions League archiviando la competizione europea con una prestazione da dimenticare: di fronte allo Shakthar, i capitolini, non hanno che da inchinarsi e riconoscere sportivamente una superiorità che il campo – nel corso di 180’ – ha reso evidente. Si qualifica ai quarti chi ha meritato di passare il turno. Vincenzo Montella era chiamato al miracolo: l’ambiente pareva galvanizzato in seguito ai tre risultati utili consecutivi inanellati con il nuovo corso griffato dall’Aeroplanino, invece l’assenza dell’entusiasmo poi prontamente ritrovato (con le dimissioni di Ranieri) non era in realtà causa principale della malattia. Semmai, diciamo adesso, si parli di rosa ampiamente sopravvalutata.
Con andamento cronologico. A Donetsk il termometro nell’immediato pre-partita segnava –10 gradi centigradi: nel freddo glaciale cui gli uomini di casa sono abituati, Mircea Lucescu sceglie lo stesso modulo degli ospiti: due speculari 4-2-3-1 con Luiz Adriano terminale offensivo dei locali e – sorpresa dell’ultim’ora perché tutti accreditavano Totti punta fissa – Borriello ultimo uomo della manovra capitolina. Diga De Rossi-Pizarro a protezione della difesa. Il 2-3 dell’andata obbligava Doni e compagni a vincere con due reti di scarto o a trovare un successo di misura con almeno quattro reti all’attivo. Roba che dirlo a risultato acquisito fa soltanto sorridere.
Andata degli ottavi di finale di Champions League.
Stadio Giuseppe Meazza di San Siro, Milano.
Inter-Bayern Monaco 0-1
Rete: 45′ st Gomez (B)
Pensare che la finale della scorsa edizione di Champions League si sia trasformata, quest’anno, in un ottavo di finale lascia perplessi e provoca sottile dispiacere per il fatto che una delle due, l’Inter o il Bayern, vivrà di conseguenza una stagione peggior di quella che ha preceduto. Di contro, quella tra italiani e tedeschi è rivincita a tutti gli effetti: per gli ospiti, ovviamente, i quali sono motivati e intenzionati a “vendicare” la cocente sconfitta di Madrid che ha incoronato il Biscione campione d’Europa. Altra Inter? Neanche troppo, visto che l’unica defezioni di rilievo è quella di Mourinho, accasatosi al Real Madrid.
Gli uomini di Van Gaal – rimasto dove stava un anno fa – si sono rinforzati dal punto di vista numerico e hanno concentrato gli sforzi sulla maggiore incisività del reparto offensivo: i dati parlano di una squadra capace, nelle ultime 24 gare ufficiali, di inanellare la bellezza di 74 reti all’attivo. Osservazione inevitabile a incorniciare l’incontro – e impreziosire l’eventuale passaggio del turno dei padroni di casa – è quella per cui i nerazzurri hanno il dovere morale (viste le debacle nelle sfide interne di Milan e Roma) di tenere alti i colori italiani. Nonostante ciò, ne siamo certi, tre quarti d’Italia ha fatto, e lo farà con intensità maggiore nella sfida di ritorno, il tifo per Ribery e compagni.
Andata degli ottavi di finale di Champions League.
Stadio Olimpico, Roma:
Roma–Shakthar Donetsk 2-3
Reti: 28’ pt Perrotta (R), 29’ pt Jadson (S), 35’ pt Douglas Costa (S), 42’ pt Adriano (S), 16’ st Menez (R)
In alcuni frangenti si è pensato che si potesse riproporre il miracolo accaduto nella sfida della fase a gironi contro il Bayern Monaco. Ma i miracoli, se tali sono, lo sono anche perchè accadono una volta. Poi, nulla più. E infatti, la speranza si è rivelata una mera illusione. Al triplice fischio – in realtà anche qualche minuto prima- ci si è disillusi. Non era cominciata male: i giallorossi, incerottati metaforicamente per un morale a pezzi, dovevano rinunciare al solo Julio Sergio per infortunio alla caviglia. In campo Doni, per il resto Claudio Ranieri sceglie di affidarsi ai più esperti dopo aver tentato, nei giorni precedenti, di ricompattare un ambiente per nulla integro sul piano psicologico. Totti, Perrotta, Mexes, De Rossi, Taddei, Vucinic: ci sono tutti.
Il testaccino sceglie il tridente – affiancando al capitano e al montenegrino anche Menez – e conferma la difesa a quattro rinunciando a Juan. Di fronte lo Shakthar di una vecchia conoscenza del calcio italiano: Mircea Lucescu. Squadra materasso, si era detto in fase di sorteggio. S’è visto, verrebbe da dire: come tutt’altro che vittima designata era parsa già nella serata di ieri il Tottenham in grado di espugnare il San Siro rossonero. Che sia ancora manifesta l’inferiorità delle italiane rispetto al resto del mondo? L’augurio è che l’Inter, tra una settimana, possa smentirci ancora.
Andata degli ottavi di finale di Champions League.
