Sorpresa Russia, Svezia e Grecia che delusione

I campioni d’Europa escono a testa bassa dal primo tentativo di difesa del titolo. La nazionale greca, molto simile a quella che 4 anni fa sorprese tutti e andò a vincere l’Europeo di Portogallo, chiude il torneo 2008 come la formazione peggiore, essendo l’unica senza nemmeno un punto alla fine della terza giornata.

La Spagna, imbottita di riserve, recupera e sconfigge nel finale i greci, mentre tra Russia e Svezia passa alla fase successiva la squadra di Hiddink, partita con gli sfavori del pronostico, ma che conferma comunque l’ottimo momento del calcio russo.

I campioni d’Europa escono in anticipo

La seconda giornata dell’Europeo si chiude con la Grecia che raggiunge la Svizzera tra le squadre che lasciano il torneo anzitempo. Gli ex campioni d’Europa sono apparsi la squadra che più di tutti si è dimostrata meno competitiva, e siccome la formazione era in buona parte la stessa di 4 anni fa, la vittoria del 2004 viene delegittimata e risulta come fortunosa e niente di più.

Nel pomeriggio intanto la Spagna si prende il primo posto nel girone battendo a tempo scaduto una Svezia molto buona nel primo tempo, ma inesistente nella ripresa, con Villa che si conferma capocannoniere del torneo con 4 reti. I risultati di giornata sono stati 2-1 nel pomeriggio e 0-1 la sera.

Verso Euro 2008: Svezia

Nonostante gli acciacchi, l’operazione e la finale di coppa Italia saltata, Zlatan Ibrahimovic non poteva saltare per nulla al mondo il campionato Europeo con la sua Svezia. Mister Lars Lagerback probabilmente non terrà conto del precario stato di salute del fenomeno interista, sperando, per amore del calcio, che le due settimane che ci dividono dal calcio d’inizio dell’Europeo servano a fargli smaltire l’infortunio.

Tra i convocati sorprende un pò uno dei calciatori “storici” della Svezia, l’ex scarpa d’oro Henrik Larsson, già eroe del terzo posto ottenuto ai mondiali di Usa ’94, che a 37 anni suonati, e dopo un (provvisorio) addio alla nazionale, torna a vestire la maglia dei gialloblù. Carenza di attaccanti o cieca fiducia nell’esperienza dell’ex calciatore di Manchester United e Barcellona?