Fantacalcio: attaccanti, chi sarà la sorpresa dell’anno?

Siamo giunti al reparto più delicato di tutti, l’attacco. Azzeccare gli attaccanti giusti da schierare ad inizio anno equivale a fare già la metà del cammino per la conquista della vittoria finale. Pensate a che occhio ci è voluto la scorsa stagione per puntare su Di Vaio e Zarate. Costavano entrambi pochissimo, e a fine anno hanno garantito una quarantina di gol in due.

Gli attaccanti più costosi per la Gazzetta dello Sport sono Eto’o, valutato 35 milioni, Milito, Gilardino e Pato, tutti a 33. La decisione è complicata da prendere. Il consiglio è quello di non prendere due attaccanti della stessa squadra, dunque scegliere uno tra Eto’o e Milito, se volete gli attaccanti dell’Inter, e non entrambi. Il mio consiglio è di puntare sull’argentino: giocherà da centrale ed ha già dimostrato di essere a suo agio nel campionato italiano.

Pato: Milan per sempre

Suonano le sirene inglesi per Alexandre Pato, inseguito dal Chelsea del neo-tecnico Ancelotti, che farebbe carte false pur di assicurarsi le prestazioni del giovane talento brasiliano. Il calciomercato impazza e

Ancelotti chiama Pato

Neanche il tempo di sedersi sulla panchina dei Blues che già Carlo Ancelotti fa la lista della spesa. “Chi porteresti con te a Londra?” gli chiedevano qualche giorno fa, cercando

Pato è guarito dal tumore

Un po’ come il suo presidente, Alexandre Pato può vantare una guarigione da una malattia molto grave, il tumore. Alla trasmissione sportiva brasiliana Rede Globo il papero milanista ha ammesso ieri sera che, quando aveva 11 anni, gli è stato diagnosticato un tumore benigno al braccio.

Per la precisione il piccolo attaccante, nelle giovanili dell’Internacional dove mostrava già le qualità tecniche invidiabili che oggi gli possiamo riscontrare, si dovette fermare più volte durante la sua giovane carriera a causa di due infortuni al braccio sinistro. Per la precisione lo stesso braccio finì con il fratturarsi per ben due volte nel giro di pochi mesi. Alla seconda frattura i medici si insospettirono e gli accertamenti successivi hanno portato a riscontrare il tumore.

Pato in mostra a Milano

La sua squadra non sta raccogliendo i successi sperati ad inizio stagione, ma a livello personale Pato può dirsi pienamente soddisfatto del suo secondo anno in rossonero: 15 gol all’attivo, una vita sentimentale che sembra tornata a girare come si deve, dopo la tempesta di qualche tempo fa, e la soddisfazione di finire in un quadro.

Già, avete capito bene: il Papero rossonero è stato preso come modello da un artista ed “esposto” alla MyOwnGallery di Milano. Il quadro raffigura il volto del giovane campione brasiliano tra due ali, il tutto, naturamente, su uno sfondo rosso e nero. L’opera è stata realizzata da Flavio Lucchini, già autore qualche anno fa di un quadro dedicato alla Juventus. Ma perché proprio Pato e non, ad esempio, Kakà? La risposta ce la fornisce lo stesso autore:

Anche Kakà ha il viso da buono, ma è già un campione affermato da anni e non ha più l’aspetto da adolescente. Pato invece ha quest’aria da angelo, da ragazzino ed incarna il sogno di tutti i ragazzi. E’ un’immagine molto positiva perché rappresenta il valore di chi insegue un desiderio e lo realizza. E diventare un calciatore è la massima aspirazione di tanti ragazzi.

Gli sceicchi ci riprovano, tutti i giovani promettenti nel loro mirino

Il petrolio sta finendo, ma i petrol-dollari sembra proprio di no. Gli sceicchi arabi, la categoria più ricca al mondo, ha deciso di entrare nel calcio, e da quando ha preso questa decisione, sta creando numerose polemiche. Prima era soltanto il Manchester City la squadra “rompiscatole”, cioè quel club che, a suon di milioni, voleva acquistare i migliori calciatori del mondo. Adesso però anche i club asiatici si fanno vivi per far diventare i propri campionati allo stesso livello di quelli europei.

Nonostante i fallimenti passati dei campionati del Qatar, Uzbekistan e chi più ne ha più ne metta, adesso sono gli Emirati Arabi a tentare le nostre stelle. O per meglio dire, le nostre stelline. Secondo quanto riportato su Tuttomercatoweb questa mattina, sarebbero nel mirino degli sceicchi il milanista Alexandre Pato, lo juventino Sebastian Giovinco, il viola Stevan Jovetic ed il laziale Mauro Zarate. Età: dai 19 ai 22 anni.

