Coppa d’Asia: vince il Giappone di Zaccheroni

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Non vinceva nulla da tanti anni in Italia Alberto Zaccheroni, e così per poter sollevare un trofeo è dovuto andare fino all’altro capo del mondo. Ma alla fine, con la nazionale giapponese, ce l’ha fatta. Dopo 90 minuti più due extra-time, quando ormai i rigori si stavano per concretizzare, il terzino del Cesena Nagatomo azzecca il cross vincente che una spettacolare girata di Tanadari Lee manda alle spalle di Schwarzer per la rete che vale la quarta coppa d’Asia.

Non che l’Australia abbia demeritato in finale. Anzi, durante i novanta minuti sono proprio i canguri a giocar meglio, e mentre gli attaccanti nipponici divoravano le tante occasioni che gli australiani gli concedevano in contropiede, Kewell e compagni si facevano fermare dall’ottimo Kawashima e dalla sfortuna. Solo nel finale, supplementari compresi, il Giappone riusciva ad avere la meglio sugli avversari ormai stanchi, che puntavano ai rigori per vincere il titolo.

Zaccheroni tifa Inter

L’ultima giornata di campionato ha lasciato dietro di sé una lunga scia di polemiche, ma è già tempo di pensare agli impegni europei, primo fra tutti l’andata degli ottavi di

Zaccheroni: aiutiamo gli arbitri

Alla vigilia della venticinquesima giornata di campionato aveva evitato di rispondere alle provocazioni del collega Mourinho, ma ora, alla luce di quanto accaduto nel week end, Alberto Zaccheroni non si tira indietro e spezza una lancia in favore degli arbitri.

In particolare il tecnico juventino si riferisce a quanto accaduto durante Inter-Sampdoria, quando l’Inter capolista si è sentita defraudata dall’arbitraggio di Tagliavento ed in diritto di lamentarsi al punto da chiudersi nel silenzio più totale:

Poveretto Tagliavento. Abbassiamo i toni, senza l’arbitro non possiamo giocare: aiutiamolo. Quello di sabato sera non sembrava un incontro di calcio, era tutt’altra cosa. La moviola poi ha dimostrato che il direttore di gara aveva ragione su tutti gli episodi.

Zaccheroni non risponde a Mourinho

Il clima campionato si fa sempre più rovente e, nonostante il rassicurante vantaggio sulle inseguitrici, mister Mourinho non perde occasione per punzecchiare questa o quell’altra società. Ieri in una delle

Juve-Lazio 1-1 – Video e gallery – Posticipo 22^ giornata

Juventus – Lazio 1-1

E venne finalmente il giorno della rivoluzione sulla panca della Juve, con Zaccheroni chiamato ad invertire la tendenza negativa della Vecchia Signora, nel tentativo di salvare la barca prima del naufragio totale. Lo sparring partner della serata era la Lazio, squadra non sempre semplice da affrontare ed anche lei inguaiata dal punto di vista della classifica, pur con le dovute differenze di ambizione (almeno iniziale).

Il nuovo tecnico non ha rivoluzionato il modulo del suo predecessore, cercando di lavorare più sulle motivazioni della squadra che sul gioco. Ed i risultati si sono visti sin dai primi minuti, quando i bianconeri si riversavano in avanti alla ricerca del gol, pur non trovandolo. Poche occasioni, comunque, sotto il cielo dell’Olimpico, “riscaldato” solo dalla contestazione del popolo bianconero che saliva altissima.

Torino in crisi, a chi dare la colpa?

Dodici punti in 14 giornate di campionato, solo 14 reti segnate e ben 20 subite, un gioco che tarda ad arrivare, nonostante la campagna acquisti estiva lasciasse presagire una stagione senza troppi patemi d’animo. Che il Torino sia abituato a soffrire lo sappiamo da tempo, ma qui si rischia la retrocessione ed il popolo granata cerca risposte concrete. A chi dare la colpa?

L’attacco non segna quanto dovrebbe e questo è un fatto. Dai vari Stellone, Rosina, Amoruso e Bianchi ci si aspetterebbe qualche gol in più, specie dai nuovi arrivati, acquistati apposta per risolvere i problemi lì davanti. C’è poi la questione-spogliatoio con De Biasi che lamenta poco sostegno da una parte del gruppo, impegnato, a suo dire, a “giocare contro”. Una dichiarazione che non ha fatto la felicità del presidente Cairo, che ora tuona minaccioso:

Per De Biasi lo spogliatoio è dalla sua parte al 70%? Allora nove ragazzi gli sono contro, ma scherziamo? Il Toro deve essere sempre unito. I precedenti fanno curriculum, però non contano nelle mie valutazioni.