FIGC copre gli scudetti di Calciopoli

C’è tensione tra gli azzurri e la Juventus visto che la Federcalcio ha chiesto di occultare dalle grafiche dello Stadium i due tricolori che sono stati revocati ai bianconeri ed ha chiesto di farlo prima della partita amichevole contro l’Inghilterra. Ma i tifosi juventini preparano già la protesta. 

Verso la restituzione degli scudetti, la Juventus

L’ultimo atto di calciopoli arriva in Cassazione lunedì, giorno in cui si deciderà della soluzione dello scandalo che ha coinvolto il calcio italiano nel 2006. Ci sono diversi personaggi che fanno parte di questa storia e per ognuno ci sarebbero pagine e pagine da raccontare.

Calciopoli in Spagna, partite truccate nella Liga

Paese che vai, irregolarità che trovi. Ora il fenomeno Calciopoli sbarca nella Liga spagnola dove non ci sono sospetti ma concrete accuse nei confronti di squadre di Serie A e B (la Segunda Division) pubblicate dal quotidiano Marca che in breve tempo hanno fatto il giro del mondo. Secondo il quotidiano spagnolo si sapeva già da lungo tempo che alcune partite fossero truccate, ma per “estirpare questo cancro” l’unico modo era denunciare tutto e fare in modo che i responsabili potessero pagare. Anche se farà male.

Calciopoli, un anno e otto mesi per Giraudo

 Il processo su Calciopoli non assolve Antonio Giraudo a cui è stata inflitta una condanna di un anno e otto mesi. La Corte di Appello di Napoli si è espressa dunque così all’appello per l’ex amministratore delegato della Juventus, per il quale è rimasto valido soltanto il reato di frode sportiva reato alla partita Juventus-Udinese 2-1 e quello di associazione a delinquere. Cadono invece tutte le accuse per le altre partite, in particolare Udinese-Brescia e Roma-Juve.

Buffon: “Vicino ad Inter e Milan”

Da campione del mondo alla Serie B. Un percorso che in pochi hanno accettato nella storia del calcio, eccezion fatta per alcuni giocatori della Juventus, che si ritrovarono nel giro di poche settimane a scendere dal podio del campionato mondiale per finire nel purgatorio della serie cadetta, a causa dello scandalo-Calciopoli scoppiato nel 2006. Alcuni pezzi da novanta decisero di cambiare maglia, ma non Gigi Buffon, che oggi rivela di essere stato molto vicino al Milan ed all’Inter nel corso di quell’infuocata estate.

Moratti contro tutti, il silenzio stampa è eccessivo?

Il rigore negato all’Inter ieri pomeriggio, quando il risultato contro il Cagliari era sul 2-2 e alla fine mancavano solo pochi giri d’orologio, ha mandato su tutte le furie Massimo Moratti. Bisogna ammettere che ha ragione a protestare perché il fallo era netto e al massimo si poteva discutere se fosse dentro o fuori area, non di certo se l’intervento del difensore fosse pulito o no. Ma la reazione del presidente nerazzurro a fine partita è stata forse eccessiva.

Juventus, Andrea Agnelli sogna la Champions e difende Conte

Andrea Agnelli esce allo scoperto e fissa gli obiettivi della Vecchia Signora nella stagione in corso. Ancora “ubriaco” dalla cavalcata vincente dell’ultima stagione, il Presidente della Juventus si abbandona al volo della fantasia ed ammette che i bianconeri puntano alla vittoria in Champions League:

La Champions League è la manifestazione più prestigiosa del continente e noi, per la nostra storia, dobbiamo cercare di vincerla. Siamo i sesti di sempre nella storia della Coppa dei Campioni dal 1952 ad oggi e vogliamo alzarla ancora.

Scudetto 2006, secondo Recoba spetta alla Juventus

Sono passati più di sei anni dallo scandalo-Calciopoli, ma l’assegnazione dello scudetto 2006 (vinto dalla Juve sul campo ed assegnato d’ufficio all’Inter) continua a riempire le pagine dei giornali e la bocca di alcuni protagonisti della vicenda. A parlare questa volta è Alvaro Recoba, che negli anni dello scandalo vestiva la maglia nerazzurra. Ebbene, il Chino va controcorrente e ritiene che la Vecchia Signora ha tutto il diritto di rivendicare la conquista del tricolore.

