Processo Gea: in appello un anno a Moggi senior, 5 mesi a Moggi jr.

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Condanne confermate ma pene ridotte. E’ questo ciò che la Corte dei Appello di Roma ha deciso ieri in merito alle vicende legate alla Gea World e che vedevano alla sbarra, in uno dei tanti processi, Luciano Moggi, insieme al figlio Alessandro. In precedenza erano coinvolti anche Davide Lippi, Francesco Ceravolo e Francesco Zavaglia, assolti sia in primo che in secondo grado.

Una notizia cattiva per i Moggi, ma anche una buona, dato che per entrambi la pena è stata ridotta da 18 mesi a 12 per Luciano Moggi e da 14 mesi 5 per Alessandro. Lo sconto è dovuto alla riduzione dei reati riconosciuti in quanto la vicenda legata al calciatore Nicola Amoruso (a cui Moggi aveva imposto di andare a giocare un anno a Perugia per poi richiamarlo alla Juve se avesse lasciato il suo procuratore e fosse entrato in Gea) non è stata confermata, come invece era accaduto in primo grado.

Calciopoli: Cobolli Gigli chiede i due scudetti indietro

3 anni fa la Juventus finì in serie B (con una pesante penalizzazione). 2 scudetti le furono revocati, senza contare il danno di immagine, economico (il club chiuse con un passivo di oltre 100 milioni di debito) e la cessione di pezzi da novanta come Ibrahimovic e Cannavaro. Oggi si viene a sapere dai giudici di Roma che il fatto non sussiste, cioè all’epoca non ci fu alcun illecito. E ora che si fa?

Come c’era da aspettarsi, a distanza di poche ore l’attuale presidente della Juventus, Giovanni Cobolli Gigli, ha rilasciato la dichiarazione che tutti i tifosi attendevano: ridateci almeno i due scudetti. Ovviamente è presto per stabilire che i bianconeri hanno 29 scudetti anziché 27, ma ci sono buone speranze.

Gea: 6 anni per Moggi, 5 per il figlio

Per anni è stato il padrone indiscusso del calcio italiano, mettendo le mani dovunque ci fosse da guadagnare e usando la sua influenza per ottenere sempre il massimo dei risultati. Certo, non è l’unico colpevole in una storia dove è stato chiamato ad interpretare il ruolo di cattivo, ma non si può certo dire che sia del tutto innocente.

Stiamo parlando di Luciano Moggi e della vicenda tristemente nota con il nome di Calciopoli che tanto ha fatto discutere nel recente passato. Ora si comincia a far chiarezza ed arrivano dal tribunale le prime richieste di condanna, in particolare per la questione legata alla Gea, la società che gestiva le procure di diversi giocatori.

Dura la requisitoria del Pubblico Ministero di Roma, Luca Palamara, che alla fine del suo intervento ha chiesto sei anni di reclusione per Big Luciano e cinque per suo figlio Alessandro, implicato direttamente in quanto co-fondatore della società.

Manuele Blasi: La Gea? Ho inventato tutto!

Riusciremo a venirne a capo e a scoprire almeno una parte di verità? Stiamo parlando del processo a carico della Gea, che vede imputati Luciano ed Alessandro Moggi, Davide Lippi, Franco Zavaglia, Francesco Ceravolo e Pasquale Gallo.

Ieri l’ennesima puntata della telenovela si è svolta presso la decima sezione penale di Roma e quanto è venuto fuori dagli interrogatori è stata la dimostrazione che certi argomenti evidentemente fanno ancora paura e sono destinati a lasciare strascichi polemici ancora per molto tempo.

Sul banco dei testimoni è stato chiamato a deporre Manuele Blasi, ora al Napoli, ma all’epoca dei fatti tesserato per la Juventus. Tra un “non so” ed un “non ricordo”, il calciatore ha pronunciato parole che scagionerebbero da ogni accusa gli imputati, ma al tempo stesso potrebbero creare a lui stesso seri problemi con la legge. Vediamo com’è andata.