La Fiorentina ritorna tra le grandi

Un sogno inseguito per otto lunghissimi anni e finalmente realizzato: la Fiorentina è in Champions League, dopo il periodo nero che l’ha tenuta lontana dall’Europa che conta a causa di fallimenti, retrocessioni e penalizzazioni.

Ma ora è il momento di esultare, di liberare la gioia lungamente repressa, di dimostrare che la viola è tra le grandi del calcio ed è intenzionata a rimanenrci per molto. Lo 0-0 conquistato ieri sera sul campo dello Slavia Praga ha solo confermato quanto di buono fatto nella gara di andata, quando i ragazzi di Prandelli avevano messo in tasca un presiosissimo 2-0 da gestire.

C’era qualche preoccupazione alla vigilia e non perché lo Slavia sembrasse squadra chissà quanto temibile, ma perché non ci si può mai fidare delle gare di fine estate e di avversari che non hanno nulla da perdere. Per di più la Fiorentina era orfana di Mutu, fuori per la lussazione al gomito rimediata in nazionale, e l’assenza del romeno crea sempre qualche motivo di apprensione.

Fiorentina: finalmente si fa sul serio!

Dopo l’abbuffata di amichevoli estive si torna finalmente al calcio con i punti in palio. A riaprire la stagione ufficiale sarà la Fiorentina, impegnata questa sera al Franchi contro i cechi dello Slavia Praga in una gara che dovrebbe aprire le porte all’Europa che conta.

Grande occasione per i viola che non respirano il profumo della Champions League dalla stagione 1999-2000, quando il Re Leone Batistuta ruggiva ancora dalle parti di Firenze, prima del trasferimento a Roma.

Per dirla tutta, la Fiorentina aveva anche conquistato un’altra qualificazione per la massima competizione europea, ma le vicende di Calciopoli annullarono i risultati ottenuti sul campo, facendo sprofondare la squadra in fondo alla classifica per la stagione successiva. E proprio a causa di quella penalizzazione, l’anno successivo i viola non riuscirono a riprendersi ciò che gli era stato tolto, dovendosi poi accontentare di giocare in Coppa Uefa.

Roma-Mutu: ufficialmente la storia finisce qui

La seconda telenovela del calciomercato estivo si chiude qui. Dopo la vicenda Ronaldinho, ufficialmente è risolta anche la questione Mutu: il romeno non andrà più a Roma. Probabilmente determinante è stato il carattere mostrato da Prandelli in quelle 24 ore terribili in cui sembrava che il calciatore dovesse andare sicuramente nella capitale.

A dare l’annuncio ufficiale della chiusura della trattativa è Spalletti, che oramai non ci crede più all’arrivo del viola in giallorosso, ma che promette ai suoi tifosi due colpi di mercato come “risarcimento” per la delusione patita.

Mutu resta, ma era necessario il polverone?

Il tormentone si è concluso e non possiamo nemmeno lamentarci, vista la brevità della durata. Ad una manciata di ore dall’offerta della Roma per l’acquisizione del cartellino di Adrian Mutu, è arrivata secca la risposta della società viola, con un comunicato tanto breve quanto perentorio:

Il presidente dell’Ac Fiorentina, Andrea Della Valle, in riferimento all’offerta della Roma, comunica che, per la società viola, Adrian Mutu è e resta un giocatore della Fiorentina.

Queste le parole della società al termine di una giornata di indiscrezioni febbrili che davano il romeno con la valigia pronta ed un biglietto aereo per Fiumicino. E invece Mutu resta dov’è, contento o meno di continuare il suo rapporto con la squadra di Prandelli. Resta come restò un paio di anni fa Luca Toni, pronto a trasferirsi a Milano, sponda nerazzurra, e poi trattenuto per volontà dei Della Valle.

Prandelli “Adesso potete fare anche senza di me”

Martedì mattina, l’autobus è già pronto, Frey c’è, Vargas c’è, Comotto c’è, Pazzini c’è, ma manca qualcuno. Prandelli non vuol partire senza Mutu, ma dopo una breve attesa arriva Corvino che gli dice all’orecchio: “Adrian non viene, in questo momento è a Roma“. Il volto dell’allenatore cambia, dalla solita pacata serenità comincia a diventare sempre più scuro ed è meglio lasciarlo sbollire.

In ritiro il romeno non ci sarà, ma non ci vorrebbe essere nemmeno Prandelli, portato a forza a pranzo con la squadra dove nessuno osa rivolgergli la parola. Ci prova un intrepido giornalista dopo qualche ora che gli dice: “l’importante è che resti tu”, e la risposta seccata è stata: “si fa anche senza di me“.

Euro 2008: la Fiorentina è a caccia di talenti

Solitamente in questa rubrica è dedicata ai volti nuovi da proporre all’attenzione di club disposti a scommettere su giovani di talento. Ma di fronte ad una vetrina internazione come l’Europeo, non potevamo perdere l’occasione di segnalare alcuni giocatori, giovani o meno giovani, che potrebbero far comodo ad alcune squadre.

In realtà tutti (o quasi) i nomi che andremo a proporvi fanno parte della lista presentata da Prandelli alla dirigenza viola, anche se è ovvio che alla fine bisognerà fare una selezione e vedere chi in realtà può far comodo e chi no.

