Amauri sceglie la sua nazionale

Italia o Brasile? Ce ne siamo occupati più volte su queste pagine, dimostrando anche una certa ostilità verso l’indecisione di un calciatore conteso tra le maglie di due Paesi. Il caso-Amauri continua però ad occupare le pagine dei giornali e non c’è intervista al brasiliano che non finisca sul tema della scelta.

ieri sera nel corso della trasmissione Controcampo l’attaccante juventino è stato nuovamente solleticato in proposito, trovando una risposta che mette d’accordo tutti, almeno in apparenza:

Per il momento la mia nazionale è la Juve.

Una crociera con Pelè

E’ stato uno dei grandi giocatori di tutti i tempi (per qualcuno “il” più grande, ma non ditelo ai napoletani), portando l’allegria nel mondo del pallone come solo un brasiliano doc sa fare. Il suo nome è destinato a spuntar fuori ogni volta che si parla di talento, di classe, di vittorie e di gol, sebbene la sua stella in campo abbia smesso di brillare da secoli.

Inutile dire che stiamo parlando di Edson Arantes Do Nascimento, per tutti semplicemente Pelè. Ogni tanto torna a far parlare di sé per qualche sparata (spesso inopportuna) su questo o quel giocatore, ma stavolta le prime pagine dei giornali sono tutte per lui per un’iniziativa simpatica che lo vede coinvolto in prima persona. Di cosa si tratta?

Beh, mettiamola pure così: se avete le tasche abbastanza piene, potreste avere la fortuna e l’onore di trascorre una vacanza in sua compagnia a bordo di una nave da crociera.

Complotto contro il Brasile

Fermare il Brasile dei Fenomeni è il sogno di gran parte delle squadre del globo. Qualcuna ci riesce, altre sarebbero disposte a tutto pur di potersi vantare di aver strappato punti all’armata verdeoro. Ma fino a che punto si è disposti ad arrivare?

La domanda è lecita, dopo aver ascoltato del dichiarazioni di Dunga e di alcuni giocatori brasiliani che parlano della trasferta in Venezuela come del peggiore degli incubi, arrivando persino a pronunciare la parola “complotto”:

In questo paese non funziona niente. Abbiamo sempre mostrato rispetto per tutte le squadre e chiediamo di essere rispettati.

Ronie e Dinho: in Brasile la festa porta guai

Brasile, terra di samba, di carnevale, di calciatori dai piedi buoni e… di feste fino all’alba. Sarà anche per questo che la maggior parte dei giocatori che approda da quest’altra parte del mondo soffre di saudade e chiede di tornare in patria appena possibile. E sarà per questo che ultimamente si sente parlare spesso di grandi campioni impegnati più a dimenarsi su una pista da ballo che a dimostrare il proprio valore su un campo di calcio.

E’ questa la storia di due fenomeni del calcio giocato, uno nel pieno della propria attività agonistica, seppur in cerca di un riscatto dopo una stagione deludente, ed uno fermo da mesi ai box per l’ennesimo infortunio subito: Ronaldinho e Ronaldo. Cominciamo dal Fenomeno (con la F maiuscola), che domani soffierà sulla sua trentaduesima candelina, ma che ha vouto anticipare la festa e godersi la compagnia di parenti ed amici in una nota discoteca di Rio de Janeiro. E fin qui nulla di male.

Peccato però che ad un certo punto della serata (in realtà era l’alba) un ammiratore abbia insistito un po’ troppo per avere un autografo del brasiliano, che sentendosi strattonato, ha reagito in malo modo, provocando quasi una rissa. La serata si è conclusa con Ronaldo (decisamente alticcio) che ha preferito dileguarsi dall’ingresso posteriore per evitare i flash dei paparazzi.

Toni e Ronaldinho: nessuno è profeta in patria

Può un calciatore essere acclamato quando scende in campo con la maglia del proprio club e venire invece fischiato non appena indossa quella della nazionale? Può, eccome! Accade a due miti del calcio mondiale, due di quelli che fa strano veder contentastati su un campo di calcio, due di quelli che dovrebbero vivere di rendita, per quanto di buono hanno fatto nei tempi passati.

Eppure capita che anche due come Toni e Ronaldinho vivano il loro momento difficile, e non in assoluto, ma solo quando vengono chiamati a difendere i colori del proprio Paese.

Per fortuna non è sempre così, ed anzi siamo sicuri che già dalla prossima occasione i due talenti avranno modo di riscattarsi, ma fa strano dover registrare fischi e contestazioni nei loro confronti.

Lippi riapre ad Amauri

Italia-Amauri, atto terzo. Stavolta è Marcello Lippi a farsi avanti e invitare l’attaccante bianconero a dirsi disponibile a vestire la maglia azzurra.

