Come spesso accade nei turni infrasettimanali, la qualità del gioco cala, e le piccole squadre salgono alla ribalta perché riescono ad approfittare di quei club costretti ad attuare il turnover. Così capita che ti ritrovi degli squadroni come Inter e Napoli letteralmente surclassati da Novara e Chievo, e ti chiedi se è davvero questo il calcio italiano, o è soltanto una delle sue tante varianti che, come in un videogioco, prevedono diversi livelli di difficoltà. Mentre tentiamo di rispondere a questa domanda, proviamo a dare i voti alla giornata di campionato numero 4.
Voto 10 al Chievo, una squadra che se giocasse sempre così potrebbe arrivare in Champions League. C’è da dire che i clivensi sono stati favoriti dall’ampio turn-over di Mazzarri che presentando una squadra senza peso in attacco, ha lasciato più libertà di manovra ai gialloblu, tanto che la vittoria (seppur arrivata su un infortunio di un difensore), sembrava quasi scontata.
Voto 9 alle sorprese del campionato, Genoa e Atalanta. La prima è stata smontata ma non smantellata in estate, e Malesani ha dimostrato di essere davvero bravo se, con quello che è rimasto dei Grifoni, è riuscito a costruire una squadra che dopo tre giornate è al primo posto; il merito dell’Atalanta invece è quello di non essersi fatta abbattere mentalmente dalla penalizzazione e dal fatto di non poter disporre del suo storico capitano, Cristiano Doni, tanto da aver portato a casa 7 punti in tre giornate, numeri che Milan e Inter si sognano.
Voto 8 al Novara, che ha imparato presto come si gioca in Serie A. Nonostante l’assenza dal grande calcio per più di mezzo secolo, i piemontesi sembravano una squadra esperta, in grado di approfittare delle debolezze degli avversari. Così anche se di fronte avevano l’Inter, sono stati in grado di approfittare dei momenti di assenza psicologica degli uomini di Gasperini per portare a casa una prestigiosa vittoria.
Voto 7 al Siena. Il cambio del tecnico non ha pesato sui toscani che hanno confermato contro la Roma quanto di buono hanno fatto vedere contro la Juve. Squadra equilibrata, attenta, e stavolta anche in grado di segnare, tanto che il pareggio con i giallorossi non si conta solo sul numero di gol, ma anche dal punto di vista della prestazione.
Voto 6 alla Roma, che sta crescendo man mano che passano le giornate, anche se i punti finora sono appena due. Prima o poi la vittoria arriverà, ma almeno la squadra di Luis Enrique non sembra affatto in balia degli eventi, e manda segnali incoraggianti.
Voto 5 ad Antonio Conte. Il tecnico bianconero non sembra ancora aver trovato la quadra. Mentalmente la squadra c’è, è aggressiva e attenta, ma Krasic è lontano parente di quello dello scorso anno, Estigarribia ed Elia riscaldano la panchina, e Vidal è ancora un oggetto misterioso. Le potenzialità ci sono, ma ancora ogni singolo non sembra in grado di suonare il concerto con i compagni.
Voto 4 a Moratti, per la serie “meglio tardi che mai”. La nomina di Gasperini come allenatore dell’Inter è arrivata tra i mugugni generali, si intuiva sin da subito che non era l’allenatore giusto per i nerazzurri, non tanto per le capacità perché resta indubbio che sia un buon allenatore, ma non è adatto ad una rosa del genere. Per fortuna il patron nerazzurro se n’è accorto prima del famoso “panettone”, e l’ha cambiato con un allenatore più duttile tatticamente. Solo il campo dirà se la scelta è stata giusta.
Voto 3 a Bisoli. Sarà anche contento del primo punto ottenuto in campionato, tra l’altro contro la Juventus, ma il Bologna di quest’anno risulta inguardabile e, se non cambia qualcosa, difficilmente riuscirà a salvarsi. I felsinei sono stati sotto contro la Juve per circa 85 minuti, compreso il secondo tempo in cui erano in 11 contro 10, e se non è arrivata la terza sconfitta su tre partite lo si deve soltanto alla sciocchezza di Vucinic che ha lasciato i suoi compagni in inferiorità numerica, e al solito calo di tensione che colpisce la Juve che ha spento la luce per 5 minuti, sufficienti per ottenere il pareggio.
Voto 2 al Cesena, e non solo per essere l’unica squadra ancora a zero punti. Il gioco è ben lontano da quello visto lo scorso anno. E’ vero che sono cambiati molti giocatori, ma sull’1-0 in casa contro la Lazio è un crimine contro il calcio subire la rimonta in modo così semplice. Siamo sempre in serie A.
Voto 1 al preparatore atletico del Milan. Com’è possibile che una squadra costruita per giocare la Champions League dopo quattro partite stagionali abbia fuori per infortunio mezza rosa? L’ultima tegola di Pato non fa che aggravare la situazione ed ora Allegri dovrà tirar fuori tutto il suo talento per evitare che la barca affondi. L’anno scorso ha vinto facile perché quasi non ha avuto infortuni, ora la situazione è ben diversa e qualcosa dovrà pur inventarsela.
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