Milan, quale futuro?

Scudetto e Coppa Uefa: questi gli obiettivi del Milan all’inizio di una stagione che non lo vedeva protagonista della competizione più importante a livello internazionale. Senza Champions League sarà facile concentrarsi sul campionato, tentando di conquistare anche l’unico trofeo che ancora manca nella ricca bacheca del club di Via Turati. Già, ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare e dei due obiettivi sbandierati a bocce ferme non rimane che un pallido ricordo.

I cugini dell’Inter ancora dettano legge a livello nazionale ed ora i punti di distacco sono 11, quando mancano appena 13 giornate alla fine della stagione; la Coppa Uefa continuerà ad essere un sogno, dopo la figuraccia rimediata ieri sera contro il Werder Brema. Cosa resta?

Resta da agguantare il terzo posto in classifica, che significherebbe accesso diretto alla fase a gironi della Champions del prossimo anno, senza dover passare per il rischioso turno preliminare. Questa la magra consolazione per i rossoneri, partiti con la voglia di spaccare il mondo e ritrovatisi improvvisamente con le ambizioni di una qualunque provinciale. Lo sa bene Adriano Galliani, che questa mattina ha disertato una riunione in Lega, per recarsi a Milanello. Nel pomeriggio, poi, vertice in sede con Leonardo e Braida per studiare la strategia da adottare da qui a fine stagione.

Major League: Beckham quasi via, si pensa a Raul

Se Beckham non ha alcuna intenzione di tornare in America per giocare (si fa per dire) al pallone, pare che nella Major League siano in pochi a rimanerci male. L’ultima bomba arriva dalla Spagna, e non dalla bocca di qualche giornalista o tifoso, ma addirittura da quella di Raul Gonzales Blanco, il mito del Real Madrid.

Al quotidiano madrileno Marca il capitano del Real ha rilasciato nei giorni scorsi un’intervista che non sarà piaciuta molto ai tifosi della casa blanca:

Sarebbe una bella esperienza, non solo per me, ma anche per la mia famiglia. Potrei giocare una stagione negli Usa. Nel caso non dovessi farlo, chiaramente terminerei la mia carriera nel Real.

Caso Beckham: lui propone il part-time, ma ora c’è tensione tra le società

Forse siamo vicini alla soluzione del caso Beckham, e a proporla pare essere stato proprio il calciatore. Secondo gli accordi presi in precedenza, lui sarebbe dovuto rimanere a Milano fino al 9 marzo, per poi tornare in America in tempo per disputare la prima gara della Major League 11 giorni dopo. Il campionato italiano finisce il 31 maggio, quindi è semplice la proposta del calciatore: restare al Milan fino a fine campionato e poi volare subito a Los Angeles per giocare le restati 19 partite del campionato americano.

La proposta è interessante, e alla dirigenza rossonera andrebbe bene. Resta da attendere la risposta di quella americana, che però resta ferma sulla volontà di avere il calciatore subito, oppure di venderlo a titolo definitivo sin da ora. L’intento però pare averlo indietro, visto che le pretese sono molto alte: 12 milioni di dollari. I rossoneri ne hanno offerti solo 3, e Galliani non è minimamente intenzionato ad aumentare l’offerta.

Confessione Beckham: “negli Usa ho fallito”, e con il Milan la partita non è ancora chiusa

Come si dice spesso nel calcio, una partita non è finita finché l’arbitro non fischia. Ed il novantesimo della partita Milan-Galaxy, in cui la posta in palio si chiama David Beckham, potrebbe essere il famoso 9 marzo, giorno in cui, stando alle parole di Alexi Lalas, ds del club di Los Angeles, il calciatore dovrebbe tornare in America.

Dovrebbe appunto, perché nè lui nè i dirigenti rossoneri hanno intenzione di mollare. Una sua intervista, rilasciata ieri a News of the World, potrebbe mettere ancora più in imbarazzo i dirigenti americani:

Ho fallito nel campionato americano. Mia moglie si trova bene in America, così come i miei figli. E anche la mia immagine va a gonfie vele. A livello calcistico, però, devo dire che la mia esperienza negli Stati Uniti è stata un fallimento. A Milano sono felice. A Los Angeles invece no. La mia scelta, comunque, dipende anche dal volere della mia famiglia. Deciderò insieme a loro.”

