Gila, suona ancora per noi!

C’era un tempo in cui Alberto Gilardino giocava, segnava e suonava il suo magico violino sotto la curva. Ed era così determinante il suo contributo al centro dell’attacco, che persino uno esigente come Lippi aveva puntato su di lui, includendolo nella lista dei convocati per il Mondiale di Germania.

Ma essere Campioni del Mondo non significa necessariamente avere il posto garantito nella propria squadra di club e così il vilionista è rimasto senza pubblico, confinato spesso sulle tavole fredde di una panchina ad ascoltare i concerti altrui.

L’ultima stagione non esaltante con la maglia del Milan, poi, gli ha pregiudicato persino la convocazine agli Europei, dove (forse) uno come lui avrebbe fatto comodo. Ma la musica è cambiata. Il violinista ha cambiato palcoscenico ed ora il direttore d’orchestra si chiama Cesare Prandelli, che lo ha visto crescere e gli ha consigliato i primi spartiti sui quali suonare in quel di Parma. E con il suo maestro, Gilardino ha ritrovato anche la Nazionale, agli ordini di un Lippi che ha già ampiamente spiegato di non stilare la lista dei convocati in base alla riconoscenza, ma per quello che viene dimostrato in campo.

Serie A 2008/2009: Fiorentina

Se c’è una squadra che ha speso davvero tanto per il calciomercato, questa per la prima volta non è l’Inter, ma la Fiorentina. I viola hanno sborsato più di 40 milioni di euro per i loro 9 acquisti, anche per preparare una stagione che li vedrà impegnati in Champions League e nella lotta per lo scudetto in campionato.

Sì perchè nonostante i viola si chiamino fuori dalla lotta per il vertice, la rosa che hanno allestito può essere molto competitiva. Un allenatore come Prandelli è una garanzia, e la base che ha portato la squadra al quarto posto è solida. Resta da vedere solo come si adatteranno i calciatori nei ruoli chiave (ad esempio Melo e Gilardino), e come ci si adatterà dopo le partenze di due pilastri come Ujifalusi e Liverani.

Mutu-Gilardino: la Fiorentina a un passo dall’Europa

Mutu suona la carica, Gilardino risponde “presente” e Firenze ricomincia a sognare dopo nove lunghi anni di assenza dalla massima competizione Europea (non sempre per demerito proprio, vedi Calciopoli e penalizzazione).

Comincia così, con un secco 2-0, il cammino di avvicinamento della Fiorentina alla Champions League. Lo Slavia Praga si è rivelato un avversario ancor meno ostico del previsto ed i viola hanno potuto mettere al sicuro un risultato confortante in vista del ritorno del 27 agosto.

Ed ora è fatta per metà (qualcosa in più della metà, vista la pochezza tecnica dell’avversario). Possiamo già segnare il nome della Fiorentina nel tabellone principale, in attesa dell’altra italiana, la Juventus, che stasera sarà impegnata contro l’Artmedia.

Firenze in festa, Frey ha prolungato

Milan sì, Milano no. Questo è stato il tormentone che ha accompagnato l’estate di Sebastien Frey cominciata ancor prima di terminare la scorsa stagione. Ad un certo punto si era arrivati anche a parlare di società inglesi che facevano la corte al francese, ma lui l’ha sempre detto di voler rimanere a Firenze, e adesso è ufficiale: Frey sarà viola a vita.

Il portierone nato a Thonon-les-Bains ha firmato finalmente il rinnovo contrattuale che tutti i tifosi viola aspettavano, insieme a quello di Mutu: prolungamento fino al 2013. Avrà 33 anni alla scadenza del contratto Frey, proprio quando la carriera di un portiere si può definire in fase discendente, ma non finita, lasciando maggior potere contrattuale ai viola nel tentare di riabbassare uno stipendio che inevitabilmente è dovuto crescere.

Lippi-Donadoni, chi la spunterà?

