Un super Del Piero umilia il Real. Alla Fiorentina non basta Mutu

Il cronometro segnava il minuto 92 quando Ranieri richiamava in panchina Alex Del Piero nell’inferno di un Santiago Bernabeu tanto caro agli italiani, che proprio qui vissero una delle notti più belle della storia, sollevando la terza Coppa del Mondo.

All’epoca il capitano bianconero aveva solo 8 anni e forse non immaginava che proprio questo stadio gli avrebbe tributato un appaluso così lungo e fragoroso al momento dell’uscita dal campo dopo una prestazione, come al solito, eccellente.

Due chicche del numero 10 regalano alla Juventus una vittoria che mancava dal 1962 e la trascinano alla fase successiva con due giornate di anticipo. A 34 anni suonati non si potrebbe chidere di più ad un calciatore che sembra non risentire del passare del tempo ed ogni anno ritrova energie insospettabili.

Fantacalcio: domina il Cagliari bene gli interisti

Un altro calciatore interessante è spuntato nella giornata numero 10 del Fantacalcio. Il giovane danese del Palermo, Simon Kjaer, inserito tra i difensori, è un centrale atipico, dato che passa più tempo in attacco che a ricoprire il ruolo da difensore. Questa sua caratteristica potrebbe favorire molti Fantallenatori che, mettendolo in campo, si ritroverebbero quasi con una punta in più, e considerando che il suo valore in Fantamilioni è ancora 1, è un’occasione da cogliere al volo.

In questa giornata sono due le squadre dominatrici: una è l’Inter, e di questo non ce ne stupiamo. Due terzi dei difensori sono i suoi, e i voti sono stati tutti abbastanza alti. L’altra è il Cagliari, con ben 3 rappresentanti nella top 11, un evento per una squadra che punta alla salvezza, più unico che raro.

Juve-Roma: Ranieri ritrova i big

Finalmente qualche buona notizia proveniente dall’infermeria della Juventus: sabato prossimo contro la Roma mister Ranieri potrà contare sul rientro di Del Piero, Camoranesi e Legrottaglie. Non una Juve al completo,

Giovinco, accordo in stile Del Piero

E’ un matrimonio che si farà quello tra la Juventus e Sebastian Giovinco, tentato fino a ieri dalle sirene inglesi ed in cerca di un contratto più vicino alle sue qualità. La firma ancora non c’è, ma l’incontro di ieri tra Alessio Secco e Pasqualin & Co. sembra aver spianato la strada verso un futuro colorato di bianconero per la Formica Atomica.

L’incontro è avvenuto nel ristorante Due Spade di Sandrigo, già teatro nove anni fa di un’altra storica firma che portò al prolungamento del contratto di Alex Del Piero. Sono cambiati i protagonisti (Pasqualin a parte): prima c’era Giraudo a rappresentare la società e a dichiarare di aver mangiato “il baccalà più caro della sua vita”. Sono cambiati anche i termini economici (10 miliardi di lire per convincere il capitano a restare). Quello che non cambia mai è l’abilità di Pasqualin nell’ottenere quello che vuole.

Il diretto interessato non era presente all’incontro perché in ritiro con la Nazionale Under 21 ed è per questo che in calce al contratto non c’è ancora la firma. Ma si rimedierà il 17 ottobre prossimo in sede, quando finalmente Giovinco leggerà con i propri occhi i termini dell’accordo: 750 mila euro a stagione per cinque anni.

Giovinco non rinnova, gli juventini tremano

ll ruolo di fantasista nella Juventus pare essere ereditario. Al ritiro (o alla partenza) di un grande numero 10 pare ne consegua obbligatoriamente un altro. Il primo dell’era moderna fu “Le Roi” Platini. Alla sua partenza esplose Roberto Baggio, a cui seguì Alex Del Piero. Sembrava si fosse trovato il futuro proprietario dello scettro di leader in Giovinco. Come caratteristiche fisiche e tecniche ci siamo, ma c’è ancora qualcosa che non va: il contratto.

La “Formica Atomica” ha dichiarato di voler rimanere alla Juve a vita, ma visti i pochi zeri sul contratto offerto dalla dirigenza, e invece quello cospicuo che lo aspetterebbe se si trasferisse in Premier League, Giovinco ancora non ha deciso per chi firmare.