Calciopoli, ecco come l’Inter spiava la Juve

Calciopoli non è finita, ed anzi, forse siamo alla gara di ritorno. Dopo aver ottenuto la retrocessione in Serie B e la revoca degli scudetti per la Juventus, ora l’Inter è costretta a difendersi. L’accusa arriva direttamente dall’ex investigatore privato Emanuele Cipriani che davanti ai giudici nell’ambito dell’inchiesta sui dossier illegali Telecom, ha di fatto coinvolto nuovamente la società nerazzurra a proposito dei fatti che hanno poi portato allo scandalo di Calciopoli.

Juventus, Moggi attacca Del Piero

C’eravamo tanto amati. Un secolo fa, forse, quando si combatteva la stessa battaglia in difesa dei colori bianconeri. Poi le situazioni cambiano e può accadere che gli alleati diventano rivali, come nel caso di Luciano Moggi ed Alessandro Del Piero, ormai entrambi ex juventini. Il motivo della discussione è il numero di scudetti vinti dalla Vecchia Signora, 30 secondo il popolo bianconero, Moggi compreso, 28 secondo il numero 10, che sembra voler dare ragione alle sentenze sportive, suscitando le ire dell’ex dirigente.

Moggi e Giraudo radiati, la conferma dell’Alta Corte

 Niente da fare per Luciano Moggi e Antonio Giraudo. L’Alta Corte del CONI ha infatti confermato la sentenza di radiazione per i due ex dirigenti della Juventus che avevano presentato ricorso contro le decisioni dei primi due organi di giustizia sportiva. La sentenza è stata confermata anche per l’ex vicepresidente federale Innocenzo Mazzini in seguito ai fatti di Calciopoli 2006. Per le motivazioni bisognerà aspettare ancora qualche giorno, dato che l’organismo presieduto da Riccardo Chieppa ha divulgato la notizia tramite un breve comunicato stampa.

Le schede telefoniche estere condannano Moggi, il testo della sentenza

Era il maggio del 2006, quando l’Italia calcistica a poche settimane dal Mondiale che ci laureò campioni del mondo, venne scossa dal terremoto: Calciopoli. Dopo anni di processi, scudetti revocati, fiumi di articoli scritti su quotidiani cartacei ed online, uno dei più imponenti scandali calcistici mondali ha avuto la sua fine. Infatti  il capo dell’ormai celebre “cupola” Luciano Moggi dopo l’essere stato squalificato per 5 anni dalla giustizia sportiva, anche se tutt’ora è in corso il processo per decidere sull’eventuale radiazione, l’8 novembre scorso nell’ambito della giustizia penale il Tribunale di Napoli ha condannato l’ex dg della Juventus in primo grado, a 5 anni  e 4 mesi di reclusione, per associazione a delinquere.

Calciopoli e le telefonate dimenticate: parla un investigatore

 Lo scandalo Calciopoli è una ferita ancora aperta nel volto del calcio italiano. Le sentenze di primo grado emesse dal Tribunale di Napoli e il fallimentare tavolo della pace proclamato da Petrucci non hanno fatto altro che alimentare ancora le polemiche su quanto accadde in quella rovente estate del 2006, gettando altri dubbi sull’operato della parte investigativa, colpevole secondo la difesa di aver omesso volutamente certi elementi.

A cinque anni e mezzo di distanza in tanti chiedono ancora la verità, non solo i tifosi della Juventus , ma anche il patron della Fiorentina Diego della Valle, condannato a un anno e tre mesi dalla giustizia ordinaria, che ha più volte invocato un altro tipo di tavolo in cui Moratti avrebbe dovuto dare delle serie spiegazioni sulla posizione dell’Inter riguardo alcune telefonate con protagonista l’allora presidente Giacinto Facchetti.

Calciopoli: Della Valle denuncia Rossi

Il tavolo della pace voluto in primis dal Coni serviva proprio per sotterrare l’ascia di guerra, e con essa anche le carte bollate di denunce e controdenunce. Ma evidentemente oltre ad essere un fallimento, dato che non ha portato a nulla, ha anche attizzato ulteriormente gli animi, tanto che anziché ridurre il ricorso alla giustizia ordinaria, lo ha incrementato.

L’ultimo a presentare denuncia è Diego Della Valle nei confronti di Guido Rossi, il commissario dei tempi di Calciopoli che mandò la Juventus in Serie B e diede una forte penalizzazione ad alcune delle squadre coinvolte, Fiorentina compresa. Ciò che il patron viola gli contesta è di non aver preso in considerazione tutti gli elementi (vedi le intercettazioni di Facchetti con gli arbitri) e di aver preso quelle importanti decisioni con troppa fretta.