Juventus: niente mercato a gennaio, ma a giugno…

Per festeggiare il suo compleanno, il Presidente Giovanni Cobolli Gigli ha deciso che, come regalo, ha deciso di non spendere un euro nel mercato di gennaio. Ma non si perdano d’animo i tifosi juventini, tutto ciò è fatto in previsione del calciomercato di giugno, che sarà il più ricco degli ultimi anni.

O almeno così si prospetta. Il nome sempre più pressante è quello di Diego. Il fantasista brasiliano potrebbe lasciare il Werder se non raggiungesse la qualificazione in Champions (e visto come si stanno mettendo le cose sarà molto probabile). Il costo dell’operazione dovrebbe aggirarsi intorno ai 20-25 milioni, e sembrano non impaurire la dirigenza bianconera.

Premier League: il Boxing Day lascia tutto invariato

Il “Boxing Day” stavolta non ha portato molte emozioni. L’unica giornata di tutto il campionato inglese in cui tutte le partite avvengono in un giorno solo, lascia le cose più o meno invariate, almeno nella parte alta della classifica, senza risultati sorprendenti.

I campioni del mondo del Manchester United tornano in Inghilterra e si accorgono subito che non sarà tutto così facile come in Giappone. Per quanto mediocri possano essere, le squadre della Premier non saranno mai come il Gamba Osaka o la Liga di Quito, e così capita che anche lo Stoke City metta in seria difficoltà la squadra di Alex Ferguson. Alla fine è Tevez a risolvere la situazione con una rete a 7 minuti dalla fine, ma forse il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto.

Milito apre al Real Madrid

Continua a tenere banco la questione attaccante del Real Madrid. Dopo le insistenze dei giorni scorsi sul centravanti del Genoa Diego Milito, che la dirigenza ha sempre respinto con forza, pareva che la questione dovesse concludersi con un nulla di fatto, e con l’obiettivo spagnolo che si spostava verso altri lidi.

Ed invece, tra i tanti nomi che si fanno come possibili acquisti per il mercato di Gennaio, rimane al primo posto quello dell’argentino, che nonostante la decisione della sua società, apre inaspettatamente al Real:

“Fa sempre piacere l’interesse di una squadra del genere, però io vivo il presente. Più avanti vedremo, se ci dovesse essere qualcosa di concreto bisognerà sederci a un tavolo e discuterne”

Segnali di apertura quindi, che fanno a cazzotti con il diniego di Preziosi. In effetti trattenere Milito, titolare anche nella nazionale argentina, senza offrirgli prospettive di competizioni europee e successi che i blancos potrebbero dargli sarà difficile. Ma le possibilità sono tante.

Premier League: crisi a Manchester, United e City ancora k.o.

Sarà anche pieno di miliardi il Manchester City, ma se poi in campo ci vanno solo i calciatori e non si soldi, alla lunga questi particolari si pagano. Non è bastato quindi il solito Robinho al City per avere la meglio contro il Chelsea, altra squadra che in quanto a cassa non sta certo male, ma che in più può contare su uno squadrone costruito negli anni e che può puntare tranquillamente allo scudetto.

Finisce 1-3 quindi per i Blues, con in gol ancora Lampard che da quando ha rinnovato con il Chelsea non la smette più di segnare. E’ primato quindi per la squadra di Abramovich, 10 punti in 4 gare, non male, ma sono da dividere con il Liverpool che mette a segno il colpo di giornata, battendo nel big match il Manchester United.

Cristiano Ronaldo: “Rimango a Manchester (per ora)”

Un’altra telenovela estiva sta per chiudersi. A pochi giorni dal debutto stagionale della Premier League, Cristiano Ronaldo dà l’annuncio ufficiale che scrive la parola fine, per ora, sulla querelle del suo trasferimento: almeno per quest’anno rimarrà a Manchester.

Le parole, o forse sarebbe meglio dire le suppliche, del suo allenatore/padrone Sir Alex Ferguson hanno avuto l’effetto sperato. Il coach gli aveva chiesto di rimanere almeno un altro anno allo United, e poi non avrebbe opposto resistenza alla sua partenza per la stagione successiva. E così è stato.

Champions League al Manchester United!

Alla fine ha vinto chi ha sbagliato di meno, ma se ci fosse stata la possibilità di assegnare la Champions League ai punti, probabilmente la gara tra Manchester United e Chelsea sarebbe finita pari. Meglio i Red Devils nella prima frazione di gioco. Il Chelsea subisce l’iniziativa della squadra di Ferguson e non riesce a proporsi in avanti. Cristiano Ronaldo è defilato sulla fascia, a volte quasi estraneo alla manovra, ma al minuto 26 riesce a regalare la quarantaduesima perla di una stagione da incorniciare, dopo un’ottima azione di Scholes sulla fascia.

