Adriano ha voglia di Inter, e manda messaggi a Mancini

Stoccatine il Mancio, da quando se n’è andato dall’Inter, ne ha ricevute più di una. Ma riceverla ora anche dall’unico calciatore che era stato criticato più di lui è davvero troppo. Dopo la gara amichevole tra i nerazzurri e l’Al Halil, Adriano non si è lasciato sfuggire l’occasione di mandare messaggi al suo ex allenatore, che fanno capire il perchè del suo flop di tutti questi anni.

“Quest’anno giochiamo con tre punte, c’è maggiore movimento e di sicuro avremo più possibilità di fare goal. Il nuovo tecnico ha una sua filosofia ed è un grande allenatore…”

Troppo difensivista quindi il tecnico italiano secondo Adriano, meglio uno che gioca tutti all’attacco, così anche lui, per sbaglio, riuscirebbe a far gol. Peccato che però nell’amichevole con gli arabi l’unico ad essere andato in gol sia stato Burdisso, un difensore.

Clamoroso: quasi fatta per Stankovic alla Juve

E’ ancora il calciomercato a tenere banco in questo fine settimana, più degli Europei. A sole 24 ore dalle notizie che vi abbiamo dato per quanto riguarda la campagna acquisti delle grandi, ecco spuntare altre eclatanti novità, destinate ancora una volta a far discutere.

La più grossa potrebbe essere quella sparata da Dejan Stankovic: “Firmo per la Juve e vendicherò Mancini contro l’Inter”. A larghe linee è questo il pensiero del centrocampista serbo, uno dei pochi amici che Mancini aveva ancora nell’Inter, e che naturalmente non rientra nei piani di Mourinho, che sta facendo di tutto per svenderlo.

L’Inter agisce sottotraccia e porta a casa due acquisti in silenzio

All’apertura (ufficiale) del calciomercato mancano ancor una ventina di giorni. Tutte le squadre di serie A, o quasi, si sono già date da fare sul mercato per accaparrarsi i migliori giocatori ai migliori prezzi. E l’Inter? Moratti non fa come la brava massaia che va presto al mercato per trovare la verdura migliore al prezzo migliore, ma aspetta che i prezzi salgano per poter acquistare il calciatore al costo più alto possibile (solo lui è capace di questo).

E così, finora, l’unico colpo di mercato messo a segno è stato l’ingaggio di Mourinho. Ma le cose stanno cambiando, e anzi, potrebbero subire brusche variazioni nelle prossime ore. Il tecnico portoghese ha presentato la lista della spesa, e quella delle uscite, e qui c’è veramente da star male, guardando con che facilità girano i milioni.

Questione di contratti…

Sembrava strano che ultimamente le squadre italiane stessero sborsando fior di quattrini per accaparrarsi i campioni internazionali. Se da una parte si escono tanti soldi, dall’altra si cerca di risparmiarli,

Ronaldinho: ora c’è anche la Juve, ma a chi serve veramente?

Ronaldinho alla Juventus? E’ il consiglio di Gigi Buffon, affascinato dall’idea di poter ammirare le magie del brasiliano in maglia bianconera. La telenovela, dunque, si arricchisce di una nuova puntata e, dato per scontato il suo addio al Barcellona, le squadre italiane sulle sue tracce diventano tre.

Ma è un affare possibile o, come qualcuno fa giustamente notare, dalle nostre parti non si può sostenere un simile sacrificio economico? Se il Barcellona facesse valere la clausola rescissoria -ormai sui contratti della gran parte dei calciatori-, investire sul brasiliano sarebbe impresa proibitiva per qualunque club.

Chi pagherebbe 130 milioni per assicurarsi le sue prestazioni? Il prezzo però dovrebbe aggirarsi tra i 16 ed i 30 milioni e l’affare a questo punto diventerebbe fattibile anche per i club del Bel Paese, alle prese con continui problemi di bilancio.

Mancini:”Resto, ma alle mie condizioni”

Dopo Donadoni, anche Roberto Mancini alza la voce e impone le condizioni per rimanere. Sembra andare di moda il diktat degli allenatori, che stanchi di essere sempre al centro delle polemiche adesso vogliono ribaltare la situazione, e rendersi protagonisti agli occhi del pubblico, magari tralasciando gli impegni sportivi.

Dopo essersi pentito per lo sfogo inopportuno di martedì sera, il Mancio ha chiesto scusa alla dirigenza, ai tifosi, ma ha posto le condizioni per rimanere. Prima fra tutte, il motivo scatenante che ha fatto prendere a Mancini la decisione di andarsene: il caso Figo.