Samp-Juve? No, Cassano-Del Piero

Non solo il derby di Milano a tenere banco in questa quinta giornata di campionato, ma anche altre gare che assumono un significato particolare, specie se viste in prospettiva futura. Parliamo di Sampdoria-Juventus, partita dal sapore particolare sia per il prestigio in sé della gara, sia per la vicenda-Cassano che da giorni occupa le prime pagine dei giornali.

Eh si, perché non è una novità che il talento di Bari Vecchia interessi alla Vecchia Signora (e scusate il gioco di parole), che mira a trovare un valido sostituto al capitano sempreverde. Ma senza fretta, ragazzi. A frenare gli entusiasmi è il presidente della Juventus, Cobolli Gigli, che negli ultimi giorni ha speso parole di stima nei confronti della linea verde bianconera (Giovinco su tutti), lasciando intendere che il blucerchiato difficilmente avrà un futuro dalle parti di Torino.

Dichiarazioni di circostanza, dettate per lo più dall’impossibilità di avere sin da subito il campione barese. Ma in futuro chissà…

I guai della Vecchia Signora

A forza di dire che la Juve ha un attacco stellare e che Ranieri ha problemi di abbondanza, andrà a finire che si ritroverà a giocare con i giovani della primavera.

In casa bianconera non si respira un’aria di ottimismo alla vigilia della trasferta contro il Cagliari, squadra che ha sempre creato qualche impaccio alla Vecchia Signora. Il problema, che ci crediate o ne, si chiama “attacco” o, se preferite, turnover forzato, a causa dei tanti, troppi problemi che stanno affliggendo il reparto avanzato titolare.

Di Trezeguet avevamo già detto in settimana. Il risentimento al ginocchio destro lo costringerà all’intervento ed al riposo per almeno quattro mesi, con conseguente cambio di piani da parte del mister. Ma il francese non è l’unico pensiero nella testa di Ranieri, che a Cagliari dovrà fare a meno anche di un Del Piero in forma strepitosa, ma uscito acciaccato dalla gara contro lo Zenit.

Del Piero pensa all’estero, forse non sarà bianconero a vita

Un Del Piero come un fiume in piena non lo si era mai visto. Ci è riuscito Sportweek, il settimanale della Gazzetta dello Sport, a farsi raccontare tutti i retroscena di una carriera tra le più importanti in Italia, ed una confessione shock: la Juventus potrebbe non essere la sua unica squadra per tutta la vita.

Ma non solo. Pare infatti che da piccolo, quando cioè a 12 anni lasciò casa per diventare un calciatore, stava quasi per finire al Torino. Eh sì, proprio con la maglia dei tanto odiati cugini. Una scelta che avrebbe cambiato radicalmente la sua carriera (sicuramente non sarebbe finito alla Juve), e in cui è stato salvato dalla propria famiglia che gli fece cambiare idea in tempo.

Serie A 2008/2009: Juventus

La Vecchia Signora, dopo il crollo della B e il miracoloso terzo posto della scorsa stagione a cui nessuno credeva, ritorna prepotentemente nella lista che le compete: quella delle squadre che puntano allo scudetto. Per farlo, nel perfetto stile Juve, si punta sull’ossatura già esistente, tra le più solide d’Europa (Del Piero, Buffon, Nedved, Camoranesi, ecc.), su qualche giovane interessante proveniente dal vivaio e su pochi acquisti mirati in quei reparti dove, con la Champions già in tasca, servirà un certo turnover.

Con questo obiettivo gli acquisti di questo calciomercato sono stati solo 7 (di cui molti per la panchina), che diventano 10 se consideriamo i tre ritorni a casa di Giovinco, Marchisio e De Ceglie che si siederanno in panchina con l’intenzione di rimanerci il meno possibile. Anzi, probabilmente saranno loro l’effetto sorpresa della prossima stagione.

Juve, che batosta!

E va bene che si tratta di tornei estivi senza significato, ma 4 gol dal Milan non sono facili da digerire. Il trofeo Luigi Berlusconi va al Milan, e questo non è tanto un problema. I guai a dire la verità sono due per i bianconeri. Il primo è la difesa a dir poco disastrosa (è vero pure che in porta non c’era il miglior portiere del mondo, ma Chimenti prima e Manninger poi); il secondo è Chiellini.

Un problema al ginocchio dopo uno scontro a centrocampo con Gattuso nel primo tempo lo fa uscire anzitempo dal campo in barella con una smorfia di dolore non molto incoraggiante. Si sospetta una distorsione ai legamenti, ma per i tempi di recupero ancora non possiamo essere precisi.