L’undicesima giornata di campionato è stata monca perché ci sono mancate le due partite più importanti. Per questo dare i voti alla giornata non dà completamente giustizia agli attori in campo, ma ci proviamo lo stesso anche perché, seppur con solo 8 partite, ci sono stati sempre alti e bassi.
Voto 10 al Milan che festeggia il pericolo scampato da Cassano con una prestazione perfetta e 4 gol contro un Catania che ha dato molto fastidio ad Inter, Juventus, Napoli e Lazio, dunque decisamente una vittoria che vale doppio.
Voto 9 alle capolista Lazio e Udinese, che hanno un punto in più del Milan ma dal punto di vista del gioco stanno un passo indietro. Hanno avuto le coppe di giovedì, e questa è una scusante parziale, ma in ogni caso quando si vince pur non giocando benissimo vuol dire che l’anno è giusto per fare grandi cose.
Voto 8 all’Atalanta che continua a vincere e convincere, anche contro un Cagliari che prima di questa giornata si trovava in zona europea. I bergamaschi senza la penalizzazione ora sarebbero al quinto posto, e chissà che non sia un inizio di ciclo per costruire qualcosa di importante.
Voto 7 a Sculli che sembra sempre arrabbiato, e visto quanto è decisivo per questa squadra forse ha ragione. Farebbe meglio a mostrare la sua arrabbiatura all’interno dello spogliatoio, ma dopo il gol in Europa League ed il gol-vittoria contro il Parma, meriterebbe sicuramente più considerazione, magari facendo riposare di più un Cissè volitivo ma che ha litigato con il gol.
Voto 6 al Lecce che gioca male ma vince, e se nel calcio contano più i punti che le prestazioni, può essere contento. Se a qualche tifoso ad inizio campionato gli avessero detto che dopo 11 giornate la sua squadra si sarebbe trovata a pari punti con l’Inter, sicuramente non ci avrebbe creduto, ma è accaduto. La salvezza è lontana, ma si costruisce vincendo gli scontri diretti.
Voto 5 al Bologna. La salvezza non si ottiene con prestazioni come quella contro il Palermo, ed anche se dall’arrivo di Pioli qualcosa sembra cambiato, non ci si può permettere di concedere 70 minuti agli avversari e svegliarsi solo nel finale, quando ormai il risultato è netto. Pioli ha ancora molto lavoro da fare.
Voto 4 al Novara che sta piano piano perdendo terreno e rovinando il buon inizio di stagione. La sconfitta contro la Roma è apparsa immeritata per tre quarti della partita, ma alla fine non si può considerare uno scandalo. Se non si interviene specialmente in attacco, la permanenza in A potrebbe finire dopo appena un anno.
Voto 3 a Cellino che ha messo sulla graticola Ficcadenti. La squadra che gli ha costruito non è per nulla da alta classifica, eppure lui ce l’ha portata. Qualche sconfitta di tanto in tanto ci può pure stare se hai una squadra con molti limiti, ma dopo 11 giornate trovarsi ai margini della zona europea dovrebbe essere un vanto, non un motivo per licenziare l’ennesimo allenatore.
Voto 2 alle autorità napoletane che hanno deciso il rinvio di Napoli-Juventus. Appena presa la decisione ha smesso di piovere ed è uscito il sole come in una giornata primaverile. Il campo era in condizioni di praticabilità e forse aspettando qualche ora in più prima di decidere la scelta sarebbe stata meglio ponderata.
Voto 1 alla struttura delle città italiane che con due gocce d’acqua diventano un acquitrino. In Inghilterra, in Germania e Francia piove molto più che da noi, ma non avvengono i disastri che si sono registrati a Genova e Napoli. Con qualche misura di prevenzione in più forse ieri le due sfide più interessanti della Serie A si sarebbero potute giocare.
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