Quando è troppo è troppo. Ora che l’Unicredit ha acquisito voce in capitolo, e vuol dare in mano agli americani una squadra quanto più stabile possibile, vanno eliminati tutti gli elementi di disturbo, ed uno di questi è sicuramente Adriano.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è arrivata domenica, quando l’ex Imperatore anziché prendere il primo volo per la Capitale come aveva annunciato una settimana fa, ha rinviato come al solito la partenza. Se succede una volta passi, ma è già la terza, un po’ troppo per un calciatore che dice di essere cambiato.
Oggi Adriano compie 29 anni, e per festeggiare questo “traguardo” ha deciso di trascorrere una di quelle serate che per lui ormai sono quasi abituali. Chiuso in un locale brasiliano in compagnia di Muher Melao (Donna Melone) e Gracy Kelly, detta Mulher Maçà (letteralmente Donna Melà), due signorine di quelle che in Italia definiremmo soubrette, note in Brasile più per il Lato B (da cui i soprannomi) che per le loro doti artistiche. Insieme al suo amico Rafael, portiere del Fluminense, hanno fatto le ore piccole, tanto che secondo la rivista di gossip Extra, sarebbe tornato a casa alle 8 del mattino.
E’ vero che Adriano è infortunato e dunque non è tenuto a seguire il regime ferreo dei suoi compagni, ma non farebbe scalpore se non fosse solo una delle tante bravate di quello che dovrebbe essere un professionista, ma che si ricorda del suo ruolo solo quando deve riscuotere lo stipendio.
Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Lo abbiamo ripetuto decine di volte parlando dei “colpi di testa” in campo e fuori dei milionari del pallone, ma mai proverbio fu più azzeccato come nel caso di Adriano, il quale sembra soffrire di una strana sindrome che lo porta a ripetere errori già visti, errori che ne hanno compromesso la carriera, facendolo scendere dal trono di Imperatore che si era costruito nei primi anni di attività.
L’ultima bravata risale alla notte scorsa, quando l’attaccante della Roma è stato fermato in evidente stato “alterato” dalla polizia brasiliana in un quartiere di Rio de Janeiro. Un controllo come tanti altri, patente, libretto e test dell’etilometro. E lui che ti fa? Si rifiuta di sottoporsi all’alcol-test, che equivale alla positività. Morale della favola: ritiro della patente (che potrebbe durare anche un anno) e multa equivalente a 420 euro.
La sponda giallorossa del Tevere è in festa per il 2-1 portato a casa nel derby di ieri seri, ma il risveglio non è poi così lieto, alla luce dell’ennesimo infortunio di Adriano, il terzo da quando ha messo piede nella Capitale. L’attaccante brasiliano nel corso del primo tempo della gara di Coppa Italia è rimasto a terra dopo un contrasto con un avversario, stringendo poi i denti fino al termine della frazione.
Nella giornata di oggi, poi, gli accertamenti e la diagnosi non proprio felice per l’Imperatore: frattura della testa omerale destra, disinserzione parziale del cercine glenoideo anteriore e lesione del legamento gleno-omerale inferiore. Tanti paroloni medici messi insieme, che in termini però vogliono significare una sola cosa: Adriano dovrà stare lontano dai rettangoli verdi per almeno un mese.
Stava per trasformarsi in un caso, l’ennesimo caso creato da un giocatore nato Imperatore e trasformatosi nel giro di qualche anno nell’ultimo dei plebei. La sua ultima esperienza italiana – con la magia dell’Inter – è stata tragicomica e si è conclusa con una sceneggiata degna del miglior regista napoletano. Alla fine della fiera Adriano voleva solo restare in Brasile, vicino alla sua famiglia, agli amici di sempre, al clima di casa.
Poi è arrivata l’offerta della Roma e lui non ha saputo resistere alla tentazione di tornare a giocare nel palcoscenico che conta, per di più in una città “calda” come Roma, sostenuto da una tifoseria che riesce a farti sentire un vero Imperatore. Di occasioni per mettersi in mostra ne ha avute ben poche, causa la forma fisica non proprio eccellente, e allora ecco ricominciare i capricci, la solita scusa dei problemi burocratici che lo bloccavano al ritorno dalle vacanze natalizie ed una dichiarazione ad un sito brasiliano che lasciava poco spazio ai dubbi:
Potete preparare la birra: torno al Flamengo in giugno.
Adriano ha nostalgia di casa, Adriano vuole tornare nel suo Brasile, Adriano non è riuscito ad ambientarsi nella Città Eterna e scalpita per tornare al Flamengo. Negli ultimi giorni è
Dopo Ronaldo, il Corinthians potrebbe ingaggiare l’altro ex brasiliano dell’Inter, Adriano. Ormai relegato ai margini della Roma, l’ex Imperatore si è reso conto che il suo sogno di poter tornare da protagonista in Europa era in realtà soltanto un’illusione, e così potrebbe presto tornare in Brasile, forse già a gennaio.
La punta verdeoro nel campionato sudamericano con la maglia del Flamengo aveva fatto molto bene, vincendo il campionato e guadagnando il titolo di capocannoniere, ma lo stesso non è successo in Italia, visto che viene utilizzato solo quando il campo è pesante come quello di Verona, dove i suoi chili possono servire più della tecnica di Vucinic o Totti.