Stadio San Siro di Meazza, Milano:
Milan-Tottenham 0-1
Rete: 35′ st Crouch (T)
Prima sfida in casa, sorte che è toccata a ciascuna delle italiane presenti in Champions League per il fatto che nessuna delle tre portabandiera è riuscita a quelificarsi come prima del girone. L’esordio nel corso degli ottavi è del Milan, la squadra che sta conservando una continuità maggiore nel campionato italiano e che pare indiziata a emulare quanto fatto nella passata stagione dai cugini dell’Inter: vincere tutto. In uno stadio San Siro gremito come nele migliori occasioni, i rossoneri affrotano un Tottenham per nulla timoroso, tutt’altro: primi nel girone di qualificazione (hanno tenuto dietro i campioni d’Europa, i nerazzurri) gli Spurs vengono al Meazza per giocare a viso aperto. Allegri deve rinunciare a priori – perché già schierati in coppa da altri club – a Van Bommel e Cassano.
In mediana ci finisce Thiago Silva, mentre al centro della difesa Yepes fa compagnia a Nesta. Abate più di Oddo, la sorpresa semmai è data dall’assenza di Pato, che il tecnico locale ha tenuto in panchina per scelta tecnica. Robinho accanto a Ibrahimovic, alle loro spalle l’azione di Seedorf. Nel Tottenham è clamorosa e pesante l’assenza del baby fenomeno Bale che si aggiunge a quella dello squalificato Jenas. Redknapp, inoltre, opta per Pienaar preferito a Kranjcar sulla sinistra. Coreografia della curva sud con cartoncini colorati e la scritta a caratteri cubitali “Forza Milan, la Sud è con te”.
Bayern Monaco-Fiorentina 2-1
Porto-Arsenal 2-1
Bayern Monaco-Fiorentina TABELLINO
Reti: 48′ p.t. Robben (Bay), 5′ s.t. Kroldrup (Fio), 44′ s.t. Klose (Bay)
BAYERN MONACO (4-4-2): Butt; Lahm, Van Buyten (1′ s.t. Contento), Demichelis, Badstuber; Robben, Van Bommel, Schweinsteiger, Ribery; Muller (21′ s.t.Olic), Gomez (21′ s.t.Klose). A disp. Rensing, Altintop, Pranjic, Tymoshchuk.Allenatore: Luis Van Gaal.
FIORENTINA (4-2-3-1): Frey; De Silvestri, Natali (39’s.t. Pasqual), Kroldrup, Gobbi; Montolivo (39′ s.t. Donadel), Bolatti;, Marchionni, Jovetic (30′ s.t. Felipe), Vargas; Gilardino. A disp. Avramov, Comotto, Keirrison, Carraro.Allenatore: Cesare Prandelli.
Ammoniti: Van Bommel (B), De Silvestri (F), Marchionni (F), Klose (B), Vargas (F)
Espulsi: Gobbi (F)
Arbitro: Ovrebo (Nor)
Milan-Manchester United 2-3
Lione-Real Madrid 1-0
Milan-Manchester United
PRIMO TEMPO. Difficile dire che potesse mettersi meglio di così: passano 3′ e i rossoneri si portano in vantaggio grazie alla coraggiosa conclusione al volo di Ronaldinho che, dal limite dell’area, non ci pensa due volte prima di battere a rete. Nella circostanza, deviazione decisiva di Rafael che spiazza Van Der Saar. Gli inglesi ci mettono qualche minuto per carburare ma – con lo scorrere delle lancette – riescono a stabilirsi in maniera importante nella metà campo del Milan. Per i rossoneri, occasionissima sui piedi di Huntelaar, che sfiora il raddoppio di una inezia. Per i Red Devils, gol del pareggio al 36′: rocambolesca conclusione di Scholes che, svirgolando il pallone riesce a beffare un incolpevole Dida mandando la sfera, angolatissima, sull’angolo alla destra del portiere.
SECONDO TEMPO. Macchinosa la manovra dei rossoneri, encomiabilmente trascinati dagli 80 mila che hanno affollato il Meazza. Manchester ordinato e sempre più padrone del campo: per il Milan diventa difficile trovare spazi mentre gli avversari sanno rendersi pericolosi. Al 21′, il fattaccio: Wayne Rooney, alla prima palla giocabile, la mette alle spalle di Dida con un colpo di testa angolato sul quale il portiere brasiliano non può nulla. Vantaggio esterno degli inglesi che non sembrano accontentarsi: tutto dei Red Devils il possesso palla, intanto che Bechkam lascia il campo per Seedorf. A 13′ dal triplice fischio, Leonardo si gioca la carta Inzaghi ma la gara sembra essere giunta all’epilogo: tra la seconda rete ospite e l’ingresso di SuperPippo, infatti, gli uomini di Ferguson hanno piazzato la terza rete. Ancora Rooney: colpo di testa da posizione vantaggiosissima, al 29′ è 1-3. La rete della speranza la mette nel sacco Seedorf: al 40′ i rossoneri accorciano e provano a tenere viva la speranza. Il ritorno, tuttavia, chiede l’impresa.
Barcellona-Lione 5-2
Manchester United-Inter 2-0
Porto-Atletico Madrid 0-0
Roma-Arsenal 1-0 (7-7 d.c.r.)
Bayern Monaco- Sporting Lisbona 7-1
Juventus-Chelsea 2-2
Liverpool-Real Madrid 4-0
Panathinaikos-Villareal 1-2