Fantacalcio: negli anticipi emerge il solito Totti, ma niente di più

Gli anticipi della 26^ giornata, almeno sulla carta, non ci hanno fornito sorprese. Si sapeva che la Roma in casa con il Parma non ha mai faticato tanto, visti i precedenti (3-0 negli ultimi tre scontri all’Olimpico, e numerosi gol a favore dei giallorossi nelle sfide al Tardini), mentre si sapeva che il Milan potesse far fatica contro una Lazio con l’acqua alla gola, e così è stato, come ha dimostrato l’1-1 di ieri.

Ma prescindendo dalla carta in effetti le cose non sarebbero dovute andare così. La Roma ha dimostrato di non pensare troppo al Real, forse anche aiutata dalla scarsa attenzione dei gialloblù, che le hanno regalato 3 dei 4 gol della serata. Mentre per quanto riguarda il Milan, vista la formazione reinventata da Ancelotti, ci saremmo aspettati che uscisse senza punti dalla sfida con la Lazio, più o meno con tutti gli effettivi disponibili.

Fantacalcio, 26^: si pesca tra le riserve

20 squadre incerottate si apprestano a regalarci la 26esima giornata di campionato, la terza in una settimana. La palma della sfortuna va all’Inter, che oltre ai lungodegenti Samuel e Cordoba, dovrà fare a meno anche di Maxwell (infortunato) e Burdisso (squalificato). Per sua fortuna la rosa dell’Inter comprende tre squadre da serie A, e i sostituti non faranno rimpiangere i titolari.

Il vero problema per l’Inter sarà l’attacco. Assenti ancora per infortuni vari Ibra e Cruz, ci si dovrà affidare a Crespo come unica certezza, e probabilmente ad un Suazo non al meglio. Sempre che Mancini non decida di inserire Balotelli a sorpresa contro una delle difese più battute d’Italia, oppure giocare con una sola punta.
Contro però troverà un Napoli che non se la passa tanto meglio. 3 titolari saranno fuori per infortunio e probabilmente esordirà dal primo minuto Grava.

25^: Big rattoppate, largo alle sorprese

Altro giro altra corsa. Dopo la rocambolesca giornata di campionato appena trascorsa i Fantallenatori non avranno il tempo per godersi i punti appena guadagnati perchè dovranno già schierare la nuova formazione per la prossima giornata. Stasera allo stadio Comunale di Torino si apre la 25esima giornata di campionato con una delle partite più suggestive dell’anno, il derby della Mole. E sarà per questo che nella nostra formazione ideale schiererei come primo attaccante Alex Del Piero, perchè lui è la bandiera della Juve e in quanto tale è quello che sente di più il derby.

Come si sa, le stracittadine sono sempre un grosso punto interrogativo per gli scommettitori, ma questa è una di quelle partite in cui tutti danno il massimo, e quindi consiglio a coloro che hanno in rosa giocatori di Juventus e Torino di metterli in campo. Non ne rimarranno delusi.

Ma ad aspettarci domani c’è un’altra delle partite che sta diventando una classica del nostro campionato. Stiamo parlando di Inter-Roma, partita da tripla in cui ci si aspettano voti alti, dato che non è una di quelle gare in cui le squadre si studiano e fanno tatticismi per 80 minuti su 90. In passato ci hanno sempre regalato tantissimi gol, e non vedo perchè si dovrebbero fermare proprio ora.

Amauri: una nuova freccia all’arco della Nazionale

L’anno scorso si parlava di lui come l’unico in grado di poter fermare l’Inter. Dopodiché si è discusso sul suo lungo infortunio. Passato questo periodo buio, si è tornati a parlarne in chiave mercato, conteso da Juve e Milan.
Non sarà al livello di Bobo Vieri o di Beckham, ma Carvalho de Oliveira, meglio noto come Amauri, sta diventando uno dei calciatori più chiacchierati d’Italia, e forse anche d’Europa.

Il nuovo tema su cui si dibatte a proposito brasiliano è il prossimo cambio di nazionalità. Infatti il nonno del calciatore del Palermo è italiano, e di recente lui ha fatto rivalere le sue origini richiedendo il passaporto del Bel Paese.
A dir la verità in passato Amauri aveva anche strizzato l’occhio al ct della nazionale brasiliana, tentando in tutti i modi di convincerlo a convocarlo tra i verdeoro, anche sperando in una bella figura in Champions addirittura con il Chievo, finita poi male. Ma siccome Dunga probabilmente da quell’orecchio non ci sente, o preferisce in quel ruolo giocatori esperti come Ronaldo, Adriano, Ronaldinho e Robinho, l’attaccante del Palermo si è visto costretto a modificare il tiro, puntando sulla sua seconda nazionalità.

