Napoli nella bufera, Reja all’ultima possibilità

La situazione del Napoli è la più paradossale della serie A. Una squadra che alla fine del girone d’andata si ritrovava a combattere per la zona Champions, si ritrova oggi, dopo soltanto due mesi, al limite dall’essere invischiata nella lotta per non retrocedere, e con una squadra nel caos.

Che Reja non fosse ben visto dalla piazza, questo lo si sapeva. Si pensava ad un cambio di tecnico già all’inizio di quest’anno, quando si pensava fosse inadeguato per guidare il Napoli verso la qualificazione in Uefa. Le malelingue si erano un po’ acquietate dopo l’exploit di Lavezzi e compagni, fino a rinvigorirsi nuovamente adesso che la vittoria non arriva dall’11 gennaio scorso, un’eternità.

Antonio Conte aggredito da estremisti della tifoseria leccese

La mamma degli stupidi è sempre incinta. Questo detto lo conosce molto bene Antonio Conte, che ieri mattina se l’è vista davvero brutta in una spiaggia del leccese.

Stava giocando una partitella con degli amici sulla litoranea salentina, quando quattro persone armate di spranga hanno atteso che finisse di giocare per poi aggredirlo. Per sua fortuna le persone che erano sul campo insieme a lui non erano lontane e lo hanno difeso, minacciando i delinquenti di chiamare i carabinieri, cosa che li ha messi in fuga, non prima però di avergli sferrato un pugno sul naso.

Serie B: Il Chievo vola a +5, dietro vince solo l’Albinoleffe

Valanga di gol nella 36esima giornata di serie B, e spettacolo a non finire. 4 scontri diretti, due per la serie A e due per evitare la serie C, grandi decadute e piccole risorte, insomma, un pò di tutto a 6 giornate dal termine di un campionato cadetto un pò troppo snobbato.

Il match clou era Chievo-Brescia, con i clivensi primi e le rondinelle che cercavano di tornare grandi. Ma purtroppo non hanno rispettato i pronostici e la grande rosa bresciana farà bene ora a prepararsi per i play-offs. Non c’è proprio partita a Verona, con i padroni di casa che partono forte e vanno in gol già dopo 5 minuti con Cesar che colpisce da solo sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Il Brescia cerca di svegliarsi un pò, ma alla mezz’ora il solito Pellissier chiude la gara. Il secondo tempo serve solo per lo spettacolo, e si chiude con il terzo gol del Chievo che ora stacca gli inseguitori a 4 punti.

Alla scoperta dell’oggetto del desiderio di mezza serie A: Davide Lanzafame

Lo scorso anno era considerato una delle migliori promesse del calcio italiano. Era stato mandato in serie B a farsi le ossa, ma all’inizio, tra i molti guai societari del Bari, si era un pò perso. Ironia della sorte, dopo gli anni fantastici con la primavera della Juventus, in cui era diventato anche capocannoniere del campionato, aveva fatto il suo esordio in prima squadra proprio contro il Bari, e a promozione acquisita.

E così, probabilmente per l’arrivo di Perinetti, ex direttore sportivo bianconero, alla corte di Matarrese, Lanzafame finisce a Bari, dove il suo rapporto non idilliaco con Materazzi lo porta anche a finire in panchina. Ora a distanza di 8 mesi sembra che sia più appetito di Ronaldinho ed è arrivato anche alla nazionale Under 21.

Serie B: volata per la promozione diretta, forse solo in 4

Lì davanti vanno come un treno, e a scanso di stravolgimenti, la qualificazione diretta alla serie A se la giocheranno solo in 4. Il treno in realtà è formato da 6 vagoni, ma Brescia e Pisa sono la coda dell’espresso, che con un solo punto a testa, stanno facendo rallentare.

