Se il massimo campionato italiano di calcio in generale sta affrontando una crisi tecnico-economica senza precedenti che ha portato i nostri club a perdere un posto di diritto nelle prossime edizioni della UEFA Champions League, d’altra parte la Serie B sta vivendo un periodo di grazia nonostante gli stadi non sempre pienissimi ed una copertura mediatica non proprio eccezionale.
Secondo gli ultimi dati forniti dall’analisi condotta da StageUp-Sport Leisure Business sulle principali leghe cadette in Europa (disponibile per il download sul sito ufficiale), la Serie B sarebbe infatti, in termini economici-finanziari, il maggiore campionato cadetto di tutto il vecchio continente, dietro solo la Bundesliga 2.
Il campionato tedesco continua ad essere un esempio sotto tanti punti di vista. Basti pensare che il costo dei calciatori è contenuto al di sotto del 50% del fatturato delle società. La Serie B, che si posiziona in seconda posizione, ha invece costi dell’84% davanti alla Championship Inglese (la serie B locale) con il 93% e la Liga Adelante (la serie B spagnola) con il 95%. La Bundesliga 2, come del resto il campionato maggiore, vanta una situazione calcistica dal punto di vista conomico davvero invidiabile, merito delle società che riescono a contenere l’indebitamento con investimenti oculati ma precisi, ma anche a riempire letteralmente gli stadi con strutture moderne e funzionali.
Dunque, nonostante la Serie B rifletta in parte dal canto suo i problemi della categoria superiore riguardante la scarsa presenza negli stadi, può comunque esultare rispetto ai campionati di pari categoria in Inghilterra e Spagna, con i club costretti ad affrontare problemi di indebitamento pari ad oltre il doppio ed il triplo del loro fatturato.
L’analisi di StageUp-Sport Leisure Business sottolinea del resto come l’edizione 2011/2012 della Serie B, chiamata per ragioni di sponsorizzazione Serie bwin, stia vivendo la sua stagione del rilancio, merito della crescita del bacino d’utenza passato ai 18,7 milioni di quest’anno (31% della popolazione) dai 12,8 dell’anno precedente e dell’ampliamento delle provincie coinvolte, 20 contro le 17 del 2010/2011.