Samp-Juve 3-3: Del Piero capocannoniere (per ora)

E’ giunta l’ora! Oggi finalmente conosceremo il nome della Regina del campionato, in un duello a distanza che correrà per novanta minuti sull’asse Parma-Catania. Di fronte alla lotta scudetto tutto passa il secondo piano, persino una gara giocata in anticipo per non “disturbare” la visita del Papa a Genova.

Ma Sampdoria e Juventus ce l’hanno messa tutta per attirare l’attenzione sullo stadio Marassi, giocando una gara a viso aperto, in cui i punti in palio non servivano a muovere una classfica già pienamente soddisfacente per entrambe.

Alla fine il campo dirà 3-3 ed il risultato rispecchia in pieno una gara ben giocata e ricca di emozioni, con tre rigori assegnati e magie da una parte e dall’altra che valevano, come si suol dire, il prezzo del biglietto.

Volata scudetto: è qui la festa?

Ci siamo. Dopo una settimana di parole e titoloni sui giornali, domani finalmente sapremo se l’Inter dovrà scucirsi lo scudetto dal petto o se potrà continuare a giocare con le stesse maglie anche nella prossima stagione.

Già, dipende tutto dall’Inter che deve solo vincere ed evitare di far calcoli, restando attaccata alla radiolina per tutto il pomeriggio. Non c’è altra soluzione, o almeno non deve essere presa in considerazione.

Resta da stabilire quanto i nerazzurri credano nella possibilità di conquistare il titolo all’ultima giornata dopo i match point falliti nelle ultime settimane, perché quando si tratta di Inter nessuna possibilità può essere esclusa.

37^ giornata: Materazzi riapre il campionato!

Che domenica, ragazzi! E che Inter! Ancora una volta ad un passo dalla gloria ed ancora una volta caduta sull’ultimo ostacolo, alla faccia di chi dava chiuso il campionato già da qualche mese. Ed invece eccoci qui, ad un giornata dal termine, con poche certezze e molte domande.

La 37^ di campionato ha un protagonista assoluto che risponde al nome di Marco Materazzi, noto a tutti per il suo carattere forte ed idolo indiscusso della curva. Almeno fino a ieri! Poi è arrivato il regalo inaspettato del Siena, con quell’abbraccio di Riganò sullo stesso numero 23 nerazzurro, che avrebbe potuto regalare il 16° scudetto a Moratti & Co.

E invece al termine di una domenica ricca di emozioni è arrivato l’errore che non ti aspetti, per la delusione del presidente e le imprecazioni (a ragione) di compagni e tifosi. 2-2 il risultato finale che condanna l’Inter a soffrire per altri 90 minuti, mentre gli spettri del 5 maggio 2002 cominciano ad aleggiare nello spogliatoio.

Coppa Italia: la finale è Roma-Inter. Come sempre!

Passano gli anni, ma il ritornello non cambia. Ancora Roma-Inter in finale di Coppa Italia, per la quarta volta negli ultimi quattro anni. Ieri sera non c’è stata alcuna sorpresa al Massimino ed il Catania non è riuscito a interrompere la tradizione.

Del resto la formazione proposta da Walter Zenga non lasciava pensare ad una riscossa tentata dai rossazzurri: titolari a riposo per la gara di domenica contro la Juventus, nel tentativo di salvare il salvabile, con l’obiettivo dichiarato di restare nella massima serie.

Anche Spalletti non ha schierato la formazione migliore, ma nel caso della Roma è prassi abbastanza usuale, come per tutte le grandi squadre, che in Coppa Italia lasciano spazio a chi in campionato non ne trova. E poi il risultato di 1-0 dell’andata (gol di Totti) lasciava i giallorossi piuttosto tranquilli sul passaggio del turno.

Coppa Italia: l’Inter nervosa è in finale!

Ecco cosa succede a parlar male dell’Inter! Solo ieri ne avevamo elencato le debolezze, individuando nella scarsa personalità e nella difficoltà a gestire i momenti clou, il problema maggiore.

Stamattina invece ci ritroviamo a lodare lo spirito cinico di questa squadra che è riuscita col minimo sforzo a raggiungere il massimo risultato. La Lazio ha fatto quel che ha potuto per acciuffare in extremis la finale di Coppa Italia, che le avrebbe consentito di sperare in un’entrata in Europa nella prossima stagione.

