La quindicesima giornata di campionato ci restituisce una squadra, il Milan, che finalmente rientra tra le grandi. Oltre al fatto di essere rientrata in corsa per un posto in Europa con il suo settimo posto, finalmente la squadra di Allegri ha mostrato quel gioco che finora le è mancato (e che non si era visto nemmeno nella vittoria contro la Juventus). Una rinascita che fa ben sperare, nonostante sia macchiata da un errore arbitrale che ha condizionato la partita.
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Nessuna novità dalla vetta, la Juventus ha fatto esattamente quello che ci aspettavamo, ma non era questa la prova del nove. Resta comunque il dubbio che sia quella corazzata imbattibile che era lo scorso anno. E’ appena dietro che ci sono due spunti interessanti. Uno parla di un Napoli che ritrova una certa sicurezza come dimostra la cinquina rifilata ad un Pescara che già respira aria di B, e con un Cavani non brillante ma sempre più vicino al record di Maradona; ma l’altro riguarda l’Inter che, almeno quella vista ieri, non merita la terza posizione. Sarà l’assenza di Cassano, ma fatto sta che Milito e Palacio da soli sembrano lontani anni luce da quell’attacco impressionante visto contro la Juventus e nelle partite precedenti. Il gioco latita, i nerazzurri sembrano tornati quelli di qualche mese fa, e per fortuna che ora torna Fantantonio, altrimenti sarebbe stata dura con le inseguitrici che si avvicinano.
FRENANO I VIOLA – Sì perché Stramaccioni deve ringraziare Ferrara che non ha permesso alla Fiorentina l’aggancio al terzo posto. I viola sono sembrati meno in palla del solito, nonostante i due gol, ma un calo dopo il periodo brillante degli ultimi 3 mesi era da mettere in conto. Un calo che ha colpito tutti, come dimostra la Lazio che esce immeritatamente con i tre punti dalla sfida contro il Parma, ma che ha colpito anche Juve e Inter.
Buone notizie invece per la Roma che sul difficile campo del Siena ritrova i tre punti e due giocatori che potrebbero rivelarsi fondamentali per il prosequio del campionato: Mattia Destro che si potrebbe essere sbloccato, e Simone Perrotta che potrebbe essere il classico dodicesimo uomo in grado di tirarti fuori dal cilindro quello spunto che ti fa vincere la partita. Attenzione però a non illudersi, la vittoria è arrivata con molta sofferenza nei minuti finali in casa del fanalino di coda, e così va bene stare allegri, ma non bisogna montarsi la testa perché quando arrivano avversarie più importanti, le cose possono andare diversamente.
La quindicesima giornata di campionato ci ha mostrato anche chi sarà la vittima sacrificale di quest’anno. Ogni anno infatti c’è un club che retrocede mentalmente già alla fine del girone d’andata, e quest’anno tocca al Pescara, che ci aveva fatto illudere nei primi mesi, ma che poi ha mollato. Bergodi non ha ancora trovato la quadratura, ed i suoi ragazzi non sembrano già crederci più. Se non fosse per le penalizzazioni ora gli abruzzesi sarebbero ultimi da soli, e guardando le squadre immediatamente sopra (Genoa, Palermo e Bologna) si capisce quanto siano irrimediabilmente indietro sotto tutti gli aspetti.
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