Più passano le ore, più il nome del futuro allenatore della Nazionale sembra incerto. Ieri vi avevamo dato quasi per scontato che da luglio in poi sarà Lippi a sedere sulla panchina dei campioni del mondo. Pareva fatta anche per la Gazzetta dello Sport, che anzi, andava ancora più sul sicuro, dando per certo il cambio di allenatore.
A rovinare la festa a tutti è stato Petrucci, presidente del Coni, che non vuol sentir parlare di esoneri, ma lascerebbe Donadoni in panchina fino ai prossimi mondiali. Insomma, in questo clima si rischia di non capirci più niente.

Chi vorreste in attacco al Milan?

Avantieri Galliani ha ufficializzato la lista dei 5 nomi delle punte a cui il Milan mira per la prossima stagione. In parte si conoscevano già, e cioè Drogba, Eto’o e Adebayor, in parte sono abbastanza sorprendenti come Gomez e Berbatov.

In attacco i rossoneri non è che stiano messi malissimo. Con la partenza di Gilardino, si giocano due maglie da titolare Borriello, Inzaghi e Pato, con Paloschi leggermente svantaggiato. Dovendo giocare solo la coppa Uefa il prossimo anno, potrebbero andare già bene così. Ma siccome il Milan vuol puntare allo scudetto (e gli infortuni sono sempre dietro l’angolo) magari una quinta punta non farebbe male, meglio poi se il suo nome destasse scalpore.

Il punto sul calciomercato dopo due settimane dalla fine del campionato

Il campionato è terminato due settimane fa, e subito sono scattati i primi colpi di mercato. Non c’era da meravigliarsi, visto che alcuni nomi, e già alcune firme, erano stati ufficializzati anche settimane prima del fischio finale dell’ultima giornata, e quindi molti manager erano già in procinto di organizzare la prossima stagione.

Finora ci siamo occupati delle trattative, dei nomi più o meno veri, delle indiscrezioni e delle favole raccontate per sviarci. Adesso, come faremo con cadenza bisettimanale, cerchiamo di fare il punto sulla situazione, e mettere in chiaro gli acquisti e le cessioni ufficiali, cioè quei colpi di mercato che hanno nero su bianco.

Clamorose proposte di scambi: Drogba per Ibra, mezzo Real per Cristiano Ronaldo

C’è stato un periodo di vacche magre, in cui il calciomercato si faceva solo con gli scambi alla pari. Poi sono arrivati i vari Abramovic, Gillett & Hicks, Laporta, ecc. che hanno di nuovo portato nel calcio quei miliardi che hanno permesso di riprendere il giro d’affari momentaneamente interrotto.

Adesso sembra che i due periodi combaceranno, e creeranno un periodo multimilionario, che vedrà fioccare grosse cifre insieme a scambi che durante la prossima estate faranno girare la testa a milioni di tifosi, ma soprattutto ai cassieri delle grandi società di calcio.
I nomi più in lizza? Giusto tre, solo per farvi un’idea di ciò che parliamo: Cristiano Ronaldo, Zlatan Ibrahimovic, Fernando Torres. Ma non solo loro.

Mercato Milan in fibrillazione, i grandi nomi aumentano anche senza la Champions

E dire che c’era chi pensava che non andare in Champions fosse un disastro. Mai come quest’anno ci sono tanti giocatori che ruotano intorno alla società del Milan, e a sentire i nomi, c’è da farsi venire i brividi.

Chiuso già l’affare Flamini, rimangono saldi i rapporti con il Barcellona. Sono due anni che Berlusconi cerca in tutti i modi di strappare Ronaldinho ai blaugrana, ma da quando i medici gli hanno detto che non tornerà più quello di una volta, questo interesse sembra un pò scemato. I catalani però non hanno solo Dinho, ma mezza squadra appetita da tutta Europa, e il bello è che se ne vuole disfare.

Storia degli Europei: Portogallo 2004

Ultimo appuntamento con la storia degli Europei di calcio, prima di dedicarci ampiamente alla manifestazione della prossima estate che ci vedrà scendere in campo da favoriti, nonché Campioni del Mondo in carica (come suona bene!).

Ci occupiamo oggi dell’Europeo 2004, organizzato dal Portogallo e vinto da una sorprendente Grecia proprio sui padroni di casa, che già pregustavano il dolce sapore del successo davanti ai propri tifosi.