23^: Juve-Roma da tripla, derby genovese di fuoco

La prossima potrebbe essere la giornata del riscatto del Milan. La squadra di Ancelotti, falcidiata dagli infortuni, negli ultimi tempi ha alternato prove brillanti a cali improvvisi di forma. Piano piano sta recuperando gli infortunati (probabilmente Kakà tornerà dopo due settimane di stop), e forse recupererà anche due grandi punte dal passato d’oro, ma che ultimamene si erano un pò persi. A causa degli infortuni di Pato e Ronaldo, l’attacco rossonero tornerà a parlare italiano con Pippo Inzaghi e Gilardino, contro un Parma molto motivato, ma abbastanza spuntato, date le assenze sicure di Lucarelli per infortunio e Corradi per squalifica. Incertezza anche su Budan, che non ha ancora recuperato al 100% dal precedente problema fisico.
Tanti problemi anche per l’Empoli, che dovrà fare a meno dei suoi pilastri di difesa Pratali e Raggi, e del suo regista Vannucchi. Ma non se la passa bene nemmeno il Palermo, che dovrà scendere in campo senza le sue due punte titolari, entrambe squalificate.

Pato e Paloschi: il futuro del Milan

Il Milan pensa al futuro. Ancelotti ha deciso di puntare su Paloschi, definito da molti come “predestinato”, quasi come se il suo goal di Domenica segni il suo futuro di sicuro successo, come se un goal fosse un segno del destino. Il mister rossonero vorrebbe ancora portare Didier Drogba (o Amauri) a Milanello, per realizzare un progetto importante nel reparto offensivo: in attacco Pato e Drogba (Amauri), con Paloschi come prima scelta per la sostituzione, ed Inzaghi a fare da chioccia ai più giovani.

Il calciomercato non si è fermato!

Si è conclusa da poco più di una settimana la finestra invernale di calciomercato, ma le società non si sono fermate. Si continua a trattare in vista futura, nomi che si erano già fatti nel recente passato ma anche nomi nuovi, si risolvono casi di comproprietà e, soprattutto, si inizia a conservare i soldi nel salvadanaio.

Cesare Prandelli concede il bis: miglior allenatore

Poteva vincerlo Mancini, tecnico dell’Inter dello scudetto finalmente conquistato sul campo, a quasi vent’anni di distanza da quello lontanissimo del 1989, poteva vincerlo Ancelotti, allenatore del Milan dei miracoli campione d’Europa e del Mondo, e invece il premio come miglior allenatore è finito per il secondo anno consecutivo nelle mani di Cesare Prandelli.

La soddisfazione poi è doppia se si considera che a votare non erano i giornalisti che, senza offesa per nessuno, potrebbero non capirci granché di schemi e tattica, ma gli stessi suoi colleghi, che evidentemente ne apprezzano le doti professionali.

E Cesare di pallone ne capisce, avendo calcato per anni i campi di calcio, sin dall’esordio in C1 con la maglia della Cremonese, quando guadagnava 50.000 lire al mese: un vero tesoro per lui che, orfano di padre, doveva provvedere alla famiglia. Poi una carriera in crescendo con l’Atalanta, che lo fece esordire in serie A, prima di cederlo alla Juventus, squadra con cui vincerà praticamente tutto quello che c’era da vincere (3 scudetti, 1 Coppa dei Campioni, 1 Coppa delle Coppe, 1 Coppa Italia ed 1 Supercoppa europea). Erano anni d’oro per la Vecchia Signora, un po’ meno per lui che veniva spesso relegato in panchina, con poche possibilità di mettersi in mostra.

Meglio aspettare per i neo acquisti

Una volta gli allenatori, quando prendevano un nuovo calciatore, aspettavano qualche settimana prima di farlo esordire, per farlo entrare negli schemi di squadra.
Con il calcio moderno, dove va tutto di fretta, questo non avviene più, e i nuovi calciatori, appena arrivati, si ritrovano gettati in una realtà nuova in cui in molti hanno difficoltà a calarsi.

