Champions League: impresa Arsenal, rimonta e vittoria contro il Barcellona

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Quello che in molti definiscono come uno degli allenatori migliori del mondo ha sulle spalle una responsabilità enorme: se il Barcellona verrà eliminato dalla Champions League sarà colpa sua. Pep Guardiola è il maggior responsabile della debacle di ieri sera della sua squadra in quel di Londra, di fronte ad un Arsenal tra i migliori degli ultimi anni.

L’impressione è che gli 11 titolari blaugrana siano imbattibili, ma basta togliere un tassello che il mosaico crolla. La dimostrazione la si ha contro i Gunners, quando il primo tempo è dominato dagli spagnoli. David Villa porta in vantaggio i suoi sfruttando il solito sontuoso assist di Messi, mentre tutti gli altri compagni tengono costantemente sotto pressione gli avversari, senza farli ragionare ma anzi, facendoli innervosire e costringendoli ad ammonizioni stupide. La svolta arriva al 63′ minuto.

Real Madrid club più ricco del mondo, il Milan è il più ricco d’Italia

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Non vince nulla da un bel po’, e quest’anno potrebbe non fare eccezione, ma il Real Madrid resta ancora il club calcistico più ricco del mondo. Sarà perché, a differenza degli altri, espande i suoi tentacoli un po’ ovunque, persino negli altri sport come il basket, ma la società del Real Madrid riesce a fatturare da sola più di molte nazioni del terzo mondo.

Stando ai calcoli della società di consulenza Deloitte e basato sulla cifra d’affari dei 20 maggiori club di calcio del mondo realizzata nella stagione 2009/2010, la casa blanca si conferma al top con quasi mezzo miliardo di euro (483,6 milioni per l’esattezza), mentre tutte le altre arrancano a debita distanza. Il secondo club più ricco è ancora spagnolo e si tratta del Barcellona, con 398 milioni, seguito dal Manchester United che, nonostante i debiti, ha fatto circolare nella scorsa stagione 349,8 milioni di euro.

Il Barcellona rischia di perdere Nolito a parametro zero

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Manuel Agudo Durán, più conosciuto con il nome calcistico di Nolito, è un’ala spagnola che gioca nel Barcellona B e che si libererà a giugno a parametro zero.

Come gran parte dei giovani che escono dalla cantera catalana ha grandi doti tecniche e velocità, e un fisico non certo da corazziere – 172 centimetri di altezza. La possibilità di fargli firmare un contratto senza dover pagare un euro al club catalano ha attirato l’interesse di diverse squadre.

Milan: Barcellona e Chelsea dietro il mancato rinnovo di Pirlo?

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La volontà del Milan, si sa, è svecchiare la squadra, e così saranno molti i senatori che partiranno a fine stagione. Tra questi potrebbe esserci anche Pirlo, uno su cui ufficialmente i rossoneri puntano ancora, almeno finché Flamini o Van Bommel non dimostreranno di poterlo sostituire a dovere. Ma intanto, visto che non sembra più così fondamentale com’era una volta, la sua avventura a Milanello potrebbe finire dopo 10 anni e circa 300 partite.

La sua priorità è quella di rinnovare con il Milan il contratto in scadenza a fine campionato, ma siccome finora Galliani ha temporeggiato, dall’entourage del calciatore cominciano a trapelare indiscrezioni che potrebbero non far piacere ai tifosi milanisti: aspetterà fino a marzo, poi si guarderà intorno.

Obiettivi di calciomercato: Il Barcellona mette in vendita Jonathan Dos Santos

Jonathan dos Santos Ramírez è uno dei tanti prodotti di quell’inesauribile fabbrica di talenti della Masia, la Primavera del Barcellona. Questo centrocampista messicano di vent’anni è il figlio dell’ex calciatore Gerardo dos Santos, che militò nell’América e nel Monterrey nei primi anni novanta.

Ha due fratelli maggiori, Éder e Giovani, entrambi giocatori di calcio a livello professionistico. Il secondo in particolare è cresciuto come lui nel Barcellona B, ed è entrato in pianta stabile nella nazionale messicana – 33 presenze e sei reti – ed è stato vicino in passato al Genoa, e negli ultimi giorni alla Sampdoria.

