Champions League: Roma – Bayern Monaco 3-2

Foto: AP/LaPresse

Quinta giornata di Champions League gruppo E.
Stadio Olimpico, Roma:
Roma-Bayern Monaco 3-2
Reti: 33′ pt e 39′ pt Gomez (B), 4′ st Borriello (R), 36′ st De Rossi (R), 40′ st rig. Totti (R)

Chi non può prendere l’impegno sottogamba è la Roma. La graduatoria del girone E vede i  giallorossi al secondo posto (6 punti) ma con la minaccia neppure troppo velata che giunge dalle retrovie, dove Basilea e Cluj (manco a farlo apposta, scontro diretto stasera) sono appaiate a tre punti. Il Bayern Monaco è già qualificato, un ulteriore punticino garantirebbe il primato matematico.

Spiace sorvolare – giusto un istante – per richiamare gli incidenti del pre-partita che hanno costretto tre tifosi tedeschi a farsi curare presso il pronto soccorso del Gemelli. La soddisfazione di potergli dare degli “imbecilli”, ai quattro teppistelli di turno, non volevamo perderla.

Il campo: Ranieri conferma le indiscrezioni della vigilia e lascia fuori Francesco Totti per lanciare in attacco il duo composto da Vucinic e Borriello. Menez ancora trequartista (“E’ il ruolo che prediligo di più”, le parole del francesino alla vigilia) e Greco favorito a Simplicio. Ancora panchina per David Pizarro, Brighi e De Rossi agiscono davanti alla difesa a quattro in cui il testaccino decide di risparmiare Juan (ovvero, uno che se è disponibile non andrebbe mai risparmiato perchè autentico faro). Van Gaal risponde con Gomez unica punta e  Ribery tra le linee. Diga davanti alla difesa arrangiata con Pranjic costretto a coprire il buco a sinistra. Il dettaglio non da poco è che i bavaresi pagano assenze importanti quali quelle di Badstuber, Robben, Van Bommel, Schweisteiger (squalificato), Olic e Klose.

Champions League: Basilea – Roma 2-3

Foto: AP/LaPress

Quarta giornata Champions League gruppo E
Stadio St. Jakob-Park, Basilea:
Basilea-Roma 2-3
Reti: 17′ pt Menez (R), 24′ pt rig. Totti (R), 24′ st Frei (B), 31′ st Greco (R), 39′ st Shaqiri (B)

I tre punti in classifica (tanti quanti il Basilea e il Cluj) impongono alla Roma di uscire dal St. Jakob-Park con almeno il pari. Di contro, gli svizzeri (già vittoriosi all’Olimpico) vivono una condizione di forma eccellente e con il successo si candiderebbero quale concreta outsider dei tedeschi del Bayern Monaco (primi del girone, 6 lunghezze avanti al terzetto). Claudio Ranieri, inoltre, ha necessità di capire quale sia l’effettiva forza dei giallorossi: altalenanti in campionato, insufficienti in Europa.

Al testaccino, tuttavia, tocca saggiare la forza dela rosa senza l’apporto di pedine importanti quali Pizarro, Taddei, Mexes, Brighi e – non bastasse – Borriello, acciaccato e in panchina. I capitolini se la giocano con Vucinic al fianco di Totti e l’innesto di Menez in fascia. De Rossi e Simplicio in mediana, Perrotta è l’altro esterno di centrocampo. Fin dalle prime battute, si intuisce la chiave dell’incontro: è il transalpino al rientro, Menez.

Spina nel fianco della retroguardia ospite, motivato come poche altre volte, cinico e concreto come difficilmente lo si ricorda: suo il primo spunto (3′) con una conclusione in diagonale che manda il pallone un metro sopra la traversa. La replica svizzera arriva dopo 4′: Stocker al tiro dalla distanza, la sfera sorvola sulla testa di Julio Sergio. L’estremo ospite è decisivo al 12′, quando gli tocca respingere una conclusione ravvicinata di Huggel sugli sviluppi di una mischia. Dal 15′ al 16′ Juan si immola in un paio di circostanze, poi il tridente giallorosso cambia marcia e va a siglare il vantaggio: è il 17′ quando Totti tocca per Vucinic e il montenegrino appoggia per Menez.

Champions League: Roma – Cluj 2-1

Seconda giornata del gruppo E di Champions League
Stadio Olimpico, Roma
Roma-Cluj 2-1
Reti: 24′ st Mexes (R), 26′ st Borriello (R), 34′ st Rada (C)

Obiettivo raggiunto – sono bastati due minuti per mettere ko i romeni – ma quanta sofferenza eccessiva! La Roma continua a dare ancora la sensazione di poter cambiare la partita solo grazie a sfumature, dettagli, casualità. Nello specifico, è occorso lo spavento di due legni colpiti dagli avversari (Traore, nella circostanza, si beve la retroguardia capitolina) prima di assistere all’impeto locale.