Posticipi della dodicesima giornata di serie B.
Stadio Braglia, Modena:
Sassuolo-Siena 4-3
Reti: 4′ pt e 19′ pt rig. Bruno (Sa), 6′ pt Reginaldo (Si), 21′ pt rig. e 37′ pt Calaiò (Si), 46′ st Noselli (Sa), 50′ st Masucci (Sa)
Stadio Olimpico, Torino
Torino-Ascoli 2-1
Reti: 2′ pt Moretti (A), 27′ pt Sgrigna (T), 21′ st Iunco (T)
Sassuolo-Siena 4-3: si cominci col dire che è successo tutto e il contrario. Le sette reti con cui si è archiviata una delle gare più spettacolari che ha regalato il primo scorcio di cadetteria raccontano in realtà solo una parte delle palle gol che entrambe le formazioni hanno saputo creare. Di contro, non riescono neppure a rendere l’esatta dimensione dei grossolani errori di cui ambo le retroguardie si sono rese protagoniste.
Dovessimo indicare due nomi su tutti a emblema di quanto di buono hanno saputo offrire emiliani e toscani, verrebbe facile proporre quelli di Bruno e Calaiò, autori di una doppietta personale e spine nel fianco delle avverse difese fino al momento in cui, stremati, sono stati sostituiti dai rispettivi allenatori. La vittoria del Sassuolo assume connotati epici per il fatto che – al 90′ – i padroni di casa stavano perdendo per 2 reti a 3 mentre al triplice fischio gli uomini di Gregucci hanno potuto festeggiare una vittoria che – un sapore così – chissà quando l’avrà ancora.
Due volte in vantaggio, gli emiliani, e raggiunti in entrambe le circostanze. Sblocca Bruno dopo 4′: un cross di De Falco mette l’ex modenese nelle condizioni di battere Coppola con un colpo di testa vincente. Passano 2′ e il Siena pareggia: crea Calaiò, conclude Reginaldo con un destro da buona posizione. Ci si diverte anche nei minuti successivi con iniziative sfornate da locali e ospiti ma sono ancora i padroni di casa a portarsi in vantaggio – stavolta grazie alla perfetta esecuzione di un penalty – ancora con Bruno. Come nell’occasione precedente, toscani al pari in 2′: stesso modus operandi – calcio di rigore – con esecutore ovviamente differente.
A trafiggere Bressan ci pensa Calaiò ed è ancora l’11 senese a firmare il primo (e unico) vantaggio toscano: è il 37′ quando, scambiandosi le vesti, Reginaldo illumina e il bomber italiano insacca. Nella ripresa gli animi si surriscaldano, la partita si fa più maschia anche per l’evidente intenzione ospite di tutelare il gol in più ma neppure tanto basta a cancellare lo spettacolo.
Più d’una (decisiva) le parate dei due estremi, Coppola ha il compito più ostico per la maggiore pressione locale ma, quando pare che l’undici di Conte si appresti a festeggiare una vittoria in trasferta di vitale importanza accade l’incalcolabile. Ovvero, due reti del Sassuolo nei minuti di recupero che ribaltano il risultato: al 46′ Noselli sfrutta al meglio l’assist di Troiano e agguanta il pareggio, al 50′ Masucci porta a compimento il capolavoro con una conclusione che si infila nell’angolino a sinistra di Coppola.
Torino-Ascoli 2-1: il Toro non può commettere ulteriori passi falsi, pena l’abissale distanza che separerebbe la squadra di Lerda dalle prime posizioni. Per l’Ascoli, tuttavia, non vi sono alternative al fare risultato perchè quell’11 indicato dalla graduatoria dice, al contempo, che i marchigiani sono ultimi con Piacenza e Cittadella. Chi ne ha di più? Durassero una ventina di minuti le partite, i bianconeri avrebbero festeggiato la vittoria ma nella tenuta complessiva di una gara che, in termini di minutaggio, si snoda in 90′ i padroni di casa possono dirsi vincitori con merito.
Perchè il Torino, andato sotto 2′ dopo il fischio di inizio in seguito al primo affondo ospite (perfetto Moretti in fase conclusiva: il tiro si insacca alla sinistra di Bassi), ha saputo ricompattarsi, risorgere, imprimere il proprio ritmo alla partita. Non era facile: psicologicamente, i granata, non sembrano ancora dotati di quella maturità che consente di giocare in maniera sicura; in secondo luogo, mancava Bianchi. Che è un po’ come dire, di questi tempi, che all’Atalanta manca Doni. Sopperire con l’armonia del gruppo, deve aver dettato Lerda. E così è successo.
Ha carburato piano, il Toro, ma ha carburato. Conquistando metri di campo e riuscendo a mettere in difficoltà la retroguardia. I primi frutti li si è visti al 27′, quando Sgrigna concretizza una manovra impostata dalla retroguardia e portata avanti dal reparto di mediana. Nella ripresa, poi, è ancora Sgrigna a prendere per mano i compagni e portarli verso la vittoria: è il 21′ quando il 14 crossa un pallone pennellandolo sui piedi di Iunco. A cui va il privilegio di insaccare e lasciarsi bagnare dal giubilo di una curva che non vedeva l’ora. Ma non mettetegli intorno Urbano Cairo: lo sbranerebbero!.