Atalanta, dal club ai tifosi tutti contro Cristiano Doni

I tifosi lo hanno sempre sostenuto. Il club è sempre stato dalla sua parte. Ma non oggi, non alla luce dell’ammissione di colpa dello scorso venerdì, quando ha dato voce alle proprie responsabilità di fronte al gip di Cremona. Tra Cristiano Doni e l’Atalanta scende il gelo ed il rapporto sarà difficile da ricucire. I tifosi si sentono presi in giro, tanto da dedicare all’ex capitano uno striscione significativo (“Nessuna pietà per chi tradisce”), mentre il club affida ad un comunicato ufficiale la propria delusione, scaricando di fatto il giocatore:

L’Atalanta esprime sorpresa e grande amarezza per le dichiarazioni rese venerdì davanti al Gip di Cremona dal proprio tesserato Cristiano Doni, della cui estraneità ai fatti contestatigli era sempre stata, in buona fede, fermamente convinta.

Cristiano Doni è uscito dal carcere

Cristiano Doni trascorrerà il Natale in famiglia, dopo aver passato qualche giorno dietro le sbarre per il coinvolgimento diretto nel calcio scommesse. L’ex capitano dell’Atalanta era stato sentito ieri dal gip di Cremona ed aveva ammesso le proprie responsabilità, pur non facendo riferimento a tutte le gare incriminate. L’attaccante aveva anche tenuto a precisare la completa estraneità del club orobico ai fatti contestati, sebbene ci siano ancora molti punti da chiarire in proposito.

Cristiano Doni ammette le proprie responsabilità e scagiona l’Atalanta

La punta dell’iceberg o il cuore del calcio-scommesse? Al momento è difficile da capire, ma l’unica certezza è che Cristiano Doni, ex capitano dell’Atalanta, è coinvolto in prima persona nello scandalo che dalla scorsa estate sta sconvolgendo il mondo del pallone.

Nel pomeriggio di oggi il calciatore è stato ascoltato dal gip Guido Salvini ed ha ammesso di essere direttamente responsabile della combine che portò al 3-0 di Atalanta-Piacenza, accennando anche al pareggio con l’Ascoli, sebbene quest’ultima gara debba essere ancora analizzata a fondo. Nessuna responsabilità invece per l’Atalanta, tanto che il giocatore si dice veramente dispiaciuto per la squadra, per il tifosi e per la famiglia, come ha riferito il suo legale Salvatore Pino.

Calcio scommesse: l’inchiesta si allarga ai giocatori di A e all’estero

Gennaro Gattuso, Wesley Snejder e Dejan Stankovic. Questi i tre nomi fatti da alcuni degli arrestati o trascritti dagli inquirenti dalle intercettazioni. I tre calciatori chiamati in causa, raccontano le carte, non erano coinvolti direttamente nell’organizzazione, ma in qualche modo c’entravano con le scommesse.

IL COINVOLGIMENTO DEI GIOCATORI DI A – In particolare Gattuso non sarebbe coinvolto in prima persona, ma tramite familiari di cui l’esistenza non è molto chiara (ma il suo nome viene fatto da diversi testimoni e dunque un minimo di sospetto c’è), mentre per quanto riguarda gli interisti c’è un’intercettazione durante Inter-Chievo dello scorso anno in cui si parla di poche speranze di riuscita della combine perché Sneijder era appena stato sostituito. In realtà in quel momento Sneijder era entrato al posto di Stankovic, quindi probabilmente gli indagati si riferivano al serbo, ma comunque il sospetto resta.

Convocazioni in nazionale: Prandelli chiama Farina, il calciatore incorruttibile

La sua storia ha fatto il giro d’Italia in poche ore. Si tratta di Simone Farina, classe ’82, professione difensore del Gubbio, squadra di Serie B. Il suo nome è salito agli onori della cronaca non per una grande partita o un bel gol, ma perché ha fatto molto di più: si è rifiutato di entrare nel giro delle scommesse clandestine ed ha denunciato tutto.

