Thiago Motta quasi azzurro

Sicuramente la polemica sugli oriundi è destinata a durare ancora a lungo, ma è indubbio che l’Italia abbia bisogno urgente di trovare dei centrali di centrocampo di alto livello, ed

Prandelli: l’Italia ha carattere

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Si aspettava forse qualcosa in più dagli esperimenti tentati nell’ultima gara dell’anno solare, ma alla fine Cesare Prandelli non se la sente di bocciare in toto la prestazione degli azzurri al cospetto della Romania. Certo, non può permettersi il lusso di bluffare, dicendo che la sua Italia ha mostrato il meglio di sé nell’amichevole di Klagenfurt, ma quello che conta, a sentir lui, è il carattere messo in campo dalla squadra:

Abbiamo trovato una squadra molto aggressiva nel primo tempo, poi nella ripresa abbiamo avuto la possibilità di lavorare meglio nei disimpegni. La squadra ha messo in campo un carattere fantastico, fino alla fine abbiamo cercato la vittoria.

Amichevole: Italia-Romania 1-1

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Prandelli si aspettava delle buone risposte dalla giovane Italia, ma alla fine della fiera il ct ha dovuto mandare in campo l’artiglieria pesante per mostrare all’esiguo pubblico di Klagenfurt qualche sprazzo di gioco. Quattro gli esordienti al fischio d’inizio contro la Romania (Balzaretti, Diamanti, Ranocchia e l’oriundo Ledesma), nessuno dei quali è riuscito ad entusiasmare particolarmente, complice l’emozione del debutto e la scarsa abitudine a giocare insieme.

In attacco l’Italia schiera la coppia Balotelli-Rossi (quest’ultimo capitano della squadra azzurra), ma le occasioni pericolose non arrivano, nonostante il gran movimento del giocatore del City (tra l’altro fatto oggetto di buu razzisti ad ogni tocco di palla).

Italia-Romania: Prandelli lancia Balotelli-Rossi

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Non ci sono punti in palio, ma l’obiettivo è sempre lo stesso: dimostrare che questa Italia ha voglia di crescere, puntando sulla forza dei giovani, al di là di quello che può essere il risultato finale. Certo è che Prandelli vorrebbe vincere nell’amichevole di Klagenfurt contro la Romania, ma alla fine quello che conta veramente è la prestazione di una squadra piena zeppa di volti nuovi.

Ben quattro gli esordienti della nuova Italia, i quali, dopo la gioia della convocazione in azzurro, dovranno far fronte all’emozione del debutto nella nazionale maggiore. Ledesma, Diamanti, Ranocchia e Balzaretti si uniranno ai più navigati Viviano, Santon, Bonucci, Aquilani, Mauri, Balotelli e Rossi, nell’affrontare una Romania priva di Mutu, ma ugualmente pericolosa.

Prandelli non abbandona Cassano

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Un concentrato di classe pura, forse non sempre continuo come ci si aspetterebbe, ma comunque in grado di infiammare le platee e di strappare applausi a scena aperta ad ogni tocco di palla. Questo è Antonio Cassano, il fenomeno di Bari Vecchia, il campione che impersona il sogno di milioni di ragazzini cresciuti per strada con la palla tra i piedi. Genio sì, ma anche tanta, troppa sregolatezza, come quando spezzava una bandierina a calci dopo una rete segnata o come quando si esibiva nel “pezzo migliore” delle sue cassanate, minacciando l’arbitro che lo aveva appena espulso. Anche questo è Antonio Cassano, che proprio per le sue intemperanze è stato spesso privato della gioia di giocare in nazionale.

Trapattoni gli regalò la soddisfazione dell’esordio, Lippi non lo inserì nella lista della spedizione campione del mondo in Germania, Donadoni si vide costretto a convocarlo per l’Europeo del 2008, ma quando Lippi riprese il comando, Cassano dovette accontentarsi di guardare l’Italia in tv. Poi arrivò Prandelli e per Fantantonio si aprirono nuovamente le porte della nazionale, fino a quando non ne combinò un’altra delle sue.

Italia-Romania: Balotelli sì, Cassano no

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C’era grande attesa per le convocazioni di Cesare Prandelli in vista dell’amichevole della nazionale italiana contro la Romania, prevista per il prossimo mercoledì in quel di Klagenfurt in Austria. In particolare ci si chiedeva se il tecnico avrebbe fatto valere la regola secondo la quale un giocatore messo fuori rosa nella squadra di club non può essere chiamato a difendere i colori della propria bandiera.

Ebbene, nessuna novità rispetto alle previsioni, visto che Prandelli ha seguito alla lettera il regolamento interno, lasciando fuori Antonio Cassano, che pure aveva fatto il proprio dovere nelle prime gare di qualificazione ad Euro 2012. In compenso, l’ex allenatore della Fiorentina si è sbizzarrito non poco in fatto di novità, portando in ritiro ben quattro volti nuovi, Balzaretti, Diamanti, Ranocchia e l’oriundo Ledesma.