Ed ora chi fermerà la fuga dell’Inter?

Nove punti di vantaggio sulla Juventus, 11 sul Milan, 14 partite ancora da giocare: la matematica lascia ancora ampi margini a chi si ritrova costretto ad inseguire, ma a questo punto appare improbabile che qualcuno riesca a frapporsi tra l’inter e lo scudetto.

E l’improbabile diventa impossibile se i nerazzurri ripeteranno in futuro la prestazione di ieri sera, dando luogo per larghi tratti ad un gioco decisamente spettacolare. Uno spettacolo al quale ha contribuito anche l’altra metà della Milano calcistica, che però, nonostante l’alto livello tecnico messo in campo, ha dovuto alzare bandiera bianca.

E dire che il Milan ammirato nel primo tempo non ha certo sfigurato, facendo valere il talento delle sue tante stelle, ma l’Inter è squadra concreta e gli affondi di quei due lì davanti sono difficili da contenere. Ed allora ecco il tocco di testa-mano del ritrovato Imperatore ad aprire le porte alla festa nerazzurra quando il cronometro segnava il minuto 29.

Segna il Papero, ma la stella è Kakà

E’ stata la serata di Kakà e non ci voleva la sfera di cristallo per intuirlo. Cori e striscioni erano tutti per lui nella notte di San Siro, in quella che potrebbe essere stata l’ultima uscita rossonera del fenomeno brasiliano. Beckham faceva l’esordio di fronte ai propri tifosi, ma la scena stavolta è stata tutta per lui, per colui che negli anni ha contribuito a far grande il Milan, togliendosi parecchie soddisfazioni.

Se nel calcio contassero i sentimenti, non staremmo qui a far discorsi di questo tipo e magari ci toccherebbe commentare una bella dichiarazione a fine partita, nella quale il brasiliano annunciava al mondo la voglia di invecchiare alla corte di Berlusconi. Si, forse trent’anni fa era così, ma ora non più.

Quello che resta immutato è il calore dei tifosi, la passione della gente che ti mette su un piedistallo sebbene sappia che hai già deciso di cambiare aria, non per ambizione professionale, ma solo per rincorrere il vile denaro. Ieri sera c’era tutto il popolo rossonero ad implorare il proprio beniamino di restare. Tutti per lui, nonostante la presenza di Beckham in campo, nonostante l’ennesima magia del Papero, che con la sua rete ha reso meno faticosa la rincorsa alla testa della classifica.

Roma – Milan, parata di stelle e di gol

Doveva essere la serata di Beckham e per certi versi lo è stata, ma l’esordio del campione inglese è passato in secondo piano di fronte allo spettacolo offerto da Vucinic e Pato, autori entrambi di una doppietta e trascinatori delle proprie squadre.

Roma-Milan offriva diversi motivi di interesse, al là del debutto dell’ennesima figurina arrivata alla corte del Diavolo. C’era la curiosità di vedere come la fantaformazione di Ancelotti avrebbe retto all’assalto di una Roma in cerca di riscatto, dopo la sconfitta di Catania; c’era la sfida nella sfida tra i due tecnici, dopo le battute e le schermaglie degli ultimi giorni; c’erano tre punti pesanti in palio, dopo aver visto i risultati di Inter e Juve…

Ancelotti ha fatto pretattica, negando che il neo-acquisto potesse essere impiegato fin dal primo minuto, salvo poi affidargli una maglia da titolare in un centrocampo imbottito di stelle. Ed il giocatore più mediatico del pianeta ha risposto bene alla chiamata, restando in campo per ben 88 minuti e dimostrando che almeno la condizione fisica non gli manca.

Beckham, hai visto che Milan?

E’ stato bello vedere i bambini che mi hanno consegnato la maglia, sentire l’affetto del pubblico, ma stasera mi sarebbe piaciuto soprattutto giocare.

Parole che sanno di circostanza, ma che a fine gara lasceranno più di un rimpianto a David Beckham per non aver potuto vestire sin da subito la maglia numero 32. Doveva essere la sua serata, con tanto di passerella al centro del campo e applausi dei 50.000 accorsi ad ammirare il calciatore più mediatico del pianeta. Alla fine è stata la serata del Mlan, del gioco di squadra, dei gol a grappoli e della tenuta fisica, nonostante lì in mezzo manchi un leone come Gattuso.

Cinquina rifilata all’Udinese e messaggio proprio per il campione dei Galaxy: se vuole avere le sue opportunità, dovrà guadagnarsele, perché in un Milan così, sarà difficile trovare posto!