Ancora un appuntamento amaro per i colori azzurri, nato sotto una cattiva stella e concluso ancora peggio, non solo per nostro demerito. La Nazionale era affidata a Giovanni Trapattoni, ancora sulla panchina azzurra, nonostante la figuraccia al Mondiale nippo-coreano. Già alla partenza della squadra per il Portogallo, le critiche verso il mister occupavano le pagine di tutti i giornali sportivi e non. Motivo? L’esclusione di Alberto Gilardino, sostituito da Alessandro Del Piero (com’è strano il calcio: quest’anno il capitano bianconero si trova sulla sponda opposta del fiume).

Nel Milan c’è chi non è contento di Ronaldinho & C., è Gattuso che prepara le valigie

Quando è troppo è troppo. Berlusconi continua ad annunciare l’arrivo di un attaccante dietro l’altro, e tutti sembrano contenti, tranne Gattuso. Il centrale milanista, campione del mondo e addirittura candidato a vincere il pallone d’oro due anni fa, si sente stanco e svogliato di correre per due, e a volte anche per tre.

Non è un mistero che Gattuso ultimamente stia ringhiando più contro Ancelotti che contro gli avversari. Da quando è arrivato Pato la squadra si è molto sbilanciata in avanti, ed è passata da una punta a tre, con Kakà e Ronaldo prima, e con Kakà e Inzaghi o Gilardino (o anche Paloschi) dopo, ad affiancare il giovane brasiliano. E Ringhio non ce la fa più di correre per tutti loro.

Calciomercato o Fantacalcio? Ronaldo in Giappone e Ibra ai Galacticos

Ieri abbiamo parlato del mercato faraonico che aspetta la Juve, ma grossi cambiamenti ci potrebbero essere anche per altre squadre, e non solo in Italia.
Ma la vera notizia è che l’Inter pigliatutto di due anni fa, in cui girava per l’Europa a prendere tutti i calciatori che voleva, la prossima estate potrebbe diventare il supermercato preferito dei grandi club europei.

Primo fra tutti il Real Madrid. Sfumato il sogno Cristiano Ronaldo, che il Manchester non vuol cedere neanche per 120 milioni di euro, sembrerebbe che Mijatovic si stia facendo vivo con il club nerazzurro per chiedere informazioni su Ibrahimovic. E l’assegno che ha portato con se sembra avere tanti zeri: 70 milioni per l’Inter e 12 all’anno per Ibra, cifre da far vergognare anche lo stesso Ronaldo. Altra punta, altra corsa. Stavolta è il Chelsea a mettere gli occhi su uno dei gioielli di Moratti. Abramovich infatti sembra molto interessato all’acquisto di Balotelli, per continuare la campagna acquisti verde per il prossimo anno. L’offerta iniziale è di 10 milioni di sterline, ma potrebbe aumentare a breve.

Il miglior acquisto del Milan? Paloschi

Perchè andare a cercare i campioni all’estero quando ce l’hai in casa? Nella stanza dei bottoni del Milan si parlava di Ronaldinho, Amauri, o qualche altro sudamericano che potesse fare la differenza nel calcio italiano. E mentre i dirigenti si scambiavano i pareri, c’era un ragazzino che segnava sotto i loro occhi. Unico difetto: essere italiano.

Non si capisce come mai nel calcio dei miliardi (quelli veri) e della globalizzazione si preferisca puntare su nomi esotici, piuttosto che su quelli nostrani. E’ sicuramente quello che si starà chiedendo Paloschi, unico motivo di sorriso della dirigenza rossonera in un’annata disastrosa. Due gol in campionato (in spezzoni di partita), due in coppa Italia, posto “soffiato” a Gilardino e vero e proprio jolly da giocarsi nei momenti di crisi. Carlo Ancelotti non poteva chiedere più di così. Eppure a guardarlo non si direbbe. 1,75 la sua altezza, quella di un centrocampista, non di una punta. 68 i suoi chili di peso, un pò leggerino per essere un ariete. Eppure quando gli avversari se lo vedono arrivare contro cominciano ad avere paura, perchè sanno che è in grado di recuperare la palla in qualsiasi momento, e soprattutto tirare da qualsiasi posizione. E molto spesso segnare, chiedere a Manninger.