Leo Messi chiude la polemica con Pelé. Qualche giorno fa la Pulce atomica aveva detto di non aver mai visto giocare O Rey. E il fuoriclasse brasiliano gli aveva risposto dicendo che gli avrebbe mandato qualche video per colmare questa lacuna.
Ora il giocatore del Barcellona, mette la parola fine alla storia con queste parole:
Che me lo mandi, sarò felice di vederlo e di vedere cosa faceva, sicuramente delle cose grandiose visto tutto quello che ha vinto.
Belle parole, e molto politically correct – esattamente il contrario di Diego Armando Maradona. Soprattutto se si considera che tra brasiliani ed argentini – nel calcio e non solo – non corre mai buon sangue.
Il buonismo di Messi non viene riservato solo al fuoriclasse brasiliano. Come Cristiano Ronaldo, l’altro grande campione di questi anni che viene paragonato spesso alla Pulce nella scelta del miglior calciatore al mondo.
Un dualismo ripresentato in continuazione dai media, ma che non tocca il campione argentino – almeno è quello che dice lui -:
Non ho alcuna sfida personale con Cristiano. L’unica cosa che voglio è aiutare la squadra e fare le cose per bene, in nessuno momento guardo a quello che fa Cristiano per confrontarmi o fare meglio di lui.
Tutto lo differenzia da CR7. Basti pensare al fatto che il campione del Real Madrid, qualche giorno fa aveva definito anormali alcuni tifosi che gli avevano urlato “Messi, Messi!”. Lui invece non sembra preoccuparsi più di tanto delle parole che gli hanno rivolto negli anni gli avversari:
Non voglio dire nulla a riguardo, ognuno ha la sua idea. Io sono felice di essere accolto bene da tutti, che sia a Barcellona o altrove, ma è normale che quando sei ospite il pubblico non ti mostri lo stesso affetto.
Insomma il suo mantra è la forza della squadra, e non i suoi record. Per esempio si sta avvicinando ai goleador più prolifici della storia del Barça, come Paulino Alcantara e Cesar Rodriguez Alvarez, ma lui non sembra essere interessato:
Quello che mi interessa è vincere come gruppo, saranno i titoli a farci entrare nella storia. Poi, più segno meglio è, ma non per battere un record, quanto per aiutare la squadra.