Italia, da dove ricominciare?

Vi è piaciuta quest’Italia? Sfido qualcuno a rispondere di sì. La nazionale che in molti ancora si ostinano a chiamare “campione del mondo“, quel titolo ce l’ha sicuramente scritto sulla

Che fine ha fatto Antonio Cabrini?

Cambio di penna alla stesura del Che fine ha fatto, la rubrica di Calciopro finora curata dal collega Marco Mancini ed ora passata nelle mani dela sottoscritta per motivi non imputabili alla volontà dei redattori e dei responsabili del blog. Da parte mia c’è la speranza che tale rubrica continui ad essere seguita da un gran numero di appassionati con interventi e commenti che ci facciano sentire viva la vostra partecipazione.

E dopo la premessa necessaria, passiamo ad occuparci di un grande campione del passato, uno di quelli difficili da dimenticare persino per chi non lo ha visto giocare. Parliamo di Antonio Cabrini, terzino sinistro della Juventus e della nazionale italiana, noto anche al pubblico femminile per il piacevole aspetto fisico che lo consegnò alla storia come il Bell’Antonio.

Con la maglia bianconera vinse praticamente tutto: 6 scudetti, 2 Coppe Italia, 1 Coppa dei Campioni, 1 Coppa delle Coppe, 1 Coppa Uefa, 1 Coppa Intercontinentale, 1 Supercoppa Europea. Un palmares davvero eccezionale per il ragazzo venuto da Cremona, arricchito poi dalla conquista della Coppa del Mondo nel 1982. La sua permanenza a Torino durò fino al 1989, ma poi che fine ha fatto Antonio Cabrini?

Che fine ha fatto Youri Djorkaeff?

Gli interisti se lo ricorderanno per le tre annate con la maglia nerazzurra tra le più importanti tra quelle passate alla storia del club milanese. Gli appassionati di calcio invece se lo ricorderanno per quel magnifico gol che fece in campionato contro la Roma, con una mezza rovesciata che andò a finire sotto l’incrocio dei pali della porta avversaria. Ma sicuramente Youri Djorkaeff è uno dei maggiori talenti che hanno mai calcato i campi italiani.

Stranamente però la sua carriera, durata per oltre 20 anni, è costellata di tanti successi concentrati in soli 4 anni, dal ’96 al 2000 grazie proprio all’Inter, ma anche al Psg e alla sua nazionale con cui vinse un mondiale ed un campionato europeo, ma poi di lui se ne sono perse le tracce appena dopo il 2000.

Pelè, una pensione da 1000 euro al mese!

E’ stato uno dei giocatori più forti del mondo, per qualcuno addirittura il migliore che abbia mai calcato l’erba verde di un rettangolo di calcio, eppure, a quanto ci dicono i giornali di stamattina, è “costretto” a vivere con una pensione di 1000 euro al mese.

Verrebbe da dire “povero Pelè!”, se non fosse lui stesso a rivelarci che l’assegno di anzianità versatogli mensilmente dall’Inss (l’ente pensionistico equivalente al nostro inps) gli serve solo per arrotondare un capitale di per sé consistente:

Posso dire che i miei nipoti, se sapranno amministrare il patrimonio che ho accumulato, non avranno bisogno di lavorare.

Ronaldo non sarà più il Fenomeno: parola di Pelè!

E’ un peccato, ma non credo che Ronaldo tornerà a giocare come prima.

A parlare è Pelè, intervistato durante la cerimonia in cui è stato eletto ambasciatore della Coppa Libertadores. Fine della carriera dunque per il Fenomeno? A sentire il tre volte campione del mondo sembrerebbe proprio di si, soprattutto in considerazione dei tanti infortuni subiti in passato e dell’età non più giovanissima del rossonero.

Ricordo che dopo il primo infortunio, nel 2000, andai a trovarlo: recuperò e disputò un Mondiale straordinario appena due anni più tardi. La medicina ha fatto progressi, ma è anche vero che lui ha qualche anno in più. Mi piacerebbe rivederlo al 100%, ma purtroppo credo che le cose andranno diversamente.

In realtà i guai infiniti di Ronaldo iniziarono ben prima dell’episodio raccontato da Pelè. Era il 1998 quando rientrò dal Mondiale di Francia con una tendinopatia rorulea che necessitava di un’operazione. Ma i tempi si allungavano e lui continuava a sottoporre il ginocchio a sforzi e carichi di lavoro, fino a quando il tendine subì una parziale lacerazione.