Adriano fa di nuovo i capricci

“Il lupo perde il pelo ma non il vizio”: quante volte lo abbiamo sentito dire? Mai però come nel caso di Adriano il proverbio sembrò più azzeccato. Ed ora basta con le giustificazioni e le difese a spada tratta, perché l’ex fenomeno brasiliano ha veramente superato il limite.

L’ultima bravata in ordine di tempo risale ad un paio di giorni fa, quando si è presentato all’allenamento con mezz’ora di ritardo, per poi dirigersi direttamente verso il centro di riabilitazione del club, dimostrando poco rispetto per i compagni che stavano sudando sul campo e per l’allenatore che cercava di impartire lezioni di tattica.

Come se non bastasse, ha deciso di andar via prima dell’orario stabilito, senza chiedere autorizzazione alcuna, trovando poi il tempo di mettersi a litigare con un fotografo, che cercava di immortalarlo.

Amauri: una nuova freccia all’arco della Nazionale

L’anno scorso si parlava di lui come l’unico in grado di poter fermare l’Inter. Dopodiché si è discusso sul suo lungo infortunio. Passato questo periodo buio, si è tornati a parlarne in chiave mercato, conteso da Juve e Milan.
Non sarà al livello di Bobo Vieri o di Beckham, ma Carvalho de Oliveira, meglio noto come Amauri, sta diventando uno dei calciatori più chiacchierati d’Italia, e forse anche d’Europa.

Il nuovo tema su cui si dibatte a proposito brasiliano è il prossimo cambio di nazionalità. Infatti il nonno del calciatore del Palermo è italiano, e di recente lui ha fatto rivalere le sue origini richiedendo il passaporto del Bel Paese.
A dir la verità in passato Amauri aveva anche strizzato l’occhio al ct della nazionale brasiliana, tentando in tutti i modi di convincerlo a convocarlo tra i verdeoro, anche sperando in una bella figura in Champions addirittura con il Chievo, finita poi male. Ma siccome Dunga probabilmente da quell’orecchio non ci sente, o preferisce in quel ruolo giocatori esperti come Ronaldo, Adriano, Ronaldinho e Robinho, l’attaccante del Palermo si è visto costretto a modificare il tiro, puntando sulla sua seconda nazionalità.

Adriano: niente maxisqualifica grazie a Zidane!

Quanto ci sei mancato! Era ora che tornassi a far parlare di te per qualche atteggiamento, che non riguarda strettamente il pallone che rotola e che gonfia la rete! Ora si che ti riconosciamo e non solo nei gol che avevi ricominciato a segnare, dimostrando di aver ritrovato il sorriso ed una discreta forma fisca.

Naturalmente sto scherzando. Ho ammirato l’Adriano dei tempi migliori, quando segnava gol a grappoli e veniva definito a furor di popolo “Imperatore” e mai gli augurerei di mettersi in mostra solo per i suoi comportamenti poco consoni alla vita di un campione.

Fatto sta, però, che il brasiliano ha fatto veramente poco negli ultimi anni per scrollarsi di dosso l’etichetta di ex vincente ed il ritorno in prestito al San Paolo sarebbe dovuto servire proprio per recuperarlo, soprattutto sotto il profilo umano.

Ouaddou: mi chiami negro? E io ti denuncio!

Fischi, cori e “buu” razzisti fanno parte della quotidianità sui campi di calcio. Non è bello, ma è così. Su qualunque campo, qualunque sia la maglia indossata dal giocatore di turno. C’è chi ormai si è abituato o fa finta di non sentire e c’è chi si stanca e si ribella, arrivando a gesti inconsueti per una partita di pallone.

Ne sa qualcosa Abdeslam Ouaddou, difensore marocchino del Valenciennes, che nella gara con il Metz è stato fatto oggetto per tutto il primo tempo di insulti e fischi, dovuti al colore della sua pelle. Ma lui non ci sta e, mentre si affanna nei recuperi, pensa a come zittire i tifosi avversari una volta per tutte. Il massimo della soddisfazione sarebbe segnare un gol, ma lui gioca indietro e quello non è il suo mestiere.

Finisce il primo tempo e tutti rientrano negli spogliatoi, per godersi il meritato the caldo. Tutti? Non proprio, perché Abdeslam prende la via degli spalti e decide di risolvere personalmente la questione in un faccia a faccia con un tifoso, che lo aveva infastidito particolarmente. Poi torna in campo accompagnato dagli steawrd e viene ammonito dall’arbitro, per aver lasciato il terreno di gioco, e invitato a raggiungere i compagni. Oltre al danno, la beffa!