Barcellona-Real Madrid 5-0: fotogallery

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Cinque schiaffoni sonori ed il sorpasso in classifica. E’ triste il primo clasico di Mourinho sulla panchina del Real Madrid nel posticipo serale della tredicesima giornata della Liga. I galacticos non hanno avuto la forza di reagire di fronte ad un Barça stellare che ha comandato la gara dall’inizio alla fine. L’orgoglio di Cristiano Ronaldo ha tentato vanamente di evitare la figuraccia in mondovisione alle merengues, ma contro i blaugrana ammirati ieri sera al Camp Nou c’era ben poco da fare.

Messi comandava il gioco dei furetti catalani e già al minuto numero 5 poteva togliersi la soddisfazione della segnatura personale, quando veniva fermato solo dal palo. Ma vantaggio non tardava ad arrivare, quando il cronometro segnava il minuto numero 10 e Xavi mandava in visibilio il popolo blaugrana. Di lì a qualche minuto arrivava anche il raddoppio di Pedro e Mourinho cominciava a temere di ricevere un pallottoliere come regalo anticipato di Natale.

Il Barcellona è la miglior squadra spagnola del decennio

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Secondo uno studio condotto dal Centro de Investigaciones de Historia y Estadística del Fútbol Español – CIHEFE -, il Barcellona è stato il miglior club spagnolo del primo decennio del ventunesimo secolo – dopo essere stato considerato la squadra più forte degli ultimi venti anni dall’Istituto Internazionale di Storia e Statistica del Calcio – IFFHS -, un istituto riconosciuto dalla FIFA che si occupa – come dice il suo nome – di statistiche e record individuali e di squadra riguardanti la storia del calcio.

Il risultato è arrivato utilizzando un metodo di calcolo simile a quello impiegato dall’IFFHS. L’organismo iberico ha attribuito ad ogni club spagnolo una serie di punti per ogni risultato ottenuto nelle competizioni – nazionali e continentali – affrontate. Non sono stati attribuiti punteggi aggiuntivi in caso di conquista di titoli – campionati, coppe o Champions League.

Barcellona, Laporta denunciato per i troppi debiti

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E’ stato presidente del Barcellona fino a 4 mesi fa, ma di Laporta si continua a parlare in Catalogna. Non solo perché è in lizza per diventarne governatore, ma per un affare ben peggiore: una gestione definita “dissennata” del club, specie nell’ultimo anno, che ha portato ad un rosso da 79 milioni di euro. Per questo l’assemblea dei soci, seppur spaccata in due, ha deciso di denunciare l’ex presidente.

Non sarebbe grave la posizione di Laporta se il Barça avesse i conti in ordine, ma purtroppo, come la maggior parte dei club europei, era già pieno di debiti. Con questi ulteriori 79 milioni il debito dei blaugrana sale a quota 430 milioni, più del Liverpool salvato in extremis dal fallimento e quasi quanto l’inguaiatissimo Manchester United. Ma non è solo questo ad essere contestato all’uomo d’affari catalano.

Messi conteso tra Inter e Milan

Il futuro immediato di Lionel Messi è Barcellona, ma non è detto che lo sia per sempre. Tanti, troppi indizi lo portano sulla via di Milano. Resta da capire però su quale sponda. I motivi per cui dovrebbe finire nel capoluogo lombardo sembrano tanti, l’ultimo dei quali (solo in ordine di tempo) è la firma del contratto di sponsorizzazione con la casa di moda Dolce&Gabbana. La Pulce presterà il suo volto per alcune campagne pubblicitarie, e così gli arrivi in terra meneghina, come quello dei giorni scorsi che ha fatto impazzire i tifosi, potrebbero diventare sempre di più.

A Milano poi Messi ha una casa, e non ha mai nascosto di apprezzare il calcio italiano, ritenendolo il più attraente, dopo la Liga ovviamente. Inoltre ha uno stretto legame con Davide Lippi che potrebbe pesare molto in un eventuale trasferimento in Italia. Ma dove finirà, al Milan o all’Inter? Cerchiamo di capirlo insieme.