Serie A 16a giornata: Palermo – Parma 3-1

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Anticipo della sedicesima giornata di serie A.
Stadio Barbera, Palermo:
Palermo-Parma 3-1
Reti:
7′ pt Lucarelli (Par), 6′ st Pinilla (Pal), 16′ st Miccoli (Pal), 44′ st Kasami (Pal)

Sebbene la classifica dica il contrario – ma solo perchè prende a riferimento un periodo più lungo – la recente realtà racconta di un Parma in migliore condizione di salute rispetto a quella dei rosanero. A Palermo, come non ricordarlo, la sconfitta di Napoli ha lasciato una ferita aperta che le dichiarazioni del giorno dopo di patron Zamparini non hanno contribuito a rimarginare.

Una prestazione impeccabile contro il Parma avrebbe quindi contribuito a stemperare la tensione invece, dopo i primi 45′ di gioco, i locali entrano negli spogliatoi tra i fischi del pubblico amico. Il Parma stava ottimamente difendendo il vantaggio acquisito al 7′ grazie a un acuto di Lucarelli che, in occasione di un calcio d’angolo, era riuscito a svettare più dei difensori di Rossi e, con una incornata perentoria, non aveva lasciato scampo a Sirigu.

Serie A 15a giornata: Milan – Brescia 3-0

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Anticipo della quindicesima giornata di serie A.

Stadio Meazza di San Siro:

Milan – Brescia 3-0
Reti: 4’ pt Boateng (M), 28’ pt Robinho (M), 31’ pt Ibrahimovic (M)

Replicare alla Lazio e, in simultanea, proseguire la striscia positiva che sta contraddistinguendo l’ultimo scorcio di stagione: il Milan ha le idee chiare e, quanto accade nei primi minuti di gioco, lo rimarca a chiunque potesse avere dubbi. Non solo per la capacità di fornire spettacolo a un Meazza discretamente pieno ma anche per l’evidente facilità con cui i reparti hanno cominciato a dialogare tra loro. In ottime condizioni – e non è mai scontato, a San Siro – il terreno di gioco, Allegri ripresenta in formazione Pirlo e conferma in attacco la coppia formata da Ibra e Robinho. L’altra novità, in mediana, è quella di Boateng a sostituire Seedorf. Le Rondinelle, già capaci di pareggiare a Milano contro l’Inter, non rinunciano al modulo offensivo: il supporto a Caracciolo è garantito da Kone e Diamanti.

La gara si sblocca dopo 4’: Ibrahimovic entra in area e dialloga con Ambrosini. Il cross dal fondo del mediano trova pronto Boateng, la conclusione da buona posizione è vincente. Buone iniziative, nei minuti successivi, per Pirlo e Caracciolo ma, mentre il milanista incespica al momento della conclusione, l’ariete in quota al Brescia indovina una rovesciata spettacolare che costringe Abbiati alla parata da applausi. I locali controllano, gli ospiti faticano ma non demordono. Almeno fino al 29’: Hetemaj serve inavvertitamente Robinho che si fionda sulla palla. Tra il brasiliano e Sereni, una distanza di 12 metri: troppo ghiotta, l’opportunità, perché il 70 rossonero non ne approfitti.

Serie A 15a giornata: Chievo – Roma 2-2

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Anticipo della quindicesima giornata di serie A.
Stadio Bentegodi, Verona:
Chievo – Roma 2-2
Reti: 26′, 44′ pt Simplicio (R), 16′ st Moscardelli (C), 38′ st Granoche (C)

Bisognava rispondere in qualche modo ai cugini che ieri sera hanno battuto l’Inter, e la Roma ha risposto, almeno per 83 minuti. La trasferta di Verona non è di certo stata più semplice della gara della Lazio contro i Campioni d’Italia, visto che si sa che il Chievo è squadra tosta.

Ritorna Vucinic, ma stavolta a fargli posto è capitan Totti, risparmiato per la gara di Champions League di mercoledì che vale una stagione, ma la vera novità è Adriano dal primo minuto. Dopo le scaramucce tra il tecnico ed il brasiliano durante la settimana, Ranieri decide di dare una chance all’Imperatore, facendogli giocare quasi tutta la partita. Chievo con quasi tutti i titolari, con il classico 4-4-2 con coppia pesante Pellissier-Moscardelli.