Chievo e Bologna fanno impressione per la facilità che hanno nell’andare in gol, e anche per la serenità che hanno quando scendono in campo, sicuri di fare risultato. La dimostrazione, come se ce ne fosse bisogno, la danno entrambe ieri pomeriggio. Il Bologna parte subito forte e va in gol con il solito Marazzina dopo soli 11 minuti. Il pareggio (fortuito) di Okaka è solo un intermezzo perchè poi la forza d’urto dei bolognesi si abbatte sui canarini, stendendoli 4-1.
Stessa cosa fa il Chievo, che segna dopo 22 minuti col suo capocannoniere Pellissier e si fa raggiungere e addirittura superare da un sorprendentemente combattivo Messina. Nel secondo tempo esce allo scoperto la classe dei clivensi e il ribaltone è solo questione di minuti.

Serie B: il treno rallenta, ma nessuno ne approfitta

A 9 giornate dalla fine ancora nulla è scritto nel campionato di serie B. Le prime 6 di testa vanno come un treno, e di giornata in giornata continuano ad accumulare punti, chiudendo almeno per il momento il discorso play-offs.

Se infatti il distacco dalla settima continua ad aumentare grazie alla sconfitta del Rimini, adesso a -11 dalla qualificazione, la stessa cosa non si può dire per la promozione diretta, visto che gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo. Ne sa qualcosa il Bologna, raggiunto all’ultimo secondo da Bernacci quando stava già pregustando la fuga. Il 2-2 conferma ancora una volta come la squadra di Arrigoni sia una delle più preparate alla promozione, ma manchi ancora di quella concentrazione e soprattutto di quel carattere che serve per fare punti anche lontano dall’Emilia.

Juventus-Ajax 5-3: bianconeri sul tetto d’Europa

Amarcord bianconero quest’oggi sulle pagine di Calciopro per ricordare una delle notti più felici della storia juventina. Era il 22 maggio del 1996 e allo Stadio Olimpico di Roma andava in scena l’atto finale della Champions League, lungamente inseguita e conquistata una sola volta fino ad allora, quando ancora si chiamava Coppa dei Campioni, nella triste notte dell’Heysel.

Undici anni dopo la Juve ci riprova, con una marcia di avvicinamento trionfale che vede cadere come birilli avversari del calibro di Borussia Dortmund, Steaua Bucarest, Glasgow Rangers, Real Madrid e Nantes.

In finale però c’è l’avversario più ostico, quello che nessuno vorrebbe mai incontrare, quello che solo a nominarlo fa tremare le gambe: il terribile Ajax di Van Gaal. Gli olandesi si presentano all’appuntamento da campioni uscenti, decisi a ripetere l’impresa dell’anno precedente, quando avevano alzato la Coppa davanti ad un Milan sconsolato. Ai bianconeri non resta che sperare in un passo falso degli avversari, largamente favoriti per la vittoria finale.

Serie B: Gerarchie sovvertite, l’Albinoleffe guarda tutti dall’alto

La serie B ha una nuova capolista. Chi credeva che le corazzate del Brescia, del Bologna o del Chievo potessero correre da sole, si dovrà ricredere. In vetta alla classifica, a 13 giornate dalla fine, c’è l’Albinoleffe, squadra costruita con un decimo della spesa delle formazioni precedenti.
E’ forse l’ultimo baluardo del calcio di una volta fatto di squadre che si formano dalle giovanili, e con gli anni acquisiscono quell’esperienza che serve per salire in serie A.

La dimostrazione l’hanno data gli uomini di Gustinetti quando, in una difficile partita contro il Messina, sono riusciti a strappare la vittoria al 94esimo con un gol in mischia di Peluso.
Sono stati aiutati i bergamaschi anche dalle dirette concorrenti. Il Chievo, nonostante abbia giocato in superiorità numerica per buona parte della gara, e per una ventina di minuti con due uomini in più, non è riuscito ad avere la meglio contro un durissimo Rimini, che le prova tutte per rimanere attaccato a quel carro dei play-offs che gli sfugge ormai da 3 anni a questa parte.
Stesso discorso per il Bologna, un pò troppo timoroso per essere la capolista, sul difficile campo del Lecce. I salentini partono forte, ma Tiribocchi non è il solito cobra d’area, e Zanchetta colpisce anche una traversa su punizione, e così i bolognesi si accontentano più del punto guadagnato che dei due persi. Anche perchè adesso hanno il cammino più facile tra le pretendenti alla serie A, avendo già superato molti scontri diretti.