Mano destra a sollevare il mento, garantire postura eretta, mostrare un viso che chiede di essere ricordato così, nella semi perfezione di chi ha appena inciso in modo indelebile sulla sfida in corso. Cristiano Doni, capitano dell’Atalanta, torna a trascinare i compagni a suon di gol e lascia alle spalle un periodo delicato, nel corso del quale il suo nome era circolato con prepotenza nell’ambito di una indagine sui capi ultrà bergamaschi per i quali la Procura di Bergamo ipotizzava il reato di associazione a delinquere. Mancava la rete, a Doni: ne sono arrivate due, entrambe dal dischetto a corollario di altrettante azioni corali dei bergamaschi che restano primi in graduatoria dopo aver liquidato un Piacenza meno pimpante di come lo abbiamo osservato di recente. Il Siena dista tre punti, un’inezia da difendere – in casa orobica – con unghie e denti: gli uomini di Conte hanno vita facile contro un Crotone in grado di replicare agli affondi ospiti solo nel finale. Basta l’uno due di Brienza e Reginaldo, senesi in lizza per la prima posizione fino al termine del campionato. La coppia pare lanciata verso la promozione diretta e neppure il Novara, che tanto ha impressionato nella prima parte della stagione, pare in grado di alterare la marcia delle prime due. Semmai, i piemontesi sembrano giunti al limite: fisicamente spompati, cominciano a pagare l’ineccepibile cammino precedente che ha fatto del Novara la squadra rivelazione di cadetteria.
Ardemagni risolleva il Padova con una doppietta che serviva, in questa fase, più di ogni altra cosa: in primo luogo, per il fatto che i veneti necessitano di un bomber affidabile quanto quel Succi che, per infortunio, ha lasciato i compagni senza un riferimento offensivo; in secondo luogo, per riscattare immediatamente la sconfitta – pesante e contestata – della precedente giornata contro il Cittadella: un derby perso in malo modo, tre reti all’attivo e pochissime azioni da gol prodotte. In questo lasso di tempo – una settimana – è accaduto che la società abbia esonerato Alessandro Calori e affidato la prima squadra al tecnico della Primavera, Alessandro Dal Canto. La mossa ha dato i primi frutti, il cambio alla guida tecnica pare funzionare.
Il contrario di quanto accaduto a Torino, dove l’ingaggio di Papadopulo si sta rivelando controproducente: squadra a secco, sconfitta anche a Frosinone in cui il minimo sforzo dei locali è bastato e avanzato. Segnali di ripresa, invece, per il Livorno di Novellino che è riuscito a dare un’anima al gruppo ma non ha ancora saputo cancellare le amnesie difensive in cui incappa la retroguardia a risultato ormai acquisito. Per Ascoli e Portogruaro vittorie determinanti in chiave salvezza.
Le istantanee che immortalano la trentaduesima giornata:
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