Juventus: 1-1 contro il Notts County, ma è il nuovo stadio la vera vittoria


Eccezionale. Non ci sono aggettivi migliori per definire la serata della Juventus di ieri sera, in occasione della presentazione dello Juventus Stadium, un impianto che ha registrato il tutto esaurito con gli spettatori a due passi dai calciatori in campo.

Dopo lo spettacolo degli artisti e del discorso di apertura di un emozionatissimo Andrea Agnelli, è stata la volta della storia della Juve, una parata di campioni da Dino Zoff ad Antonio Cabrini, dal novantunenne Sentimenti IV alla coppia Boniperti-Del Piero che hanno fatto venire le lacrime agli occhi ai milioni di juventini che hanno assistito alla cerimonia in diretta televisiva.

Scudetto 2006: John Elkann risponde a Moratti

Il campionato non è ancora partito, ma la rivalità tra Juventus ed Inter infiamma l’estate italiana ancor più della vigilia di un derby. Il motivo del contendere – manco a dirlo – è lo scudetto 2006, vinto sul campo dai bianconeri ed assegnato d’ufficio all’Inter. La querelle Agnelli-Moratti continua a scaldare le nostre giornate, mentre anche altri protagonisti si aggiungono sull’uno o sull’altro fronte, come ha fatto oggi John Elkann, presidente della Fiat.

Nei giorni scorsi il presidente della Juventus aveva ribadito la volontà di rivolgersi alla giustizia ordinaria per veder riconosciuti i propri diritti. Moratti, dal canto suo, invitava Agnelli a concedersi un periodo di vacanza, come a dire “rilassati”. La risposta non si è fatta attendere ma è arrivata da un altro rampollo della famiglia Agnelli, John Elkann appunto:

La Juve è sempre stata molto coerente nel chiedere parità di trattamento, senza entrare nel merito della decisione. Noto disagio e consigli da parte di altri e questo fa supporre che qualcosa da nascondere c’è.

Scudetto 2006, Andrea Agnelli minaccia azioni legali

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Manca ancora qualche giorno al pronunciamento della Figc in merito all’assegnazione dello scudetto 2006, ma la sola ipotesi che tutto possa essere nuovamente insabbiato e che il tricolore resti ad arricchire la bacheca dell’Inter, fa infuriare la dirigenza della Juventus ed in particolare Andrea Agnelli, che si è sfogato in comunicato ufficiale:

La Fiorentina e i suoi principali azionisti hanno correttamente sottolineato la disparità di trattamento subita da alcune società calcistiche nel 2006. Una disparità che rischia di perpetuarsi, se le indiscrezioni di questi giorni dovessero essere confermate da Consiglio Federale di lunedì 18. Il dialogo tra gli attori principali del mondo del calcio è certamente auspicabile, ma le condizioni di parità tra questi soggetti devono ancora essere garantite, anzi ristabilite, dopo 5 anni di doppiopesismo.

Agnelli e Nedved furiosi: Juve senza carattere

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E’ duro il risveglio in casa Juventus, dopo il ko di Parma che ha sancito l’esclusione dalle competizioni europee del prossimo anno (a meno di ribaltoni clamorosi). E di fronte ad un situazione simile anche un tipo compassato come Andrea Agnelli sente il bisogno di far sentire la propria voce, che nell’occasione si trasforma in urlo contro una squadra che non ha saputo dimostrare il giusto carattere nei momenti determinanti:

Una serie di giocatori che sono arrivati non hanno capito cos’è la Juventus e la cosa che più mi ha deluso ed infastidito è che i giocatori che avevamo lo hanno dimenticato.

Verrebbe da dire che lo dimenticato anche la società, ma si rischierebbe di uscire dal seminato e di non riportare appieno la delusione del Presidente.

Juventus: ricapitalizzazione da 120 milioni per festeggiare il nuovo stadio

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In uno dei periodi più neri della storia juventina il presidente Agnelli lascia traspirare un barlume di speranza per la rinascita bianconera. Nella giornata di ieri ha ufficializzato due pietre miliari da cui ripartire per la prossima stagione: il nuovo stadio e la ricapitalizzazione.

Ciò che sta più a cuore ai tifosi bianconeri è sicuramente la cassa societaria, la quale più sarà ampia e più permetterà di arrivare a grandi campioni. La Exor ha garantito un rifinanziamento da 120 milioni, parte dei quali andranno a ripianare la situazione debitoria della società, almeno finché il fair play finanziario lo permetterà, mentre tra i 60 e i 75 milioni verranno messi a disposizione del mercato. Cifre già alte che potranno aumentare nel caso di cessioni, come quelle ormai scontate dei vari Amauri, Giovinco, Iaquinta e Felipe Melo.

La Lega Calcio si spacca, le 5 grandi pronte all’espatrio

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Grandi contro piccole. Il mondo del calcio nostrano si è sempre diviso tra i pesci grossi, spesso coalizzati, e quelli piccoli, che cercano di contrastarne il potere. Il motivo del contendere questa volta è la ripartizione dei diritti televisivi e la richiesta di affidare a tre agenzie demoscopiche i sondaggi per valutare i bacini di utenza. La richiesta viene dalle piccole società, ma non trova l’appoggio delle grandi (Juventus, Milan, Inter, Roma e Napoli) e così si finisce per decidere per alzata di mano, con le le cinque grandi a dire no e Parma, Sampdoria, Udinese, Palermo e Catania a propendere per il sì. Cinque a cinque dunque.

