Moggi chiama a testimoniare Berlusconi

Un nuovo processo sta per aprirsi, denominato “Calcioscandalo“, e che ha come protagonista ancora una volta Luciano Moggi. Solo che stavolta, forte dell’assoluzione dall’accusa di associazione a delinquere dello scorso

Ancelotti – Spalletti, tra passato e futuro

Archiviate le festività natalizie, siamo pronti a rituffarci nel clima del campionato, ansiosi di rivedere quel pallone che rotola sul rettangolo verde, dopo tre settimane di chiacchiere.

E la giornata di domani ci propone subito una sfida dal sapore particolare, sebbene entrambe le formazioni siano ben lontane dalla testa della classifica e, per ora, dalle ambizioni-scudetto.

Ma in Roma-Milan assisteremo anche ad una sfida nella sfida, ovvero Spalletti contro Ancelotti, due dei tecnici più apprezzati (e a volte discussi) del calcio italiano. Per l’allenatore del Milan sarà l’ennesimo ritorno al passato, visti i suoi trascorsi in maglia giallorossa, con un occhio particolare anche a quello che potrebbe essere il suo futuro prossimo. Carletto finirà sulla panchina della Roma? Non lo sappiamo, ma ultimamente si è divertito parecchio a stuzzicare il tecnico toscano, invitandolo a farsi da parte per lasciargli il posto.

Mihajlovic alla Lazio? Parte il toto-allenatori

Mihajlovic sulla panchina della Lazio al posto di Delio Rossi: un’ipotesi suggestiva quanto fantasiosa, sebbene sia necessario premettere che per il momento non è supportata da reali voci di mercato raccolte nell’ambiente. E allora da dove arriva?

Arriva, come spesso accade in questi casi, dall’Inghilterra, dove si è soliti scommettere su tutto ciò che riguarda il mondo del pallone e non solo. E allora perché non scommettere su come cambierà la geografia delle panchine italiane il prossimo anno?

Ed ecco spuntare il nome dell’ex giocatore biancazzurro, che potrebbe finire per allenare proprio la squadra che lo ha consacrato al calcio che conta, dopo le esperienze con le maglie di Roma e Sampdoria. Il serbo viene quotato a 6.25, per la gioia di quanti amano i grandi ritorni. E gli altri?

Ronaldinho: Milan a 5 stelle!

Pirlo, Seedorf, Kakà, Ronaldinho e Beckham tutti insieme appassionatamente. Album di figurine? Fantacalcio? Forse si, ma l’idea è stuzzicante e almeno una volta ci piacerebbe vedere contemporaneamente in campo tutte le stelle di Ancelotti, un po’ come si fa quando nei videogiochi si sceglie la formazione dei sogni, senza dar troppo peso alle posizioni in campo o agli equilibri di squadra.

Ma c’è chi è convinto che tante stelle possano realmente convivere, a dispetto di chi sostiene che si tratti solo di una serie di nomi messi insieme per ragioni di marketing. Chiedere informazioni a Ronaldinho, una delle figurine acquistate dalla società rossonera:

Farci giocare tutti insieme è una decisione che spetta ad Ancelotti, ma credo che si possa fare, perché no? Basta che tutti i giocatori siano disposti a sacrificarsi per il bene della squadra: io posso adattarmi a qualunque situazione o posizione in cui mi chieda di giocare l’allenatore. Non ho difficoltà: centrocampo, attacco, sinistra o destra per me non c’è problema.

Mourinho, Ranieri e Co., sogni e speranze per il 2009

Si conclude un 2008 ricco di calcio e di emozioni, di polemiche e di vittorie, di coppe alzate e di affari annunciati e poi saltati. Cosa ci aspetterà nel 2009? I protagonisti del mondo del pallone mettono in campo le proprie speranze, augurandosi che il nuovo anno porti soddisfazioni e successi.

E allora andiamo a raccogliere le loro buone intenzioni, partendo da colui che in questo momento può godersi il primo posto in classifica, nonostante le polemiche che hanno accompagnato questo finale di anno. Parola a mister Mourinho:

La gara contro il Manchester, la squadra più forte del mondo, ci darà le grandi motivazioni di cui avevamo bisogno. In ogni caso il mio obiettivo resta sempre quello di vincere il campionato.

Milan, così non va!

Scudetto e Coppa Uefa: questi gli obiettivi dichiarati del Milan ad inizio stagione, mentre l’album si riempiva di figurine e le figuracce nelle amichevoli trovavano ampie giustificazioni (assenze e infortuni, ad esempio). E’ presto per i verdetti definitivi, ma, a pochi giorni dalla sosta natalizia, si può comincare a tracciare un bilancio della stagione rossonera, fin qui non proprio esaltante, non come previsto almeno.