Ne sa qualcosa Rolando Bianchi, arrivato giovedì a Roma tra le polemiche, e subito in campo contro la squadra che lo ha conteso fino all’ultimo, il Torino. Destino ha voluto che per lui fossero a disposizione solo 5 minuti, ma non perchè sia entrato a 5 minuti dalla fine, ma perchè quello è stato il lasso di tempo che gli è bastato per beccarsi due ammonizioni, e salutare il calcio italiano con una doccia un pò troppo anticipata.
Ma Bianchi può star tranquillo perchè è in buona compagnia. Come lui (o leggermente meglio) ha fatto De Vezze, per il quale sono sembrati sufficienti i 54 minuti giocati, conclusi con un altro rosso, e anche Riganò, per cui la partita non è finita con un espulsione, ma con una prestazione da far accapponare la pelle ai tifosi senesi.

Dalla mitraglia di Batistuta alle capriole di Martins

Al di là dei milioni spesi, dei campioni comprati, delle orde di tifosi che invadono lo stadio, della moviola, delle polemiche che impazzano sulle pagine dei giornali… al di là di tutto, al di sopra di tutto, c’è un solo gesto, l’unico che conta veramente, l’unico capace di infiammare i cuori e far esplodere la felicità collettiva: il gol!

C’è chi la butta dentro raramente e chi è abituato a gonfiare la rete, ma tutti, proprio tutti, dopo ogni gol esplodono in un’esultanza liberatoria e coinvolgente.

Ognuno ha un suo modo di festeggiare il gol fatto, una specie di segno distintivo, un marchio di fabbrica assolutamente personale. E se una volta il massimo della particolarità era correre sotto la curva, magari togliendosi la maglia, negli ultimi anni è sempre più frequente vedere esultanze nuove e divertenti da ripetere dopo ogni rete. Esultanze semplici come quella di Andrea Pirlo che bacia la fede o quella di Ronaldo a braccia aperte o ancora quella di Kakà, che alza gli occhi e le braccia al cielo in segno di ringraziamento verso Dio, ma anche esultanze costruite e bizzarre.

Tutti pazzi per Amauri

La telenovela dell’italo-brasiliano più desiderato d’Italia si infittisce. Uscita allo scoperto la Juventus, ufficialmente interessata alla punta del Palermo, spuntano anche i primi ostacoli.
Ma stavolta non solo in Italia.

Infatti, secondo quanto riportato dall’agente del calciatore Vittorio Grimaldi, ci sarebbe anche l’interessamento di due big del calcio spagnolo. In particolare si tratterebbe del Barcellona, che vede in lui il sostituto naturale di Samuel Eto’o, ormai in rotta con la società, che continua a litigare con Ronaldinho, e che è ben lontano dalle sue prestazioni di qualche anno fa; e il Real Madrid, il quale sta pensando di sostituire Ruud Van Nistelrooy, che ha la piazza contro, e si sa quanto il parere del pubblico in Spagna conti (al contrario dell’Italia).

19^: Sorprese per Marzoratti e Kalac

Giornata imprevedibile l’ultima del girone d’andata. Una serie impressionante di sorprese avrà mandato in tilt le calcolatrici dei Fantallenatori che speravano di fare il colpaccio, ma che si sono dovuti

Si rivedono Gila e Bobo

19^ giornata all’insegna del gol d’autore. Ci sono giocatori decantati, magari con un grande passato, ma che attualmente non stanno passando un buon momento. E inevitabilmente, per i Fantallenatori questi grandi giocatori passano in secondo piano, a meno che l’allenatore di cui stiamo parlando non abbia l’ardire di rischiare, o sia poco attento allo svolgersi del campionato, puntando su quei nomi che già conosce (come spesso capita), tralasciando i giovani promettenti.
Questa strategia, che non sempre paga, è quella che probabilmente in questa giornata darà i migliori frutti.

La più bella sorpresa viene dal milanista Gilardino. Sorpresa fino ad un certo punto, dato che noi stessi, la scorsa settimana, avevamo pronosticato, con l’avvento di Pato, una possibile rinascita dell’attaccante di Biella. E così è stato, dato che il numero 11 rossero è stato capace di segnare il gol vittoria nei soli 10 minuti che ha avuto a disposizione, e anche grazie al recupero del giovane brasiliano.