La gara, com’era prevedibile, la fa la Roma, nonostante un terreno di gioco molto pesante. Si spiega così la scelta del tecnico di mandare in campo centrocampisti di quantità piuttosto che di qualità, e la scelta paga perché il primo tempo è di marca giallorossa. Nessun pericolo reale per la porta di Sorrentino fino al 26′, quando Adriano contrasta Rigoni ed il rimpallo favorisce Simplicio che insacca. Il Chievo cerca di riportarsi in avanti, ma il mattatore della serata è Adriano, tra i migliori in campo. Sempre lui smarca molto bene Cassetti che, a pochi minuti dal fischio di fine primo tempo, fornisce l’assist a Simplicio per lo 0-2.

Serie A 15a giornata: Lazio – Inter 3-1

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Anticipo della quindicesima giornata di serie A.
Stadio Olimpico, Roma:
Lazio-Inter 3-1
Reti:
27′ pt Biava (L), 7′ st’ Zarate (L), 29′ st Pandev (I), 44′ st’ Hernanes (L)

Dire che piove sul bagnato è francamente riduttivo: stavolta è il 36′ della prima frazione, l’Inter è sotto di un gol per la rete messa a segno da Biava e Dejan Stankovic porta la mano sulla coscia destra. Di proseguire, il serbo, non se la sente: guaio muscolare che preoccupa e suggerisce il cambio precauzionale in vista del Mondiale per club. Dentro Thiago Motta, l’ex biancoceleste (al contrario di Pandev, fischiato sonoramente) raccoglie gli applausi del suo ex pubblico e ricambia. Non si arresta la malasorte, semmai sbeffeggia: Benitez si affida al Primavera Natalino dal 1′ e lo schiera di fianco a quelli colossi di difesa che sono Cordoba, Lucio e Zanetti; Muntari e Cambiasso il duo di fatica; Sneijder, Biabiany e Pandev sono gli uomini più offensivi. Presentare l’undici interista, tuttavia, significa solo prendere atto dei disponibili: alternative non ce n’è. Reja, dal canto suo, opta per Ledesma tra le riserve e si affida a Matuzalem che fa reparto con Brocchi e Mauri. Hernanes agisce a ridosso delle due punte, Floccari e Zarate.

In un clima da “volemose bene” che ormai contraddistingue tutte le sfide che contrappongono i biancocelesti ai nerazzurri (storico il gemellaggio delle tifoserie), continuiamo a schierarci con forza contro le storture del calcio. Quel che non vogliamo tacere, stavolta, sono i buu razzisti indirizzati, soprattutto nella prima parte di gara, a Muntari. Nessuno tra i calciatori ha deciso di reagire con segnali eclatanti, a noi l’indifferenza continua a non piacere. Tutt’altro.

Serie A 14a giornata: Inter – Parma 5-2

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Anticipo della quattordicesima giornata di serie A.
Stadio Meazza di San Siro, Milano:
Inter – Parma 5-2
Reti:
4′ pt e 35′ pt Crespo (P); 18′ pt, 19′ pt e 31′ st Stankovic (I); 23′ pt Cambiasso (I); 27′ st Motta (I)

Osservi il primo tempo di Inter-Parma e capisci. Perchè i nerazzurri stanno stentando, perchè non sembrano quelli dello scorso anno, perchè hanno vissuto – e, ancora per un po’, continueranno a vievere – un periodo critico. Se troppe volte si è, nel passato recente, puntato il dito contro un atteggiamento parso assai diffente da quello degli altri anni, stavolta no. Osservi i 45′ dell’anticipo del Meazza e viene da pensare che, per davvero, il male dei nerazzurri è solo legato a una serie di infortuni che hanno messo ko mezza formazione titolare. Il motivo? Coi fuoriclasse – e Stankovic lo è alla stessa stregua di Cambiasso – si può ribaltare una gara in 5′; non solo: con gli stessi campioni quei 300 secondi bastano e avanzano per mettere a segno tre reti.

Il pre gara mette in evidenza quel che sappiamo da qualche giornata: l’emergenza locale costringe Benitez a schierare chi c’è e fare affidamento sui ragazzi della Primavera (su sei panchinari, quattro vengono da lì) per garantirsi qualche alternativa. Lucio e Materazzi quale coppia centrale con Cordoba e Zanetti ai lati; il serbo e l’argentino a centrocampo con il supporto di Sneijder e Biabiany che agiscono a ridosso dell’unica punta. Pandev. Stupisce il ruolo di Santon, che gioca leggermente avanzato rispetto al solito e agisce sulla fascia sinistra. Nelle file dei ducali, Marino ritrova Paletta in difesa; Angelo e Giovinco ritrovano collocazione in mediana mentre l’ex Crespo vince la concorrenza di Bojinov. Pioggia battente, terreno di gioco in pessime condizioni.