Terzo posto in campionato in compagnia del Napoli, tre punti di distacco dalla Juventus e, soprattutto, a meno 9 dall’Inter; fuori dalla Coppa Italia; secondo posto nel girone di Coppa Uefa, dove teoricamente l’armata di Ancelotti avrebbe dovuto stradominare. A chi dare la colpa?

Che il Milan sia una delle squadre maggiormente falcidiate dagli infortuni non è una novità e ne abbiamo avuto la prova anche nella gara di ieri contro un Wolfsburg non certo irresistibile. Senderos, Pirlo, Seedorf vanno a completare la lunga lista di acciaccati che popola l’infermieria rossonera. Ma altre squadre hanno avuto gli stessi guai (forse anche maggiori) e ne sono venute fuori brillantemente (basta guardare in casa Juve o in casa Roma). E allora?

Milan: pronti due colpi a gennaio, Agger e Arshavin

“Non arriverà nessuno a gennaio”. Questo è il ritornello che Ancelotti ripete da settimane, e che ha ribadito anche ieri, parlando del mercato del suo Milan. Nega che ci sia un problema in difesa (ma nega l’evidenza), e che la sua società stia inseguendo qualche possibile rinforzo. Ma oramai non gli crede più nemmeno il tifoso più accanito.

E’ proprio la difesa a tenere banco, e oltre ai nomi vecchi (uno su tutti, Gallas), adesso sale alla ribalta un altro possibile acquisto, anche se un pò più difficile. Si tratta di Daniel Agger, difensore e bandiera del Liverpool il quale, dopo aver passato una vita nei Reds, ha chiesto un aumento di stipendio che le casse vuote della società non può soddisfare. Ed ecco spuntare i rossoneri. Ma il nome interessante è un altro, e viene da ancora più lontano: Arshavin.

Coppa Uefa: italiane tutte prime, Feyenoord a serio rischio eliminazione

Udinese prima nel gruppo D della coppa Uefa grazie alla vittoria sullo Spartak, ma soprattutto grazie alla vittoria di due settimane fa contro il Tottenham, vista la rinascita degli inglesi in questi ultimi tempi. La ciliegina sulla torta della ripresa della squadra di Redknapp sono i 4 gol segnati alla Dinamo Zagabria che lanciano proprio i bianconeri verso la qualificazione.

Primo posto anche per il Milan, ma soltanto grazie al fatto che l’altra concorrente del girone, il Wolfsburg, ha una sola partita all’attivo. E che partita. 5-1 finisce la gara d’esordio contro l’Heerenveen, un messaggio chiaro agli uomini di Ancelotti che non si possono rilassare pensando di avere già il primato in tasca.

Ancelotti, Maldini, Sheva: è crisi in “casa” Milan

Ma cosa sta succedendo dalle parti di Milano? Solo qualche giorno fa avevamo avuto notizia dell’imminente divorzio di mister Ancelotti, o meglio, di una separazione dopo ben 21 anni di matrimonio. Pare però che l’allenatore non sia il solo ad essersi ritrovato single dopo una lunga storia d’amore, visti i rumors che danno in crisi anche Shevchenko e Maldini con le rispettive signore. Ma andiamo per ordine.

Con mia moglie è finita. Oggi sto bene anche da solo. Con il calcio non mi annoio. A parte il lavoro in campo, trascorro molte ore studiando e ristudiando le partite, riguardando i filmati.

Questo aveva dichiarato qualche giorno fa Carletto Ancelotti nel corso di un’intervista, nella quale ammetteva pubblicamente la fine del rapporto con la moglie Luisa. Una storia d’amore lunga ben 25 anni, fidanzamento compreso, dalla quale sono nati due figli, Katia, che attualmente è in Inghilterra e Davide, che gioca in serie D.

Adriano – Ronaldinho: le due facce di Milano

Sono giovani, ricchi, forti e belli (vabbè non esageriamo) e con tanta voglia di godersi la bella vita. E poi, particolare non trascurabile, sono brasiliani e quando sentono odore di festa, non riescono proprio a resistere e spesso finiscono per mettersi nei guai.

Loro sono Adriano e Ronaldinho, brasiliani trapiantati a Milano, dove stanno facendo le fortune (non sempre a dire il vero) di Inter e Milan. Avversari in campo, divisi dal colore delle maglie, ma abbastanza amici da concedersi qualche ora di divertimento in compagnia a ritmo di hip hop.

E’ successo la scorsa domenica, dopo le prestazioni non proprio entusiasmanti offerte nelle rispettive gare di campionato (per il milanista c’è l’attenuante dell’infortunio, ma questa è un’altra storia). Sta di fatto che i due hanno fatto bisboccia insieme fino alle prime luci dell’alba, provocando reazioni totalmente diverse da parte degli allenatori. Ma andiamo per ordine.