Più di questo non si poteva chiedere agli uomini di Delio Rossi, forse solo un pizzico di precisione in più, ma alla fine della fiera, non gli si può rimproverare nulla.

36^ giornata: nessun verdetto

Eh si, sarebbe stato bello festeggiare lo scudetto in uno stadio completamente vestito di rossonero, davanti ai nemici storici che da anni non godono della stessa gioia. E invece la 36^ giornata di campionato ci regala la vittoria del Milan ed ora, a due turni dal termine, le gambe cominciano a tremare.

Alla fine l’Inter riuscirà a conquistare il tricolore, ma ora la Roma è a soli 3 punti ed il calcio ci ha insegnato da tempo che non sempre si verifica il risultato più scontato.

Campionato ancora aperto, dunque, grazie ai gol di Inzaghi e Kakà e ad una gara giocata decisamente meglio dagli uomini di Ancelotti, nonostante le ottime occasioni sprecate da Crespo e compagni. Il gol di Cruz riaccendeva le speranze nerazzurre, ma alla fine l’Inter ha dovuto rinunciare al sogno di vincere il titolo con due giornate di anticipo e sotto gli occhi dei cugini.

Fantacalcio: puntate sul derby

Siamo arrivati alla giornata del derby, quella che deciderà il campionato, e molti Fantacalci. Al contrario di molti derby, credo che stavolta sia arrivato il momento di buttare in campo tutti i calciatori che ne faranno parte. Di solito quando si gioca il derby i calciatori sono nervosi, ci sono molti cartellini, e i voti dei vincitori sono molto alti e quelli degli sconfitti sono bassissimi. Stavolta credo che comunque vada (a parte risultati tipo 5-0), i punteggi saranno molto alti, perchè siamo sicuri che i 22 in campo daranno tutti il massimo.

Ma non c’è solo il derby. Infatti di scontri diretti ce ne sarà più di uno, a partire da quello per la salvezza Catania-Reggina. Qui, contrariamente a quanto detto in precedenza, i punteggi non potranno essere così elevati, perchè quando si giocano le partite da “dentro o fuori”, le piccole non hanno il coraggio che possono avere squadroni come Inter e Milan, e quindi ci si dovrà aspettare una gara con poche emozioni. Altra gara difficile da decifrare sarà Sampdoria-Roma, con i giallorossi che continuano a perdere pezzi per strada (l’ultimo è Taddei), e la Samp che quest’anno ha fallito quasi tutte le gare fondamentali.

35^ giornata: nessun verdetto

Poche certezze e qualche sorpresa al termine della 35^ giornata di campionato. La matematica non regala ancora verdetti definitivi né in testa né in coda e bisognerà attendere almeno la prossima domenica per saperne di più.

La domenica di tutte le gare giocate in contemporanea ci regala solo la sicura partecipazione della Juventus alla Champions League del prossimo anno. Per ora da terza classificata con 70 punti, ma, a tre giornate dal termine, i cinque punti cha la separano dalla Roma sono sulla carta recuperabili. Al tempo stesso, le sei lunghezze che separano i giallorossi dall’Inter capolista non danno la certezza di uno scudetto già assegnato.

Alla fine dei giochi probabilmente le posizioni d vertice rimarranno le stesse, ma finché non ci sarà la sicurezza dei numeri continueremo a parlare di campionato aperto.

Walter Zenga: dai pali alla panchina!

Dalla solitudine tra i pali al freddo di una panchina la strada è lunga, ma Walter Zenga ha dimostrato negli anni di potersela cavare in entrambi i ruoli. La sua marcia di avvicinamento al professionismo cominciò tra i pulcini dell’Inter, quando a soli 10 anni venne scelto da Italo Galbiati per difendere una porta ancora troppo grande per lui.

Ma Walter aveva tutte le qualità per arrivare in alto, se è vero che il club con il quale giocava precedentemente (la Maccalesi), aveva contraffatto la data di nascita sul suo cartellino, pur di farlo giocare con i ragazzi più grandi.

All’Inter divideva il suo tempo tra le partite nelle giovanili e il “mestiere” di raccattapalle a San Siro, pretendendo di stare sempre dietro la porta di Bordon, suo mito e futuro collega.