Ma il castello rischia di crollare di fronte alla presa di posizione del presidente della Lega Calcio Maurizio Beretta, che con il suo voto favorevole ha dato ragione alle cosiddette piccole del calcio italiano, rendendo quindi attuabile la delibera dell’assemblea che assegna i sondaggi per definire i bacini di utenza.

Juve, Del Piero firma e sogna la terza stella

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Dopo mesi e mesi di rinvii, chiacchiere, voci che lo volevano lontano da Torino, Alessandro Del Piero firma il prolungamento del contratto con la Juventus, legandosi alla Vecchia Signora fino al giugno del 2012. L’accordo di massima era stato già raggiunto nella giornata di ieri, quando si erano incontrati Beppe Marotta e Stefano Del Piero, fratello e procuratore del capitano bianconero, ma solo oggi c’è stata la stretta di mano tra Alex ed il presidente Andrea Agnelli, che hanno scelto il nuovo stadio come location dell’evento. Soddisfatto il numero 1o:

Sono belle sensazioni, anche nel ’93 erano bellissime ma oggi ho qualche motivazione diversa. Sono felice di essere ancora qui, è quello che volevo per il prossimo anno. L’accordo non è stato difficile, non c’era tanto da discutere. E’ stato scelto un bel giorno, va bene così. Il 5 maggio una coincidenza? Diciamo che lo abbiamo fatto coincidere.

L’alleanza Elkann-Agnelli

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In questo momento nella testa dei tifosi bianconeri frulla una domanda: la Juventus è ancora al centro dei pensieri della famiglia Agnelli-Elkann? E Andrea Agnelli è l’uomo giusto? La risposta alla prima domanda si può capire già dalla scelta del presidente: Andrea è un grande tifoso del club e praticamente vive nell’ufficio in sede. Se la famiglia non avesse più interesse nella squadra non gli avrebbe certo affidato la presidenza.

La risposta alla seconda domanda arriverà solo con il tempo, ovvero da quello che riuscirà a combinare la Juventus nella prossima annata. Un’altra annata che solo ricordasse questa e la scorsa stagione avrebbe un effetto difficilmente calcolabile. la Juventus rischierebbe di perdere definitivamente il suo smalto e diventare poco più di una provinciale.

Agnelli alza la voce

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La palla è rotonda ed il calcio ci ha abituati a sorprese di ogni tipo. Figuriamoci se non può starci che una squadra come la Juve possa perdere contro una delle ultime della classe, per di più in piena forma nelle ultime settimane. Insomma, perdere con il Lecce ci può stare, ma quello che proprio non ci sta è arrendersi senza neppure giocare, scendere nel Salento per esibirsi nell’arte delle belle statuine, mentre gli avversari corrono come forsennati e ti stringono in un angolino.

Poi ci si può aggrappare al rigore negato a Toni o all’espulsione di Buffon (tra l’altro sacrosanta), ma resta il fatto che i bianconeri potevano e dovevano portare a casa i tre punti per non perdere terreno dal gruppo di testa. Una situazione che piace affatto al presidente Andrea Agnelli, piuttosto contrariato davanti alle telecamere:

Penso che ieri a Lecce i giocatori della Juve non si siano nemmeno fatti la doccia, visto che in campo non hanno corso né sudato.

Del Piero – Juve, accordo possibile

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La carta d’identità gli consiglierebbe di appendere gli scarpini al chiodo e di dedicarsi all’orticello come ogni pensionato che si rispetti, magari godendosi la vecchiaia su un campo da golf a tempo pieno. Ma lui, Alex Del Piero, non ce la fa proprio a dire basta a ritiri ed allenamenti e – visto anche il rendimento sul campo – vorrebbe allungare la carriera di qualche anno.

Prima o poi dovrà smettere, ma non il prossimo anno, quando presumibilmente continuerà ad indossare la casacca bianconera, difendendo la causa della Vecchia Signora nel nuovo stadio. La data sul contratto dice che la Juventus ed il suo capitano si separeranno alla fine del prossimo giugno, ma non è detto che la storia finisca proprio in questo modo, alla luce dell’incontro tra Alex ed Andrea Agnelli un paio di giorni fa.

Inter, Juve, e quei due scudetti mancanti

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Ormai è scontro aperto:

La Juventus ha la sua politica, quando entreremo nel loro ordine di idee allora chiederemo anche noi i due scudetti che ci mancano nel passato.

Queste le parole del presidente Moratti ai giornalisti che lo stuzzicavano sulla richiesta di Andrea Agnelli di riavere indietro i due scudetti, quello revocato del 2005 e soprattutto quello assegnato all’Inter nel 2006. I trofei richiesti dal patron nerazzurro invece sono quello del 1998 (il famoso fallo di Juliano su Ronaldo) e quello del 2002, quello dell’altrettanto famigerato 5 maggio, non tanto per quella gara che l’Inter perse meritatamente, ma perché nelle partite precedenti la sua squadra aveva subìto, a suo dire, dei torti arbitrali che le fecero perdere i 10 punti di vantaggio che aveva accumulato sulla Juve.