Dopo una breve trattazione di carattere storico, passiamo adesso ad un’attenta valutazione dei vari sistemi di gioco studiati ed applicati negli anni, e alla loro progressiva evoluzione.
Partiamo dal principio fondamentale su cui si basa l’essenza del sistema di gioco, ovvero esso deve essere equilibrato, elastico e razionale. Equilibrato, perchè i giocatori devono essere equamente distribuiti sul campo; elastico, perchè deve adattarsi facilmente ad ogni tipo di avversario; razionale, pechè deve essere improntato sulle caratteristiche dei giocatori che si hanno a disposizione e sull’eventuale idea di gioco che si vuole attuare.
Tale principio, diventato oggi teorema imprescindibile e dogma assoluto su cui gli allenatori modellano la propria filosofia calcistica, è frutto di una lenta maturazione avvenuta negli anni. Infatti più di un secolo fa, il calcio era uno sport essenzialmente individualista. La dislocazione in campo, prevedeva nove attaccanti e un solo difensore davanti al portiere. I passaggi tra compagni erano limitati e si faceva ampio uso del dribbling. Il giocatore che di volta in volta entrava in possesso del pallone, puntava direttamente la porta avversaria tentando di andare in goal da solo. Passare il pallone era un atto di rinuncia. Era un gioco improntato sull’esaltazione del singolo. Tra i più abili interpreti dell’epoca, è doveroso menzionare tale R.W.S. Vidal appartenente alla squadra dell’Oxford, passato alle cronache per aver segnato ben tre goal partendo ogni volta dal dischetto della propria area di rigore.
Intorno al 1870, sono gli Scozzesi ad introdurre la “novità” del passaggio e con esso l’esigenza di cambiare la dislocazione sul campo dei giocatori. Si passò infatti dall’1-1-9 all’1-1-2-7 e poi successivamente all’1-2-2-6. Da qui in poi, verranno sperimentati vari sistemi di gioco quali, il Sistema piramidale, il Metodo, la WM, il Verrou o Riegel, il Catenaccio ( tanto caro a noi italiani e non solo), il 4-2-4 ed il celebre Calcio totale olandese che tratteremo di volta in volta, spiegandone dettagliatamente le caratteristiche e illustrandone la disposizione sul campo da gioco. Un percorso a tappe, che consentirà agli attenti lettori di CalcioPro, di tornare indietro nel tempo e rivivere momenti indelebili di un calcio che non esiste più.