Anticipo della diciassettesima giornata di serie B:
Stadio Azzurri d’Italia, Bergamo:
Atalanta-Livorno 0-2
Reti: 31’ pt e 47’ st Pagano (L)
Sfida tra big, il venerdì sera è riservato a loro: Atalanta-Livorno è gara di vertice e cartello che riporta con la memoria a un recente passato nel quale la sfida sarebbe stata parte del calendario di una giornata di serie A. Cadetteria quale purgatorio da abbandonare il più in fretta possibile: la graduatoria dice che gli orobici hanno sei punti in più (30 contro 23) ma lo scorcio di stagione appena accantonato mostra un rendimento speculare che accomuna l’avvio delle due squadre. Belle e impossibili in alcuni frangenti, troppo brutte per essere vere in altri; incisive e puntuali in ogni fase del campo a volte, mai in partita in altre circostanze. Non hanno avuto continuità, né i padroni di casa né gli ospiti.
Le statistiche dicono che Atalanta e Livorno si sono già affrontate in 38 precedenti diretti (22 in Serie A, 16 in Serie B): il bilancio vede in testa i locali che, a fronte delle dodici sconfitte racimolate hanno registrato negli annali 13 vittorie. Tredici anche i pareggi. Si comincia in uno stadio nel quale si gela eppure i due gradi centigradi di Bergamo non hanno scoraggiato la tifoseria nerazzurra che ha risposto all’appello in maniera discreta.
Encomiabili al punto che l’Atalanta rischia di ripagare dopo 3’ di gioco i propri supporters: conclusione dalla distanza di Pettinari la cui prodezza spedisce il pallone sull’ìncrocio dei pali, il tap in successivo di Doni è impreciso. La trama della prima parte di frazione vede il pallino del gioco costantemente tra i piedi dei nerazzurri mentre la tattica dei labronici pare evidente. Il primo inghippo, per Colantuono, arriva al 25’. Doni, mobile fin lì, non ce la fa e viene sostituito.
Aspettare, lasciare che i locali pressino per poi colpire in velocità con ripartenze fulminee. Ineccepibile, non fosse che la prima conclusione a rete del Livorno arriva al 29’: bella iniziativa di Pagano che, superato Consigli, si vede respingere il tiro da Troest, decisivo sulla linea. Non fai in tempo a elogiare – mentalmente – la grinta atalantina che gli ospiti, 2’ dopo, costruiscono l’azione del vantaggio: Schiattarella conclude dalla distanza, Pagano devia il pallone quel tanto che basta per vanificare l’intervento di Consigli. L’ultima emozione del primo tempo la regala Basha: è il 37’ quando conclude dal limite, palla a lato.
La ripresa comincia con il secondo cambio di Colantuono: dentro Carmona per Basha. Serve a poco: eccezion fatta per un colpo di testa di Troest (3’) che si spegne a lato, il secondo tempo dei bergamaschi si lascia ricordare per il rosso diretto (12’) a Tiribocchi (stavolta, il Tir, farebbe bene a dimenticare in fretta la prova negativa) e per l’assenza di azioni pericolose. Di contro, il Livorno gestisce con ancora più facilità e trova il raddoppio nei minuti di recupero. Ancora Pagano in rete: assist di Volpato, il cannoniere è implacabile. Livorno a tre lunghezze dagli orobici e aggiornate le statistiche: ora le sfide tra le due squadre sono 39 e il bilancio è di perfetta parità. 13 vittorie lombarde, 13 toscane e 13 pareggi.