Anticipo della quindicesima giornata di serie A.
Stadio Bentegodi, Verona:
Chievo – Roma 2-2 Reti: 26′, 44′ pt Simplicio (R), 16′ st Moscardelli (C), 38′ st Granoche (C)
Bisognava rispondere in qualche modo ai cugini che ieri sera hanno battuto l’Inter, e la Roma ha risposto, almeno per 83 minuti. La trasferta di Verona non è di certo stata più semplice della gara della Lazio contro i Campioni d’Italia, visto che si sa che il Chievo è squadra tosta.
Ritorna Vucinic, ma stavolta a fargli posto è capitan Totti, risparmiato per la gara di Champions League di mercoledì che vale una stagione, ma la vera novità è Adriano dal primo minuto. Dopo le scaramucce tra il tecnico ed il brasiliano durante la settimana, Ranieri decide di dare una chance all’Imperatore, facendogli giocare quasi tutta la partita. Chievo con quasi tutti i titolari, con il classico 4-4-2 con coppia pesante Pellissier-Moscardelli.
La gara, com’era prevedibile, la fa la Roma, nonostante un terreno di gioco molto pesante. Si spiega così la scelta del tecnico di mandare in campo centrocampisti di quantità piuttosto che di qualità, e la scelta paga perché il primo tempo è di marca giallorossa. Nessun pericolo reale per la porta di Sorrentino fino al 26′, quando Adriano contrasta Rigoni ed il rimpallo favorisce Simplicio che insacca. Il Chievo cerca di riportarsi in avanti, ma il mattatore della serata è Adriano, tra i migliori in campo. Sempre lui smarca molto bene Cassetti che, a pochi minuti dal fischio di fine primo tempo, fornisce l’assist a Simplicio per lo 0-2.
Sapevamo tutti che Adriano all’Inter stava male, ma arrivare a pensare al suicidio è davvero troppo. Ad ammetterlo è stata mamma Rosilda, madre dell’Imperatore intervistata dalla Gazzetta dello Sport. Il problema è nato tutto con la morte di suo padre, che Adriano non ha mai superato. E’ andato in depressione, ha cominciato a non rendere a dovere e gli sono piovute addosso critiche in patria ed in Italia.
Un giorno, quando era ancora in Italia, mi chiamò e mi disse che non ce la faceva più, che voleva smetterla con il calcio. Mi confessò che stava pensando al suicidio. E io gli dissi di agire con il cuore, perché nulla è più importante della sua felicità. E se per ottenerla doveva rinunciare al calcio, nessun problema.
Doveva essere il grande ex, ed il suo ingresso a 5 minuti dalla fine sul risultato di 0-0 poteva essere la classica “scena del delitto” in cui Adriano poteva mettere il suo sigillo su una partita fondamentale per il proseguio del campionato, in cui soprattutto avrebbe potuto far pentire i dirigenti nerazzurri di averlo lasciato partire.
Ma dopo il riscaldamento e la preparazione per entrare in campo, come nei migliori film gialli, accade il colpo di scena: Adriano resta in panchina ed al suo posto entra Julio Baptista. Il motivo? Una smorfia.
Gran giornata di calcio ieri, che ci fa avvertire le prime avvisaglie di un campionato che sta per cominciare. In campo mezza serie A, con la Juventus più avanti nella preparazione (tra 10 giorni disputerà la prima gara di Europa League) che affrontava l’Amburgo nella partita più difficile della giornata, mentre altre 8 squadre di A affrontavano dilettanti e rappresentative locali.
La gara più interessante è quella dei bianconeri, che però si chiude senza reti. Lo spettacolo non manca, e lo si deve ad una buona organizzazione che dà Delneri e che manda più volte Trezeguet in porta, ma il francese non è lucido (la stanchezza di due settimane di fuoco comincia a farsi sentire), mentre i tedeschi non segnano solo a causa dei pali che bloccano le loro velleità. Mancano ancora i nazionali, ma la base sembra buona sia con la coppia Diego-Trezeguet che con quella della ripresa Del Piero-Amauri.
Pasti controllati, coprifuoco e soprattutto tanta tanta corsa. E’ questa la base per permettere al neoacquisto della Roma Adriano di tornare in forma per il campionato. Appena sceso dall’aereo in
Sembrava troppo bello per la Roma aver ingaggiato un campione come Adriano senza spendere un solo centesimo. Qualcosa doveva pur andar storto. E infatti prima la storia dell’interrogatorio per stabilire
E venne il giorno di Adriano, presentato oggi ai suoi nuovi tifosi allo stadio Flaminio di Roma. Ad attenderlo circa 5.000 ultras pronti ad applaudire l’ingresso dell’Imperatore nella Città Eterna, l’unico luogo ove il titolo del brasiliano assume un significato “storico” (l’Imperatore a Milano faceva un po’ sorridere, diciamoci la verità).
I suoi compagni di nazionale sono in Sudafrica per tentare di conquistare il loro sesto titolo mondiale, mentre lui riparte proprio da Roma per cercare di riprendersi quello che gli apparteneva fino a qualche anno fa e che Dunga gli ha giustamente (?) negato.
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