“È un giocatore molto forte, abbiamo parlato e gli ho detto che prima di tutto dovrà completare l’iter burocratico per la naturalizzazione”.

Più che un assist quindi quello di Lippi, quasi un invito a nozze che Amauri proprio non può mancare. E pare anche che lui non abbia intenzione di lasciarselo sfuggire. Il suo procuratore infatti ha fatto sapere che il calciatore è ben disposto, ma i tempi burocratici sono lunghi e non dipendono da loro, ma par di capire che le intenzioni di vestire la maglia azzurra ci sono tutte.

Olimpiadi 2008: l’Argentina fa fuori Dinho & Co.

Una partita degna di una finale olimpica: così era stata presentata alla vigilia la sfida tra Brasile ed Argentina, ovvero le due formazioni migliori a livello di Under 23. Almeno sulla carta. Da una gara come quella di ieri ci si apettava molto di più, ma il campo ha detto che la carta non fa vincere medaglie e che i conti si fanno con l’oste. Sempre.

E così oggi ci troviamo a dover rimpiangere di aver beccato il Belgio sulla nostra strada (che ieri nell’altra semifinale ne ha presi 4 dalla Nigeria), mentre il temutissimo Brasile non ha nemmeno provato a spegnere i sogni di medaglia di un’Argentina dimostratasi notevolmente più forte.

Il ct dei verdeoro a fine partita ha avuto modo di osannare Leo Messi, ammettendo che il talento del Barcellona è immarcabile, ma sarebbe riduttivo dire che l’Argentina vista ieri allo Stadio dei Lavoratori ha vinto “solo” grazie a Messi.

Classifica Fifa: l’Italia perde una posizione, ma le sudamericane sprofondano

L’estate non è solo periodo di vacanze, sole e mare, ma anche di amichevoli, qualificazioni ai mondiali delle nazionali, ed inevitabilmente classifiche Fifa. Dopo la rivoluzione del mese scorso, dovuta ai risultati dell’Europeo, a distanza di 30 giorni l’organizzazione mondiale del calcio ha diramato la nuova classifica.

In questa graduatoria hanno pesato molto le gare di qualificazione ai mondiali del 2010, in cui le big sudamericane hanno perso colpi, e in alcuni casi fatto anche cattive figure. Per questo motivo Brasile e Argentina toccano i minimi storici, sesto e settimo posto, mai così in basso, soprattutto per quanto riguarda i verdeoro, dal mondiale di Italia ’90.

Amauri merita la maglia azzurra?

Ci risiamo. Torna d’attualità il caso Amauri-nazionale, destinato a riempire le pagine dei giornali e le bocche di addetti ai lavori e appassionati per chissà quanto tempo ancora. La questione comincia a diventare pesante e se non si troverà una soluzione rapida, il brasiliano rischia di diventare antipatico a molti.

Eh si, perché, finché giocava nel Palermo, il ragazzotto lanciava messaggi d’amore alla nazionale italiana, chiedendo di essere naturalizzato al più presto per poter rispondere ad una eventuale convocazione. Ed i rosanero lo accontentarono, avviando le pratiche per la richiesta del passaporto. Poi sono arrivate le sirene bianconere e con esse l’interesse di Dunga, ct del brasiliano, che da buon conoscitore del calcio italiano deve aver pensato “se piace alla Juve, vuol dire che vale”. Risultato: Amauri potrebbe giocare nella nazionale verdeoro, con tanti saluti alla maglia azzurra.

Intanto Lippi lo ha “convocato”, nel senso che gli ha chiesto senza mezzi termini di decidere su quale sponda del fiume sedersi ad aspettare una chiamata, mentre la Juve, su richiesta della Figc, si dà da fare per sveltire le pratiche per il passaporto. E lui che fa? Continuate a leggere e valutate voi se vale la pena correre dietro ad uno che si lascia andare a simili dichiarazioni.

Olimpiadi vietate: Robinho e gli altri

In principio era Galliani. Poi si sono uniti al coro dei no i dirigenti di altre illustri società sportive, in un estate destinata ad essere ricordata come quella dei “gran rifiuti”.

Non stiamo parlando di calciomercato e giocatori che non ne vogliono sapere di cambiar maglia, ma dell’antipatica situazione che si è venuta a creare nei club mezza Europa, dove molte stelle hanno dovuto rinunciare alla chiamata in nazionale per le prossime Olimpiadi.

L’ultimo in ordine di tempo è l’attaccante brasiliano Robinho, in forza al Real Madrid, che proprio ieri si è visto negare il permesso di partecipare ai giochi di Pechino, a causa di un’infiammazione al pube. Almeno ufficialmente.

Amauri ti aspettiamo tutti

Anche Lippi, con il suo solito carattere toscanaccio, ha lasciato capire che vorrebbe Amauri in nazionale. Ma siccome non vuol mai far vedere che qualcuno è più indispensabile di altri,