Messi: “Dispiace per il pareggio, ma il pubblico deve aiutarci”

 Ancora una volta la maglia dell’ Argentina risulta pesante per Lionel Messi, che anche ieri sera nella gara contro la Bolivia (terminata 1-1) non è riuscito a essere determinante e incisivo come è solitamente con il Barcellona.  Per fortuna ci ha pensato Lavezzi a segnare il gol del pareggio,che ha reso meno amara la partita ai tanti tifosi dell’albicelste. Proprio a proposito dei tifosi, e della loro contestazione contro De Michelis (autore dell’ errore che ha causato il gol del 0-1)  ha parlato Messi:

Dispiace lasciare due punti in casa e dispiace per Demichelis, tutti possiamo sbagliare e la reazione della gente mi è sembrata eccessiva. Adesso è importante recuperarlo psicologicamente e ancor di più prepararci bene per la gara di Barranquilla con la Colombia che diventa di rilievo. Purtroppo la Bolivia senza fare nulla si è ritrovata in vantaggio, mentre noi abbiamo giocato un buon calcio soltanto a tratti

Coppa America 2011: Colombia – Bolivia 2-0

Foto: AP/LaPresse

Terza giornata del girone A della coppa America 2011
Colombia-Bolivia 2-0
Reti:
14′ pt e 30′ pt rig. Falcao (C)

Colombia – Bolivia 2-0

Stavolta trema l’Argentina, perchè nel corso della terza giornata di incontri del gruppo A, quello appunto in cui militano i padroni di casa, la Colombia ha mostrato di poter spiccare il volo grazie alla classe sopraffina dei suoi uomini più talentuopsi, non ultimo quel Radamel Falcao che tanto ha già incantato nel Porto di Villas Boas – di cui è stato riferimento imprescindibile per tutta la passata stagione calcistica – e che sembra essere destinato a tutti gli effetti a seguire il suo ex tecnico di club nella nuova esperienza di questi in terra inglese, sponda Chelsea.

Non sembrava una sfida semplice, sulla carta, visto che di fronte ai colombiani si schierava l’undici boliviano capace di mettere a freno (senza neppure troppa difficoltà) le velleità dell’Argentina di Messi e compagnia nella sfida di esordio. Invece, la prima parte di gara (i 45′ di gioco iniziali sono parsi tra i migliori nel novero di quelli cui si è fin qui assistito) ha svelato ogni cosa: Colombia straripante e in grado di fare suo un match già messo in archivio dopo una sola frazione.

Coppa America 2011: Costa Rica – Bolivia 2-0

Foto: AP/LaPresse

Clamoroso in Argentina, la Costa Rica batte la Bolivia contro ogni previsione, e mette in pericolo la qualificazione dei padroni di casa. Si perché incontrerà proprio l’albiceleste nell’ultima partita del girone, e se Messi e compagni non vinceranno, rischiano di uscire sin da subito. La squadra costaricana è tutta da seguire visto che è un covo di giovani promesse. Età media 21 anni, la cui stella, Joel Campbell, ne ha appena 18. Osservatori di tutto il mondo, siete avvisati.

I boliviani erano i grandi favoriti, si diceva che dopo aver strappato il pari all’Argentina almeno potessero contenderle il secondo posto nel girone, ed invece ecco la partita perfetta dei giovani avversari che scombina tutti i loro piani.

Coppa America: Argentina – Bolivia 1-1

Foto: AP/LaPresse

E’ cominciata la Coppa America con l’interminabile duello tra Argentina e Brasile per stabilire qual è la nazionale più forte del Sudamerica, e perché no, anche del mondo. Ma come spesso accade, le aspettative vengono deluse proprio dai padroni di casa, almeno nella gara inaugurale.

L’Argentina dei palloni d’oro (i due di Messi), e di quelli potenziali, affrontava la piccola Bolivia, squadra che da molti era considerata uno sparring partner. Ma siccome nel calcio tutto può succedere, ecco la partita che non ti aspetti con gli ospiti che sfiorano il colpaccio.

Tutti contro Maradona

Nel bene e nel male riesce sempre a far parlare di sé. Arrivato sulla panchina dell’Argentina tra molte acclamazioni e qualche critica, Diego Armando Maradona era riuscito a far ricredere quanti lo accusavano di poca esperienza in panchina, infilando tre vittorie consecutive senza subire nemmeno l’ombra di una rete.

Un percorso netto che faceva ben sperare in chiave futura, ridando vigore ad una nazionale che negli ultimi decenni ha visto sempre gioire gli altri, accontentandosi di alzare trofei a livello giovanile (vedi la recente olimpiade). E così Diego diventava San Diego, salvatore della patria, unico uomo al mondo capace di risollevare le sorti della nazione. Fino a ieri, almeno.

Oggi Diego scende dal piedistallo e si becca le sue prime critiche da allenatore dell’Argentina. Perché ci può stare di perdere, ci mancherebbe, ma non si può accettare l’umiliazione di un punteggio tennistico, specie se arriva per mano della Bolivia che non ha certo la fama di ammazza-grandi. E allora tutti contro Diego, l’uomo che ha deciso di fare a meno di Riquelme, l’uomo che non ha dato un gioco alla propria squadra, l’uomo che forse non riuscirà a portare i suoi all’appuntamento con il mondiale sudafricano.