Serie A 14a giornata: Sampdoria – Milan 1-1

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Anticipo della quattordicesima giornata di serie A.
Stadio Marassi, Genova:
Sampdoria-Milan 1-1
Reti:
43′ pt Robinho; 14′ st Pazzini

Ronaldinho? Deciderò all’ultimo”, dichiarava Allegri alla vigilia. Che avrà mai deciso, il tecnico rossonero? Facile: squadra che vince non si cambia, il brasiliano in panchina. Robinho e Ibrahimovic in attacco con il supporto di Seedorf sulla trequarti; i tre di mediana sono Boateng, Gattuso e Ambrosini; difesa a quattro con Bonera sull’esterno sinistro, Nesta e Thiago Silva al centro della retroguardia e Abate sulla fascia destra.

La capolista, tuttavia, si trovano di fronte a una Sampdoria che, nonostante perduri la lontananza forzata di Cassano (non smette mai, il pubblico doriano, di mostrare la propria vicinanza al talento barese senza eccedere nei confronti della dirigenza), possono contare  sul ritorno di Palombo in mediana – al fianco di Tissone – mentre sugli esterni avanzati ci sono Guberti e Mannini. Di Carlo ha scelto di adattare Volta a terzino destro, Ziegler agisce a sinistra e Lucchini-Gastaldello a tutela della fase centrale. Pazzini e Marilungo di punta, panchina per Pozzi.

Serie A 13a giornata: Genoa – Juventus 0-2

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Anticipo della tredicesima giornata di serie A.
Stadio Ferraris, Genova:
Genoa-Juventus 0-2
Reti: 18′ pt Marchisio (J), 23′ pt Krasic (J)

L’addio a Gasperini e il conseguente approdo di Ballardini sulla panchina del Genoa è coinciso con due vittorie su due partite e sei punti in cascina. Gli ultimi tre conquistati a Cagliari (esonero di Bisoli, i sardi a Donadoni) con cinismo e merito eppure quella contro la Juventus aveva ovviamente il sapore di una sfida decisamente diversa. Oltre a tutto il resto – blasone, ambizioni, rosa – diversa anche perchè la Juventus era reduce da una striscia positiva di otto partite nel corso delle quali si sono visti parecchi progressi.

In mediana ma soprattutto in difesa. Un denominatore che ha accomunato i due tecnici è legato alla impossibilità di scegliere: molte delle opzioni, infatti, sono sembrate obbligate per la serie di assenze con cui Ballardini e Del Neri hanno dovuto fare i conti. Nel 4-3-1-2 dei Grifoni, Toni e Mesto hanno avuto il compito di finalizzare il gioco mentre Veloso ha agito nel doppio ruolo di incontrista e incursore. Il classico 4-4-2 bianconero ha visto Iaquinta e Quagliarella in attacco, conferme a centrocampo dove Krasic torna a occupare il posto in fascia.

Serie A 13a giornata: Milan – Fiorentina 1-0

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Anticipo della tredicesima giornata di serie A.
Stadio Meazza di San Siro, Milano:
Milan-Fiorentina 1-0
Rete: 45′ pt Ibrahimovic (M)

Può una cena fornire un alibi? Il Lucarelli dei Misteri italiani direbbe di sì, Allegri non lo ammetterà mai. Però. Indice puntato su Ronaldinho per una mezza bravata con tanto di rimprovero del tecnico e panchina (l’ennesima, ecco l’alibi) per il brasiliano. L’ex cagliaritano decide di affidarsi ancora alla coppia offensiva composta da Ibrahimovic e Robinho con Seedorf a sostegno.

Mediana di ferro con Ambrosini, Gattuso e Flamini. Fiorentina chiamata a confermare i progressi delle ultime uscite: è ripresa o ennesimo saliscendi di prestazioni che allarma società e tifosi? Mihajlovic (che alla vigilia ha detto: “Sono fatto così: per rispetto nei confronti dei tifosi dell’Inter, non potrei mai allenare il Milan”) deve rinunciare a Mutu e conferma Gilardino quale unico terminale offensivo; Ljajic e D’Agostino agiscono alle spalle del bomber, conferma dal 1′ per Cerci.

Serie A 12a giornata: Lazio – Napoli 2-0

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Anticipo della dodicesima giornata di serie A.
Stadio Olimpico, Roma:
Lazio-Napoli 2-0
Reti: 15′ pt Zarate (L), 16′ st Floccari (L)

Napoli formato trasferta, dice il calendario e ribadisce la tenuta blu scuro degli uomini di Mazzarri; Lazio vogliosa di tornare al successo interno dopo l’amaro epilogo del derby di sette giorni fa. Nel 4-2-3-1 scelto da Reja trovano spazio Zarate, Hernanes e Mauri alle spalle di Floccari. Partenopei schierati nel 3-4-2-1 tradizionale: Hamsik e Lavezzi il supporto garantito all’unica punta Cavani. Sotto il sole di Roma, l’ex Reja è chiamato a invertire il trend delle ultime giornate (due sconfitte di fila) mentre il club di De Laurentiis vuole confermarsi forza in grado di competere per le prime posizioni.

