Tavolo della Pace: le dichiarazioni a caldo dei Presidenti

 Il tavolo della pace si è appena concluso dopo 4 ore e 36 minuti, ma nonostante fosse partito con buoni propositi sembra si sia risolto con il più classico dei nulla di fatto. E’ però un punto da cui partire, un primo incontro a cui sicuramente ne seguiranno altri, anche se le posizioni degli interpreti non sono cambiate come ha detto Diego Della Valle, il primo a rilasciare dichiarazioni all’ uscita della sede del CONI:

 Al tavolo della pace non è stato fatto nessun passo in avanti. Ognuno rimane sulle sue posizioni

Pochi istanti dopo è il presidente Petrucci a confermare il fallimento del Tavolo, che non ha portato a niente:

Devo essero onesto e sincero, non sono stati fatti passi avanti. Le scorie di Calciopoli restano scottanti, ognuno è rimasto sulle proprie posizioni. Mi auguro che mondo del calcio possa avviare quelle riforme che sarà poi mia cura portare all’attenzione del governo. C’è stata la buona volontà ma non si sono ottenuti risultati.Non è arrivato un risultato ma non è stato un fallimento e non accuserò i presidenti del calcio. E’ un tentativo non riuscito e basta.

Tavolo della pace iniziato sotto i migliori auspici

Il tavolo della pace è iniziato. Nove personalità importanti del calcio italiano si sono riunite per chiudere una volta per tutti la vicenda Calciopoli e per tentare di “salvare” il calcio italiano. I convenuti a questo importante incontro sono prima di tutti Andrea Agnelli, presidente della Juventus, che lo ha chiesto. Insieme a lui ci sono il presidente della Figc Abete, quello del Coni Petrucci, quello dell’Inter Moratti, del Napoli De Laurentiis, della Fiorentina Della Valle, il vice del Milan Galliani, il direttore generale della Figc Valentini ed il segretario generale del Coni Pagnozzi.

Moratti, Agnelli e il tavolo per salvare il calcio italiano

Cosa ci fanno Moratti, Agnelli, Petrucci e gli altri presidenti di Serie A intorno ad un tavolo? No, non è una barzelletta, ma quello che potrebbe accadere a breve quando i presidenti di Serie A ed i rappresentanti della Federazione potrebbero riunirsi con lo scopo di “salvare il calcio italiano”.

In realtà quello che si vuol fare è mettere la parola fine alla vicenda Calciopoli che ormai sembra riaperta più che nel 2006 e sta facendo arricchire solo gli avvocati senza portare ad un nulla di fatto, coinvolgendo le parti in causa e quelle esterne.

Petrucci: “Juventus, fermati”

Diciamolo subito, Gianni Petrucci, non ha chiesto direttamente alla Juventus di fermarsi, ma dalle sue parole esce fuori chiaramente questo messaggio. Il vertice dello sport italiano non le manda a

Calciopoli, Moratti respinge le accuse: “Lo scudetto 2006? Non ci penso proprio a restituirlo”

Nemmeno la richiesta di danni della Juventus di 440 milioni di euro ha spaventato Massimo Moratti che continua a difendere lo scudetto di cartone. Quel famoso campionato del 2006 che mandò la Juve in Serie B e vide riassegnare il titolo di campione d’Italia all’Inter ritorna prepotentemente in auge dopo la richiesta di risarcimento danni da parte della dirigenza juventina che, oltre ai soldi, chiede anche la restituzione di due scudetti.

Così ieri sera Telelombardia è riuscita a contattare il presidente nerazzurro per chiedergli cosa ha intenzione di fare in merito alla vicenda, e la sua risposta è stata:

Cedere lo scudetto 2006? Non mi passa neanche per la testa.

La Juventus chiede i danni

La Juventus riparte all’attacco all’indomani della sentenza di Napoli che ha separato le sorti del club da quelle di Luciano Moggi. La società bianconera ha depositato oggi presso il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio un ricorso contro la Federazione Italiana Giuoco Calcio – FIGC – e l’Inter al fine di ottenere un risarcimento per i provvedimenti adottati dalla FIGC nell’estate del 2006 e durante l’anno in corso.

Se il Tar desse ragione alla società torinese si tratterebbe di rimborsare danni prudenzialmente stimati in diverse centinaia di milioni di euro – legati a minori introiti, svalutazione del marchio, costi e spese…

Moggi, nuova condanna per minacce a Baldini

Siccome i guai non vengono mai da soli, ecco un’altra grana giudiziaria per Luciano Moggi. Dopo i 5 anni e 4 mesi inflittigli per la sentenza di primo grado per Calciopoli, arriva un’altra condanna per l’ex dg della Juventus: altri 4 mesi di reclusione per minacce a pubblico ufficiale. La vicenda risale a quel famoso processo proprio per Calciopoli, quando Big Luciano inveì contro il dirigente romanista Franco Baldini che in quel momento stava testimoniando proprio contro di lui, dicendogli

buongiorno pezzo di m… Stai attento che finisce male.