LA VICENDA – La vicenda è di quelle che ti fanno tirare un sospiro di sollievo perché ti fa capire come non siano tutti uguali. Farina lo scorso anno disputava il campionato di Lega Pro con il suo Gubbio. Fu avvicinato da Alessandro Zamperini, ora in carcere, per truccare una partita e far perdere la sua squadra con un largo punteggio. Gli furono offerti 200 mila euro, che ad un calciatore dei Lega Pro farebbero comodo visto che in quelle categorie non si guadagna molto, ma lui disse di no e denunciò tutto.

Calcio scommesse: gli imputati vuotano il sacco, e a rischio c’è anche la A

Comincia a farsi molto più pesante la situazione del campionato di calcio dato che ora alcuni degli indagati hanno cominciato a parlare, ed hanno tirato in ballo anche la Serie A. In particolare sarebbero Zamperini e Carobbio che hanno confessato tutto, parlando di cose che comunque ormai sapevamo già, e cioè come era organizzata la combine nelle partite o il coinvolgimento dei cosiddetti “zingari”, cioè il gruppo di slavi che facevano da tramite con i finanziatori di Singapore. Tipi con cui non si può scherzare dato che, come diceva Micolucci, sono trafficanti d’armi.

Calcio scommesse: nuove indiscrezioni su Doni

Ogni giorno che passa la vicenda del calcio-scommesse, e soprattutto la posizione di Cristiano Doni, si aggravano. L’ex capitano dell’Atalanta, quando ormai poco più di 24 ore fa ha visto arrivare i carabinieri, si racconta abbia tentato di scappare in mutande. E considerando che a Bergamo si era già sotto lo zero, possiamo capire che sapeva di essere nei guai fino al collo.

Oggi emergono nuovi elementi che aggravano la sua posizione, ed in parte anche quella dell’Atalanta. E’ infatti stato scoperto un computer portatile nella sua cassaforte, del quale lui stesso negava l’esistenza. Gli inquirenti sperano che al suo interno possano trovare nuovi elementi per fare ulteriore chiarezza sulla vicenda.

Arrestato Cristiano Doni

Se l’Atalanta sperava che i 6 punti di penalizzazione per il calcio scommesse le venissero restituiti, dopo ciò che è accaduto questa notte probabilmente non ci spera più. Il suo capitano, Cristiano Doni, è stato arrestato nell’ambito di una serie di provvedimenti avviati in merito all’indagine sulle partite truccate in un giro di scommesse internazionale.

In particolare l’ormai ex capitano dei bergamaschi, che aveva già subìto una squalifica di oltre 3 anni, è stato portato in carcere per il sospetto di inquinamento delle prove dato che è stato scoperto che aveva pagato la parcella di un altro imputato, l’ex portiere Nicola Santoni, per indurlo a non parlare.

Scommesse: coinvolto anche Hector Cuper!

Anche l’ex allenatore dell’Inter Hector Cuper rientra nel filone d’inchiesta sul calcio-scommesse. In particolare si tratterebbe di indagini iniziate già 4-5 anni fa su un presunto giro di riciclaggio di denaro sporco della camorra, il quale avrebbe persino influenzato il risultato di alcune partite.

Secondo gli inquirenti le partite “truccate” sarebbero alcune di Serie A, Liga spagnola, Bundesliga tedesca, alcuni campionati dell’Est Europa e dell’Argentina, in cui il ruolo di Cuper sarebbe stato quello di “informatore”. Dalle indagini emerge anche che alcuni degli incontri con gli emissari della camorra non sono nemmeno avvenuti, ma intanto per l’attuale allenatore del Racing Santander rimane in piedi l’accusa di frode sportiva e riciclaggio.