A conti fatti, all’Olimpico va in scena l’ennesimo big match di giornata. Biancocelesti pimpanti dall’inizio: fanno la partita e cercano di vanificare le iniziative ospiti con fraseggi lineari che non sfociano in palle gol per l’ottima tenuta di Cannavaro e compagni. Napoli sul velluto all’8′, quando Lavezzi lanciato al limite si gira e conclude di destro. Muslera blocca. Hernanes stenta, Mauri trascina: al 15′ Lazio in vantaggio grazie a Zarate che raccoglie l’invito del proprio capitano e conclude alle spalle di De Sanctis con un diagonale che non lascia scampo all’estremo partenopeo.

Serie A 12a giornata: Juventus – Roma 1-1

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Anticipo della dodicesima giornata di serie A.
Stadio Olimpico, Torino:
Juventus-Roma 1-1
Reti: 35′ pt Iaquinta (J), 49′ pt rig. Totti (R)

Buon colpo d’occhio all’Olimpico: se non è tutto esaurito, poco manca. Juventus e Roma si sfidano nel secondo degli anticipi della dodicesima giornata e vanno ad aggiungere l’ennesimo tassello a una sfida che – puntuale come le tasse – ogni anno non passa mai inosservata. Gara sentita dalle società, dalle tifoserie e dagli stessi calciatori: troppi gli intrecci recenti e meno recenti che hanno alimentato la rivalità tra bianconeri e giallorossi, ultimo in ordine temporale lo sbarco sotto la Mole del romanista Aquilani, schierato da Del Neri nel centro della mediana (in coppia con Felipe Melo).

Ranieri spariglia le carte e decide di concedere un turno di riposo a Borriello, che parte in panchina: capitolini con Totti quale terminale offensivo, Vucinic e Menez a supporto, Greco ancora nell’undici di partenza insieme a Simplicio. Il tecnico juventino opta per Sorensen sull’esterno destro di difesa e spedisce Del Piero in panchina preferendogli Iaquinta e Quagliarella. Passa poco più di un minuto e Menez si rende protagonista di un fallo evitabile e duro su Grosso: scatta il primo giallo, giusto, da parte di Rizzoli che cerca di esplicare la linea di condotta con puntualità.

Serie A 12a giornata: Fiorentina – Cesena 1-0

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Anticipo della dodicesima giornata di serie A.
Stadio Artemio Franchi, Firenze.
Fiorentina-Cesena 1-0
Rete: 13′ st Gilardino (F)

Destino incrociato con quello delle due romane: nel turno infrasettimanale di campionato, Fiorentina e Cesena hanno  affrontato le due capitoline ottenendo risulato diametralmente opposto. Combattivi fino al 90′, i Viola, ma incapaci di raccogliere punti in un Olimpico giallorosso (3-2 per la Roma); grintosi e abili nell’arginare la manovra biancoceleste, gli emiliani, che hanno poi beneficiato di una prodezza di Parolo a 5′ dallo scadere. Il Franchi le pone – Fiorentina e Cesena – una di fronte all’altra e tanto Mihajlovic quanto Ficcadenti, per motivazioni differenti, rinunciano al turn over: il serbo spedisce D’Agostino – non ancora al top – in panchina, conferma in mediana la coppia Donadel – Santana collocando sugli esterni Cerci e Vargas, Mutu a ridosso di Gilardino, difesa composta da Comotto, Pasqual, Gamberini e Kroldrup. Gli ospiti replicano con la retroguardia di mercoledi (Nagatomo a destra, Lauro a sinistra), Schelotto vince il ballottaggio con Appiah mentre il trio offensivo è composto da Giaccherini, Jimenez e Bogdani.

Le prime battute sono di marca emiliana: bravi, gli uomini di Ficcadenti, a prendere possesso del centrocampo e imbrigliare il tentativo di manovra locale. Il vantaggio territoriale, tuttavia, non frutta azioni da rete e i padroni di casa, superata la fatica dei primi minuti, crescono con il passare del tempo. Al 16′ la prima occasione da rete: è della Fiorentina che va al tiro con Mutu, il destro è centrale e Antonioli blocca a terra senza difficoltà.