Le immagini della festa scudetto Juventus 2013

Ventinove o trentuno non fa differenza. L’importante per il popolo bianconero è che la Juventus sia salita ancora una volta sul tetto d’Italia, a dispetto di tutto e di tutti, di quanti a bocce ferme non avrebbero scommesso un solo euro sul bis della Vecchia Signora in campo nazionale. La Juventus vince con il minimo scarto contro il Palermo e porta a casa il secondo tricolore consecutivo, il secondo dell’era Conte.

Fantacalcio: 18 squalificati, ma sarà la testa a decidere il campionato

Ultima giornata dai cuori forti quella di questo campionato, e anche del nostro Fantacalcio.
Le supersfide testa-coda saranno a dir poco imprevedibili. A sentire i giocatori della Roma sembra che tutto sarà già fatto, vinceranno tutte le big e lo scudetto andrà all’Inter. Ma i nerazzurri il 5 maggio non l’hanno scordato ed è tornato nelle loro menti come un macigno, che dovrà associarsi alla crisi di gioco e risultati di quest’ultimo periodo, e allo scandalo della Procura di Milano. Insomma, diciamo che gli interisti non stanno propriamente sereni.

Altro punto interrogativo saranno le squalifiche. Ci è andato giù pesante il giudice sportivo, appiedando per questa decisiva giornata di campionato ben 18 calciatori, di cui 3 sono solo del Parma, abituato ormai a giocare con gli uomini contati, e a non finire una partita in 11 da mesi. Tra gli scontri che hanno ancora un senso peseranno le assenze di Gattuso e Nesta nel Milan, ma anche alcuni squalificati del Catania e della Fiorentina, oltre alle assenze per infortuni vari di calciatori che hanno salutato il campionato già da un pò.

Inter: caccia ai colpevoli!

A tre giorni dal derby che avrebbe dovuto consegnare lo scudetto nelle mani dell’Inter, si continua a parlare di colpe ed atteggiamenti sbagliati in campo, cercando di trovare un capro espiatorio da consegnare al giudizio della critica.

Non è colpa di Mancini, non lo è mai, qualunque cosa faccia, qualunque sia la disposizione tattica scelta, chiunque decida di far scendere nell’arena. Non lo diciamo noi, lo afferma lui stesso, risponedendo agli appunti del patron Moratti, deluso dalla prestazione molle e rinunciataria della squadra, che avrebbe potuto regalargli lo scudetto più bello, in uno stadio vestito di rossonero.

Ognuno può vedere la partita come vuole, quando si perde si deve sempre trovare un colpevole e il colpevole è l’allenatore. Il presidente può dire così anche se non mi trova d’accordo.