Per quanto riguarda il portiere, molto dipenderà da Frey e dalla sua volontà di giocarsi le chances europee, partendo dai preliminari di Champions League. In realtà già da un po’ di tempo non si sente parlare della presunta trattativa con il Bayern Monaco, a dimostrazione del fatto che il francese avrebbe intenzione di restare dov’è. Nel caso però si rendesse necessaria una sua sostituzione, la Fiorentina sta sondando il terreno per Igor Akinfeev, numero uno della Russia. Dati per possibili anche due ritorni di fiamma, Alex Manninger e Bogdan Lobont, ma solo come dodicesimi.

Sebastien Frey: tutti lo vogliono!

La curva lo adora e lui è uno che sa come farsi apprezzare, non solo per le sue prodezze in campo, ma anche per quel carattere estroverso che lo contraddistingue da sempre. Il guascone di turno risponde al nome di Sebastien Frey, di professione portiere (ma va?), che però somiglia poco agli illustri predecessori che trasferivano tra i pali la stravaganza dimostrata nella vita.

Sebastien guascone lo è (durante il ritiro nel suo primo anno di Inter si tuffò in una piscina vuota, tanto per dirne una), ma quando indossa i guanti riesce a dar sicurezza ad un intero reparto.

Viene da una famiglia di calciatori: suo nonno André giocava come difensore nel Metz e nel Tolosa, arrivando a vestire anche la maglia della nazionale francese, suo padre, anche lui portiere, è arrivato fino alla seconda categoria, mentre suo fratello Nicholas gioca in Italia nel Modena.

Il calciomercato delle altre, Napoli e Fiorentina scatenate

Mancano 4 giornate alla fine del campionato, e si cominciano a muovere sul mercato anche le medio-piccole. Lasciato scemare il clamore dovuto ai grandi nomi sparati (e tutti da verificare) dei grandi club, ora anche le altre cominciano a guardarsi attorno.

Una società che sembra molto attiva sul mercato è il Napoli. De Laurentis ha in testa di riportare la sua squadra ad alti livelli, e smentito lo scherzo di Messi, torna con i piedi per terra e prepara qualche colpo per la prossima stagione. Data per certa la partenza del Pampa Sosa, si guarda in casa Juve per infoltire l’attacco. Reja vorrebbe il rinnovo del prestito, o il riscatto, per Zalayeta, ma nel mirino c’è anche Palladino, che a Napoli ci andrebbe anche a piedi. Su di lui ci potrebbe essere la concorrenza della Roma, ma siccome ai giallorossi la Juve ha chiesto come contropartita Aquilani, i partenopei dovrebbero essere in vantaggio. A Napoli ci andrebbe volentieri anche Mauro Esposito, poco utilizzato a Roma, ma l’acquisto di uno escluderebbe l’arrivo dell’altro. Per la difesa si punta verso Vargas, ma il suo costo potrebbe essere difficilmente sostenibile dai partenopei.

Platinì: Superlega? Berlusconi faccia il ministro!

Il G14 non esiste più. Platini è stato chiamato apposta a sedersi sulla scomoda poltrona del Presidente dell’Uefa proprio per risolvere la spinosa questione.

Eppure ogni tanto torna di moda parlare di Superlega, di un campionato cioè che veda schierate solo le più grandi squadre, che possono investire nei campioni e assicurare spettacolo e ritorno economico. A tirare fuori il discorso è nuovamente Silvio Berlusconi, da sempre innamorato dell’idea di vedere il suo Milan affrontare solo squadre di pari livello:

Quando si attrezza una squadra che costa tanto, non si può pensare di andare a giocare in provincia con meno di ventimila spettatori. I grandi club dovrebbero avere un campionato tutto loro perché con due “big” in campo lo stadio si riempie e l’audience tv diventa altissima.

Coppa Uefa: Glasgow Rangers-Fiorentina 0-0

Poteva andare meglio, ma alla fine dei giochi lo 0-0 tra Fiorentina e Rangers è il risultato più logico. La squadra di Prandelli si era presentata in terra di Scozia, convinta di poter fare il colpaccio, considerando soprattutto le assenze a cui doveva far fronte il tecnico Smith.

E non può dire che non ci abbia provato, ma il catenaccio del Glasgow Rangers ha impedito ai viola di giocare su buoni ritmi ed il risultato finale rispecchia perfettamente quello che è stato l’andamento della gara.

L’inizio è un gioco a non prenderle, la paura di subire un gol che pregiudicherebbe la finale si fa sentire da entrambe le parti. Ancora fuori Christian Vieri, l’attacco è affidato ai piedi buoni di Mutu e Pazzini, che provano in qualche occasione a mettere i brividi alla difesa avversaria, ma sia il rumeno al 12′ che il nazionale azzurro un minuto dopo, non riescono a combinare un granché davanti ad Alexander.

Fantacalcio: Vucinic e Frey probabili top 11

Poche indicazioni dagli anticipi del sabato per quanto riguarda il Fantacalcio. Perlomeno non dal punto di vista della Fantaformazione. Perchè dal punto di vista calcistico gli spunti sono molteplici. Si va dall’addio quasi certo dello scudetto da parte della Roma al +7 della Fiorentina sul Milan, ma questi non sono campi che ci riguardano.

Per quanto concerne il Fantacalcio, la cosa importante è che ora chi ha a disposizione qualche cambio, venda Totti, infortunato e costretto all’operazione. Il capitano giallorosso non tornerà prima della prossima stagione, quindi sarà inutile tenerlo ancora in rosa, anche perchè grazie al suo costo si potranno ingaggiare fior fiori di attaccanti.