Gianfranco Zola vince il premio Facchetti

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Va a Gianfranco Zola il premio “Giacinto Facchetti – il bello del calcio”, un premio che è giunto alla quinta edizione e che va alle personalità che nel mondo del calcio si sono dimostrate leali, corrette e che hanno interpretato al meglio lo spirito del fair play.

La giuria, composta da Gianfelice Facchetti (figlio dell’ex dirigente dell’Inter), Gianni Petrucci e Andrea Monti ha assegnato il premio all’ex allenatore del West Ham per

riconosciute capacità tecniche e le doti umane.

Prandelli: Cassano? Va bene così

L’Italia di Prandelli comincia a prendere forma e poco importa se nella gara contro l’Irlanda del Nord il gol non sia arrivato. Quel che conta è che gli azzurri sono in testa ad un girone non proprio scontato (vedi la sconfitta casalinga della Serbia contro l’Estonia) e l’atteggiamento offensivo mostrato per larghi tratti della gara.

Nonostante ciò, qualche critica è arrivata sulla nazionale italiana, un po’ per le scarse palle-gol procurate e un po’ per la prestazione ad intermittenza (così l’hanno definita sulla stampa nazionale) di Antonio Cassano. Ma non provate a farlo notare a Cesare Prandelli, che difende a spada tratta il fantasista della Samp:

Questo Cassano mi basta e mi avanza. Sfido qualsiasi analista a trovarmi un giocatore che ti crea cinque palle gol, assist puri come ha fatto lui ieri sera. Se avesse anche una continuità di prestazioni da dieci anni a questa parte, chissà dove giocherebbe ora… Ha sempre giocato nella posizione giusta, mettendo in difficoltà la loro linea difensiva, mi ha soddisfatto molto.

Prandelli deluso: pochi giovani da convocare

Il campionato italiano è il più bello del mondo? Forse sì, ma non per merito dei giovani nostrani, sempre meno presenti (numericamente parlando) nella massima serie. Il problema del ricambio generazionale, dopo gli splendori di Germania 2006, si era posto già nel periodo del Lippi 2, ma non è bastato cambiare condottiero per vedere in campo ragazzini di belle speranze.

E così ci ritroviamo alla vigilia del doppio impegno (Irlanda del Nord e Serbia) verso Euro 2012 a veder convocato un campione del mondo bello stagionato come Gianluca Zambrotta, segno evidente che c’è ben poco da scegliere. A lamentarsi è Cesare Prandelli, che proprio non riesce ad individuare giovani stelle italiane nel campionato di serie A:

Il campionato è ricco di per sé ma povero per quel che mi riguarda. Mi aspettavo qualcosa in più. Non vedo giovani in grado di star qui ora. Spero che tra 5-6 mesi il campionato me li offra.

Prandelli: Totti-Cassano? Si può fare

Il suo uomo di maggior talento, Antonio Cassano, ha espresso qualche tempo fa il desiderio di giocare ancora una volta con l’amico Totti, magari in una gara amichevole della Nazionale. E il ct Cesare Prandelli non è rimasto insensibile alle richieste del numero 99 doriano, impegnandosi a fare quanto possibile per esaudirne il desiderio:

Troppo tardi per vedere Totti e Cassano insieme? Non è mai troppo tardi e se ci sarà l’occasione, un’amichevole importante, potremmo pensarci. L’idea di vederli ancora assieme potrebbe trasformarsi in una bella serata, con due amici che si ritrovano. Dobbiamo vivere il calcio in maniera sincera, senza alimentare le polemiche.

Prandelli sta con gli arbitri

Il campionato italiano è iniziato da sole tre settimane, ma già sono molte le squadre che si sentono in diritto di criticare l’operato degli arbitri. A dare il ‘la’ alle recriminazioni, seppure in modo garbato e composto, è stata la Fiorentina, allenata fino alla scorsa stagione da Cesare Prandelli. Ed è proprio il neo-ct della nazionale a dire la sua sulla situazione, difendendo le giacchette nere a spada tratta:

Non mi stanno piacendo le polemiche arbitrali e questa continua violenza psicologica. Dovremmo riuscire tutti ad abbassare un po’ i toni per uscirne, smettendo di parlar male degli arbitri. Basta seguire le interviste per capire che tutti, anche nelle grandi squadre, vogliono mettere pressione sui fischietti. Ogni partita ha una sua storia, non bisognerebbe parlare delle decisioni arbitrali: i nostri direttori di gara sono i migliori del mondo, sia fisicamente che tecnicamente, ma devono essere sereni per poter operare al meglio.