Morfeo: addio al Brescia (e forse al calcio)

E’ durato appena due mesi l’idillio tra il Brescia e Domenico Morfeo, in cerca di rilancio dopo qualche stagione piuttosto opaca. La scorsa estate ci eravamo entusiasmati per il suo passaggio alle Rondinelle, sognando già un percorso simile a quello di Robeto Baggio qualche tempo fa. Con le dovute differenze, ci mancherebbe, visto che il Divin Codino all’epoca aveva dimostrato grande umiltà nel mettersi in discussione in una squadra che lottava per la salvezza, mentre Mimmo Morfeo non è riuscito a calarsi in una realtà che avrebbe potuto offrirgli la possibilità di far vedere le doti di campione rimaste finora inespresse.

E dire che i consensi erano arrivati da tutte le parti, persino da quella fetta di tifoseria poco propensa ad accettare un’ex bandiera dell’odiata Atalanta. Ma lui non ha saputo approfittarne, non è riuscito a calarsi nella nuova realtà o forse, come detto da società e allenatore, non ha più gli stimoli giusti per giocare a certi livelli.

Ed in effetti non è che il fantasista, ormai ex, abbia dimostrato una gran voglia di fare, rimanendo fuori dalla squadra e lontano dagli allenamenti per diversi giorni. La scusa ufficiale era quella di un’infiammazione al petto, ma da qualche tempo si vociferava di un possibile addio alle Rondinelle.

Morfeo sulle orme di Roberto Baggio

Se in serie A il colpo dell’estate è rappresentato dall’acquisto di Ronaldinho, nella serie cadetta l’ingaggio di Domenico Morfeo da parte del Brescia può considerarsi il movimento più clamoroso di questa calda estate di calciomercato.

La squadra lombarda, dunque, non perde l’abitudine di acquistare e far rinascere grandi campioni ed in molti già sperano che il fantasista possa ripetere la parabola di Roberto Baggio, dato per finito al suo arrivo a Brescia e magicamente rifiorito, tanto da sfiorare la convocazione per i mondiali nippo-coreani.

Mi direte, a ragione, che Morfeo non è Baggio, ma le vicende dei due numeri 10 hanno comunque dei punti in comune, a partire dai molti infortuni, più o meno gravi, che ne hanno condizionato la carriera e dal fatto di non essere stati mai completamente apprezzati per le loro qualità tecniche.

Serie B: disastro Brescia, l’Albinoleffe è in finale!

Le finaliste dei play-offs di serie B di quest’anno sono Lecce e Albinoleffe. I ragazzi bergamaschi, paragonabili al Chievo in quanto ad impresa, sono riusciti a ribaltare il risultato sfavorevole della gara di andata contro il Brescia. Un 2-1 che premia gli uomini di Madonna, grazie al miglior piazzamento in campionato.

Tutto facile invece per il Lecce, che forte dell’1-0 dell’andata riesce a sfatare il mito dell’imbattibilità in trasferta del Pisa. Il risultato finale è 2-1, anche troppo largo per gli uomini di Papadopulo.

Serie B: Tiribocchi e Caracciolo regalano un sorriso

Chiusa la prima partita dei play-offs con molta incertezza. Le due gare d’andata tra Lecce e Pisa e tra Brescia e Albinoleffe si sono chiuse con un risultato di misura, 1-0, a favore dei salentini e delle rondinelle. Ma entrambi sono risultati che non ci danno la certezza che queste squadre sono già in finale, e vediamo perchè.

Nella prima gara, quella disputata nel pomeriggio, il Lecce era ospite del Pisa senza uno dei suoi calciatori più rappresentativi, Diamoutene, convocato nella nazionale del Mali. Il Pisa invece doveva rinunciare alla solita sfilza di infortunati che va avanti ormai da mesi, e soprattutto si è sentita la mancanza di due schegge come Kutuzov e Cerci.

Serie B: pokerissimo del Chievo, Albinoleffe mezzo piede in A

Ci dispiace dover parlare di calcio in una giornata in cui è avvenuto un fatto di cronaca così grave come il tentato suicidio di una poliziotta durante una partita di calcio, ma il fatto è che noi siamo qui proprio per parlare di calcio, è il nostro mestiere, e nel bene o nel male va fatto. Per la cronaca, la gara durante la quale la poliziotta ha deciso di compiere l’insano gesto era Treviso-Grosseto, interrotta al ventesimo perchè si era sentito lo sparo partito dalla sua pistola, sul punteggio di 0-1. La gara è rinviata a data da destinarsi.

Tornando al calcio giocato, la 38esima giornata di serie B consegna virtualmente la promozione nelle mani del Chievo. E’ vero che lì su hanno vinto quasi tutte, ma i veneti hanno diversi motivi per poter stare allegri. Prima di tutto, un 5-0 in casa contro lo Spezia non se l’aspettava nessuno. I liguri sono molto meno forti degli scaligeri, ma lottavano per non retrocedere, e avrebbero venduto cara la pelle in questa gara, se non avessero trovato di fronte un Chievo colossale. Altro motivo per cui stare contenti è vedere come il Bologna vince a fatica contro il Vicenza quasi salvo; che come seconda (a distanza di sicurezza di 3 punti) c’è l’Albinoleffe, che sta passando un’ottima annata, ma non ha gli effettivi che può permettersi il Chievo; e che l’altra squadra ben attrezzata, il Lecce, si fa fermare in casa da un Mantova a cui non interessa più di tanto questo campionato.

Serie B: crollo del Bologna, passa da secondo a quarto

Pronostici ribaltati in serie B. Il Bologna schiacciasassi, quello che sembrava avere una rosa non da serie A, ma da coppa Uefa, perde a Bergamo contro l’Albinoleffe e precipita al quarto posto.
Ringraziano Chievo, ma soprattutto lo stesso Albinoleffe e il Lecce, che daranno vita a 5 partite infuocate nel prossimo mese di maggio.