Una bella responsabilità quindi, che come spesso accade per molti calciatori finisce nelle mani della consorte del calciatore. Da parte sua, Victoria in un primo momento aveva deciso di rimanere in America, ma ultimamente pare contenta della scelta di Milano. La faccenda si fa piuttosto complicata.

Milan: addio Beckham, ma i problemi nella lista Uefa non finiscono qui

Tra 2 settimane ricominceranno la Champions e la coppa Uefa, e di conseguenza i club di tutta Europa devono presentare la lista dei calciatori che parteciperanno alle competizioni. Un dato subito salta all’occhio: nella lista del Milan manca David Beckham. Non dovrebbero esserci segnali più evidenti di questo: lo Spice Boy a marzo andrà via.

La conferma arriva dopo che Philip Anschutz, presidente della squadra detentrice del cartellino del calciatore, ha sbottato furiosamente in conferenza stampa dicendo che il calciatore deve necessariamente rispettare il contratto. 24 ore dopo anche l’allenatore Bruce Arena ha dichiarato di rivolere indietro Beck, ed infine anche Galliani ha ammesso che, siccome i dirigenti americani si sono comportati bene con il Milan, non ha alcuna intenzione di pestargli i piedi. Chiusa qui la questione? Forse no…

Kakà non vuole andar via, ma la trattativa resta aperta

100 milioni sono sempre 100 milioni. E soprattutto ora che il patron Berlusconi ha chiuso i rubinetti dei miliardi, un assegno di quella portata può significar molto, anche se l’unico modo per ottenerlo sarebbe cedere Kakà. Probabilmente è questo il ragionamento fatto da Galliani nei giorni scorsi, quando per la prima volta da quando il brasiliano è al Milan, ha accettato di parlare di un trasferimento in qualche altro club.

Ieri sera il pallone d’oro ha detto che vuol rimanere al Milan a vita per fare il capitano:

So che ci sono delle gerarchie e prima ci sono Maldini e Ambrosini, ma dopo…

ma dopo Riccardino si è dimenticato che ci sono anche Gattuso, Seedorf, Inzaghi, Shevchenko, Kaladze, Abbiati, e chissà quanti altri dovrà aspettare prima di arrivare a quella fascia. Tralasciando le ragioni del cuore, meglio ragionare con l’esperienza, e per questo il City ha chiesto (e ottenuto) di poter parlare con Bosco, papà del calciatore, l’unico in grado di fargli cambiare idea.

Beckham resta al Milan? Sì, no, per Galliani è un forse

Non ha ancora giocato nemmeno una partita per intero, ma già c’è chi dice che David Beckham ha il futuro assicurato nel Milan. Il contratto firmato tra i rossoneri e il Galaxy parla chiaro: prestito fino a marzo, fino cioè a quando non ricomincia il campionato americano, dopodiché lo Spice Boy sarà costretto a prendere il volo di ritorno. Questo continua a ribadire Galliani, ma lascia uno spiraglio aperto.

Uno spiraglio che va allargandosi sempre di più ogni minuto che passa. Sempre lo stesso Galliani ha dichiarato a Tuttosport che a lui Beckham piace nel ruolo di Gattuso, e siccome Ringhio sarà costretto all’infermeria fino a fine campionato, già questo è un primo indizio. Il secondo indizio ce lo dà Capello, il quale ha dichiarato a Sky che a lui non dispiacerebbe riconvocare l’esterno nella nazionale inglese, a patto che continui a giocare e a dimostrare di non essere un giocatore finito. E se due indizi fanno una prova…

Gattuso: grazie Galliani!

C’è stato un momento nel calciomercato della scorsa estate in cui sembrava che Ringhio Gattuso fosse in procinto di cambiar maglia. Lo voleva il Bayern Monaco, sempre più interessato a

Crisi Milan: due ore di colloquio tra Galliani e Ancelotti

Tira una brutta aria per Carletto Ancelotti dopo l’ottava sconfitta nelle ultime nove gare del suo Milan. Ieri un duro faccia a faccia con Galliani durato due ore si è concluso con un Ancelotti preoccupato che tentava di dissimulare la paura di essere esonerato dietro dichiarazioni neutrali, mentre nè l’ad rossonero nè altri dirigenti hanno voluto rilasciare dichiarazioni, cosa che fa capire la tensione a Milanello.

La buona notizia per l’allenatore del Milan è che per ora rimane al suo posto, e dopo tanti anni di successi utilizzerà un pò del suo credito per guadagnare tempo e tentare di far tornare in carreggiata la squadra.