Calcioscommesse, anche squadre di A coinvolte nell’inchiesta

La storia si ripete. Pensavamo di esserci liberati del problema del calcio-scommesse dopo che la ditta Erodiani-Signori e soci era stata smantellata, ed invece eccoci qui, a raccontarvi di un altro giro di puntate clandestine che stavolta sembra essere persino più serio di quello appena scoperto e che ha portato al -6 in classifica all’Atalanta.

Più seria, dicevamo, perché di mezzo c’è la criminalità organizzata internazionale, e per l’Italia non poteva mancare la mano della camorra. E’ su questo che stanno indagando la direzione distrettuale antimafia di Napoli e la Procura di Torre Annunziata, secondo cui il copione si ripete: giocatori coinvolti nel giro e partite truccate.

Calcio scommesse, confermate le condanne per l’Atalanta e Doni

L’Atalanta ed il suo capitano Cristiano Doni speravano in uno sconto di pena nel secondo grado di giudizio, nella speranza di cominciare la prossima stagione in maniera più agevole. Ma il Giancarlo Coraggio e la Corte di Giustizia Federale non hanno avuto pietà ed hanno confermato in pieno le condanne di primo grado, con l’Atalanta che partirà da un meno sei in classifica ed il suo capitano squalifica per tre anni e sei mesi.

L’unico sorriso in casa nerazzurra arriva per Thomas Manfredini, la cui condanna a tre anni di squalifica è stata revocata. Sorrisi anche in casa Ravenna, dove il Presidente Gianni Fabbri si è visto cancellare la squalifica di cinque anni, sebbene la società non abbia avuto sconti e debba subire l’onta della retrocessione. Assolto anche lo Spezia a cui è stato tolto il punto di penalizzazione, mentre il Benevento dovrà partire da meno sei anziché da meno nove. Di seguito trovate le varie condanne decise nel primo grado di giudizio e confermate o revocate in secondo grado.

Calcio scommesse, -6 all’Atalanta e all’ Ascoli

 Si pensava che potesse esserci uno sconto per i giocatori e soprattutto per le società coinvolte nel caso calcio scommesse, invece le riduzioni di pena sono state minime e nelle sentenze di primo grado sono state accolte quasi completamente tutte le richieste depositate da Palazzi la settimana scorsa. Ora non resta che aspettare la prossima settiamana, quando con ogni probabilità presso la Corte Federale ci sarà il ricorso in appello.

L’unico sconto che la commissione presieduta da Sergio Artico ha disposto è nei confronti dell’Atalanta che vede diventare sei gli iniziali sette punti di penalizzazione da scontare nel prossimo campionato di serie A. Sei punti come per l’Ascoli che dovrà scontarli nel prossimo campionato di serie B.  Dopo il salto tutte le sanzioni della commissione disciplinare riguardanti le società calcistiche.

Calcio scommesse, Signori e Colantuono contestano le squalifiche

Foto: AP/LaPresse

Mano pesante del procuratore federale Stefano Palazzi nei confronti di alcune società e di molti protagonisti del calcio italiano, nell’ambito della vicenda denominata scommessopoli, che sta infuocando l’estate nostrana. Tra i club maggiormente colpiti c’è l’Atalanta, penalizzata di sette punti e privata del suo capitano, Cristiano Doni, per tre anni e sei mesi (l’equivalente di una squalifica a vita, considerando i 38 anni del calciatore) e di Thomas Manfredini per tre anni.  La prima reazione alla richiesta di Palazzi arriva dall’allenatore degli orobici, Stefano Colantuono, che parla di un vero e proprio massacro:

Noto che il massacro mediatico sta continuando. Siamo tartassati, anche sui giornali di stamattina ho letto di pene esemplari e roba simile. Ma a quelli che sembra stiano aspettando la nostra morte dico: la A, se la volete, provate a conquistarvela stravincendo il campionato di B come abbiamo fatto noi. Gambe e piedi sono sul campo, ma la testa è per forza sempre lì. I miei giocatori meritano solo un plauso per la professionalità, l’impegno e l’abnegazione che continuano a metterci nonostante tutto.