Nell’ennesima giornata di scontri diretti si capisce che in serie B guai a dare qualcosa per scontato, neanche quando hai tanti punti di vantaggio sugli inseguitori. E’ la lezione che dovranno imparare Chievo e Bologna, che un mese fa erano sicuri di andare a braccetto in serie A, ma che oggi vedono la seconda rispettivamente avvicinarsi a 3 punti, e allontanarsi a 2.

Serie B: Il Chievo vola a +5, dietro vince solo l’Albinoleffe

Valanga di gol nella 36esima giornata di serie B, e spettacolo a non finire. 4 scontri diretti, due per la serie A e due per evitare la serie C, grandi decadute e piccole risorte, insomma, un pò di tutto a 6 giornate dal termine di un campionato cadetto un pò troppo snobbato.

Il match clou era Chievo-Brescia, con i clivensi primi e le rondinelle che cercavano di tornare grandi. Ma purtroppo non hanno rispettato i pronostici e la grande rosa bresciana farà bene ora a prepararsi per i play-offs. Non c’è proprio partita a Verona, con i padroni di casa che partono forte e vanno in gol già dopo 5 minuti con Cesar che colpisce da solo sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Il Brescia cerca di svegliarsi un pò, ma alla mezz’ora il solito Pellissier chiude la gara. Il secondo tempo serve solo per lo spettacolo, e si chiude con il terzo gol del Chievo che ora stacca gli inseguitori a 4 punti.

Serie B: il match clou finisce pari, e il Lecce ne approfitta

Aria d’alta quota nella 35esima giornata di serie B. Sono due le sfide che possono valere una stagione, ed entrambe non sono state avare di emozioni. Il big match era senza dubbio Chievo-Bologna, la prima contro la seconda, e l’altro era Albinoleffe-Brescia, derby per il miglior piazzamento per i play-offs.

La sfida del Bentegodi è tutta un programma. Le migliori rose della serie B (che poi sono più da serie A) si sfidano senza paura, creando occasioni su occasioni. Il primo tempo è da cardiopalma, i due portieri su superano, e al 25′ Valiani sblocca la partita in favore del Bologna. Il Chievo non si fa intimorire e si lancia a testa bassa, fino a raggiungere il pari col solito Pellissier, arrivato alla sua 18esima marcatura. La ripresa è meno emozionante, le squadre hanno già dato il meglio e si accontentano di dividersi la posta in palio che consolida le prime due posizioni.

Sacchi come Maradona e Falcao: spunta una figlia segreta!

Aveva smesso di allenare per problemi legati alla salute fisica e mentale il buon Arrigo Sacchi, ma a quanto pare lo stress procurato dal campo di gioco è stato ampiamente scaricato in altri divertimenti più frivoli e veloci. Come quello, ad esempio, di “una botta e via” con una giovane ragazza, conosciuta allo stadio, con la quale trascorrere qualche ora in intimità.

Beh, in realtà non sappiamo quanto sia durato il presunto flirt tra l’allenatore e la signorina in questione, sta di fatto però, che dal loro inciucio è nata una bimba, che ora pretende di essere riconosciuta e mantenuta.

La vicenda risalirebbe al 2002, ma solo la scorsa estate la mamma della bambina si è fatta avanti, chiedendo il test del DNA all’Arrigo nazionale, per accertarne la paternità. Finora il tutto era stato tenuto nascosto e solo ieri l’emittente bresciana “Teletutto” ha tirato fuori lo scoop.

Serie B: volata per la promozione diretta, forse solo in 4

Lì davanti vanno come un treno, e a scanso di stravolgimenti, la qualificazione diretta alla serie A se la giocheranno solo in 4. Il treno in realtà è formato da 6 vagoni, ma Brescia e Pisa sono la coda dell’espresso, che con un solo punto a testa, stanno facendo rallentare.

Chievo e Bologna fanno impressione per la facilità che hanno nell’andare in gol, e anche per la serenità che hanno quando scendono in campo, sicuri di fare risultato. La dimostrazione, come se ce ne fosse bisogno, la danno entrambe ieri pomeriggio. Il Bologna parte subito forte e va in gol con il solito Marazzina dopo soli 11 minuti. Il pareggio (fortuito) di Okaka è solo un intermezzo perchè poi la forza d’urto dei bolognesi si abbatte sui canarini, stendendoli 4-1.
Stessa cosa fa il Chievo, che segna dopo 22 minuti col suo capocannoniere Pellissier e si fa raggiungere e addirittura superare da un sorprendentemente combattivo Messina. Nel secondo tempo esce allo scoperto la classe dei clivensi e il ribaltone è solo questione di minuti.

Serie B: il treno rallenta, ma nessuno ne approfitta

A 9 giornate dalla fine ancora nulla è scritto nel campionato di serie B. Le prime 6 di testa vanno come un treno, e di giornata in giornata continuano ad accumulare punti, chiudendo almeno per il momento il discorso play-offs.

Se infatti il distacco dalla settima continua ad aumentare grazie alla sconfitta del Rimini, adesso a -11 dalla qualificazione, la stessa cosa non si può dire per la promozione diretta, visto che gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo. Ne sa qualcosa il Bologna, raggiunto all’ultimo secondo da Bernacci quando stava già pregustando la fuga. Il 2-2 conferma ancora una volta come la squadra di Arrigoni sia una delle più preparate alla promozione, ma manchi ancora di quella concentrazione e soprattutto di quel carattere che serve per fare punti anche lontano dall’Emilia.