Moggi attacca la Juventus: “Facevo i loro interessi”

 La sentenza di primo grado emessa dal giudice Casoria martedì scorso fa ancora molto parlare di sè. E l’ultimo a commentare la situazione attuale è proprio il diretto interessato Luciano Moggi, che continuerà a difendere se stesso e  Juventus, ma si è sentito tradito dal comunicato della società bianconera che ha preso immediatamente le distanze dall’ ex Direttore Generale. Ecco le dichiarazioni di Moggi, condannato a 5 anni e 4 mesi:

In campo non andavo certo io. Mica stiamo parlando di Moggi-Udinese o Moggi-Lazio: non capisco e sono sorpreso per l’atteggiamento del club. Come si fa a pensare che non facessi gli interessi della Juve? Li ho fatti anche con le sim straniere: ero pedinato e intercettato, dovevo difendere le nostre strategie di mercato. Me le hanno comprate loro

Parole pensanti che evidenziano ancora una volta come la sentenza sia quantomeno strana, visto che ha assolto la Juve da responsabilità oggettive ma condannato il suo direttore generale dell’ epoca associazione a delinquere.

Ibrahimovic: “La Juve del 2006 dava fastidio”

Correva l’anno 2006 e Zlatan Ibrahimovic si ritrovava a vincere due scudetti nel giro di pochi giorni, l’uno sul campo con la maglia della Juventus, l’altro “in segreteria”, assegnato d’ufficio all’Inter, squadra nella quale lo svedese si trasferì dopo la retrocessione della Vecchia Signora. Ma l’attaccante non ha mai nascosto il proprio pensiero su quel tricolore e ribadisce il concetto nella sua autobiografia, Io Ibra, in uscita in questi giorni in Italia:

Non sono mai stato amico degli arbitri, nessuno della nostra squadra lo era. No, no, eravamo semplicemente i migliori e ci dovevano affondare, ecco la verità.

Spunta telefonata Fazi-Bergamo: “Vincesse l’Inter”

Trovata un’altra intercettazione compromettente – per l’accusa – dalla difesa di Luciano Moggi. Premessa siamo nei giorni che precedono il big match Inter-Juventus. Ci sono al telefono Paolo Bergamo e la segreteria dell’Aia Maria Grazia Fazi – sono due degli accusati di aver creato un’associazione a delinquere che aveva come obiettivo il far vincere la Juventus.

La precisazione ci vuole perché nel loro colloquio telefonico si augurano un risultato ben diverso.
Paolo Bergamo:

Ma sa, il problema qual è? Che se stasera perdessero con l’Inter…

Processo di Napoli. Le clamorose richieste di Prioreschi

Per chi non lo conosce Maurilio Prioreschi è l’avvocato difensore di Luciano Moggi al processo di Napoli. Oggi era il giorno della sua arringa.

Con perfetta scelta di tempo, tra ieri e oggi, il collegio difensivo aveva fatto circolare una nuova intercettazione pesante per il teorema che cerca di sostenere l’accusa.

E l’avvocato ha mantenuto alta tensione. Il colpo principale della difesa è la richiesta di inutilizzabilità ai fini processuali delle famose schede svizzere – l’unico elemento solido dell’accusa a parte le chiacchiere da bar.

Calciopoli, Bergamo a Rodomonti: “In caso di dubbio, aiuta l’Inter!”

Luciano Moggi aveva promesso nuove sconvolgenti rivelazioni sulla vicenda Calciopoli ed oggi è arrivato finalmente il momento di scoprire le carte. Inutile dire che si tratta dell’ennesima intercettazione portata alla luce dalla difesa dell’ex direttore generale della Juventus, radiato dal calcio ma pronto a dimostrare di non essere l’unico colpevole.

L’intercettazione è datata 28 novembre 2004, vigilia del derby d’Italia Inter-Juventus, con i bianconeri primi in classifica a +15 dai nerazzurri. Le voci sono quelle di Paolo Bergamo, designatore arbitrale, e Pasquale Rodomonti, arbitro chiamato a dirigere la gara. Ebbene, il designatore arbitrale chiede a Rodomonti di favorire l’Inter in caso di dubbio, come potete leggere dalla trascrizione subito dopo il salto.

Calciopoli, Moggi rilancia: “pronta intercettazione sconvolgente”

Nonostante le prove a suo carico, Luciano Moggi continua a dichiararsi innocente, sostanzialmente “perché così fan tutti”. Ma ora che da qualche mese è passato al contrattacco, ha forse trovato il modo per dimostrare all’Italia che il processo di Calciopoli è stata una vera e propria farsa, e che è stato costruito ad arte per far pagare la Juventus e “mettere al centro altri”.

Questa notte è stata trovata un’intercettazione che sconvolge il processo. Nel calcio ci sono delle cose importanti ed invisibili non si sa mai dove sono gli amici ed i nemici, bisogna ripararsi da tutte le parti. Il 27 andrò a parlare io e vedrete che questo nuovo elemento dimostrerà il contrario di quanto ci hanno detto.

Il 27 settembre infatti Moggi sarà chiamato in aula ed il suo avvocato tirerà fuori questa intercettazione, il cui contenuto ancora non è noto, in cui si dimostra come ciò che viene imputato a Moggi, in realtà veniva effettuato da altri. Qualche indiscrezione però comincia a trapelare.

Scudetto 2006, tutto rimesso in discussione: il Tnas accetta il ricorso della Juve

Calciopoli, atto terzo. Dopo le due vittorie dell’Inter in sede legale sull’assegnazione dello scudetto del 2006 e la revoca del 2005, tutti i giochi vengono riaperti in quanto il Tnas, il tribunale nazionale per l’arbitrato sportivo, ha accettato il ricorso della Juventus per rimettere tutto in discussione.

Le tematiche su cui si dibatterà saranno molteplici: dalla revoca dello “scudetto di cartone” all’Inter alla riassegnazione dei due titoli tolti alla Juventus, fino alla riduzione della squalifica dei diretti interessati, mentre la richiesta di risarcimento danni è stata respinta in quanto non di competenza di questo tribunale.