L’unico pericolo corso da Van Der Saar è su un colpo di testa di Rio Ferdinand, che pressato da Ballack rischia di infilare la propia porta. Ma è solo un lampo e sul rovesciamento di fronte Cech deve guadagnarsi la pagnotta due volte nel giro di pochi secondi, chiamato a respingere il colpo di testa di Tevez prima ed il tap-in di Carrick poi.

Dominio Manchester in questa fase dell’incontro, ma come nella migliore tradizione a gol sbagliato corrisponde un gol subito ed è Lampard ad infilare la porta dei Reds, quando ormai la fine del primo tempo è ad un passo. Destro comodo ed esultanza dedicata ancora una volta alla mamma scomparsa qualche giorno prima della semifinale.

Premier League: tutto rimandato all’ultima giornata

Festa rimandata per il Manchester United. Forse addirittura festa a rischio. Il 4-1 contro il West Ham è servito a poco a Cristiano Ronaldo e compagni, perchè 48 ore dopo il Chelsea ha regolato i conti con il Newcastle, uscendo dal St. James Park con i 3 punti che lo fanno riagganciare al treno dei Red Devils. Tutto si deciderà all’ultima giornata.

Ci mette impegno l’asso portoghese dello United, che nonostante la sua squadra giochi in 10 per un’ora, va a segno due volte (40esimo gol per lui quest’anno) e mette il suo zampino nelle altre due reti di Carrick e Tevez. A nulla è valsa la rete di Ashton e la buona volontà mostrata in campo dagli Hammers, che però senza più obiettivi e contro un Manchester scatenato, difficilmente avrebbero potuto ottenere di più. Non hanno fatto i conti con un Chelsea mai domo, che nonostante lo strapotere mostrato dallo United, non si scoraggia e anche in casa di un Newcastle in forma e ben messo in campo, stappa la vittoria. Ora il Manchester è avanti per la differenza reti (+17 rispetto al Chelsea), ma con 90 minuti ancora da giocare nulla è ancora detto.

Premier League: lo United pareggia e riapre il campionato

La Premier League si accende a 3 giornate dal termine. Il Manchester pareggia allo scadere in casa del Blackburn e il Chelsea ora è a sole 3 lunghezze di distanza, con lo scontro diretto che si terrà sabato prossimo. Il campionato sembrava chiuso, ma in Inghilterra tutto può ancora succedere, come ad esempio che i fenomeni dei Red Devils vadano a sbattere contro il palo, o contro la difesa schierata a catenaccio del Blackburn, mentre a qualche chilometro di distanza l’Everton faccia l’errore di affrontare a viso aperto il Chelsea, finendo col perdere la partita. E così il campionato che un mese fa sembrava archiviato sarà aperto fino all’ultima giornata, a meno che lo United non vinca sabato prossimo.

Lo United rischia con il 16esimo gol di Santa Cruz, al debutto in Premier League, che porta in vantaggio i suoi dopo venti minuti, e dopo un assedio costante, a due minuti dalla fine Tevez pareggia in maniera fortunosa, tenendo ancora in vita i suoi.

E’ Rooney il brutto anatroccolo

Chi l’ha detto che i calciatori sono tutti forti, ricchi, e soprattutto belli? Mentre tutte le ragazzine del mondo perdono la testa per le vicende di Beckham e della Posh Spice, in Inghilterra le donne si domandano chi, tra i principi azzurri del 2000, tanto principe azzurro non è.
E la risposta è stata alquanto sorprendente.

I pareri raccolti dal sito web www.thepeoplesclub.com hanno appurato che il più brutto calciatore al mondo è l’inglese Wayne Rooney, che ha scalzato la poco invidiata concorrenza di “castoro” Ronaldinho e di “Apache” Tevez. I due sudamericani, considerati tra i calciatori più brutti al mondo (per Tevez c’è da dire che è stato sfigurato da bambino con l’olio bollente) sono stati superati sulla scorta del successo del cartone animato della Pixar “Shrek“, che ha dato il soprannome al 22enne inglese, e che ha contribuito a farlo diventare, suo malgrado, ancora più famoso.

Carlos Tévez: la sua vita diventa un film

Si dice spesso “una vita da film” per indicare sia un’esistenza particolarmente felice che una vita costellata da tanti e tali problemi, che nemmeno un film potrebbe raccontare.

Fa parte della seconda categoria Carlos Tévez, giocatore argentino, attualmente al Manchester United, il cui percorso di vita somiglia molto ad una successione cinematografica di genere favolistico.

Carlos nasce in un zona povera di Buenos Aires, il quartiere Ejército de los Andes, meglio conosciuto come Fuerte Apache, per via del film di Paul Newmann “Fort Apache, The Bronx”, arrivato in Italia col titolo “Bronx, 41° distretto di polizia”. E proprio dal nome del suo quartiere ha origine il soprannome, Apache, che Tévez si porta dietro sin da piccolo.