Joey Barton ancora in carcere, ecco il curriculum del calciatore più cattivo del mondo

Ogni paese ha il suo Antonio Cassano, e purtroppo, non solo per meriti calcistici. In Italia abbiamo le classiche “Cassanate“, cioè i colpi di testa (ma senza il pallone) del talento barese che gli hanno fatto beccare più di una squalifica. In Inghilterra hanno Joey Barton.

Ai più il nome di questo calciatore non dirà molto. E’ un centrocampista che definire “turbolento” è dire poco. Le cosiddette “Bartonate” superano di gran lunga le “Cassanate”, perchè delle volte (il più delle volte) si sfocia nel penale. L’ultima l’ha compiuta proprio 6 mesi fa, quando ha picchiato (da ubriaco) un ragazzo di colore. Per questo si è beccato altrettanti mesi di carcere. Ma il suo “curriculum” è poco invidiabile.

Ora Cassano diventa il salvatore della patria!

Italia, terra di navigatori, poeti e… commisari tecnici. E’ così da sempre, specie quando ci si trova a dover affrontare una competizione internazionale. Perché non fa giocare Tizio? Perché non convoca Caio? Il ct di turno deve fare orecchie da mercante e decidere in totale libertà, non lasciandosi condizionare dall’umore popolare e rischiando anche critiche a non finire in caso di magra figura.

L’ultimo caso di esclusione, nonostante la chiamata a furor di popolo, fu quella di Roberto Baggio in occasione dei mondiali nippo-coreani, ma il buon Trapattoni trovò, buon per lui, un capro espiatorio nell’arbitro Moreno. In ogni caso uno esperto e vincente come il Trap avrebbe trovato il modo di difendersi dagli attacchi della critica.

Non così Donadoni, giovane allenatore con poca esperienza in panchina, in partenza per l’avventura europea con una spada di Damocle sulla testa ed il fantasma di Lippi a seguirlo ad ogni passo. Meglio portare Del Piero dunque, ascoltando il parere del popolo, per poter poi dire di averle tentate tutte. Succede poi che il capitano della Juve entra a partita iniziata contro l’Olanda ed in mezz’ora dimostra di non aver perso lo smalto di un tempo. Fallo giocare! E gioca contro la Romania. E stecca pure, purtroppo. Ed ora il popolo di commissari tecnici invoca a gran voce il nome di Cassano.

Antonio Cassano e l’ultima cassanata

Bisognerebbe tacere e non concedergli più importanza di quanta in realtà ne meriti. Bisognerebbe smetterla di giustificarlo e coccolarlo, come se fosse un talento da far crescere sotto una campana di vetro, impedendogli di confrontarsi con la realtà. E invece c’è ancora chi lo difende, che si ostina a non prenderlo faccia a faccia, dicendogli: “Cassano, ora hai veramente stufato!”.

La cronaca. E’ il 42′ del secondo tempo in quel di Marassi, il risultato è fermo sul 2-2 e ci si avvia verso la conclusione di una bella gara, giocata a viso aperto da Sampdoria e Torino. Cassano finora ha giocato bene, rendendosi protagonista di giocate all’altezza della sua fama e segnando il gol del definitivo pareggio, con una stoccata dal limite dell’area.

Ma evidentemente gli applausi ricevuti finora non gli bastano. Pretende di più, vuole diventare il protagonista principale del pomeriggio genovese. E così, quando l’arbitro gli fischia un fallo contro in attacco, lui reagisce mandandolo a quel paese e beccandosi una sacrosanta espulsione diretta. Fin qui, potremmo pure starci: quanti ne abbiamo visti di giocatori irrispettosi, che usano parole poco oxfordiane nei confronti del direttore di gara?