Anticipo della ventottesima giornata di serie A.
Stadio Olimpico, Torino:
Juventus-Milan 0-1
Rete: 23′ st Gattuso (M)
Quel che sarebbe dovuto essere nelle previsioni di inizio stagione e che, in buona parte, non si è rivelato: Juventus-Milan poteva rappresentare una sfida importante in ottica scudetto e invece, per il fatto che i bianconeri sono venuti meno alle aspettative e sono costretti a una strenua lotta per accaparrarsi un posto nell’Europa League, la sfida ha essenzialmente perso parte del fascino. Non uno scontro diretto tra pretendenti, vero, ma è altrettanto innegabile la constatazione che una gara come quella tra zebre e diavolo non sarà mai match normale.
Troppo passato a fare da memoria storica, troppe tensioni accumulatesi nel corso degli anni, enorme astio tra le due tifoserie. Si è mormorato – forse a torto, anche se la verità dei fatti nessuno l’ha confermata – che fu a causa di un diverbio tra le due tifoserie che la storica Fossa dei Leoni milanista intraprese la fase di declino che portò allo scioglimento. Buttato lì, ma avremmo potuto citare migliaia di altri episodi, solo per lasciare intuire il motivo per il quale una sfida simile avrà sempre un sapore differente. In campo – tra i due club più titolati d’Italia – e fuori dal campo. La graduatoria stagionale, intanto, recita così: solo il Milan può perdere lo scudetto, la Juve ripassi l’anno che verrà.
Novità dell’ultima ora in casa rossonera: il match winner di San Siro, il giustiziere locale nella sfida contro il Napoli, Alexander Pato, non è in campo per aver accusato un attacco febbrile. Dentro Cassano al fianco di Ibrahimovic, solo panchina per Robinho, c’è Boateng. Delneri prova a scacciare la crisi con Matri e Toni, mentre a scaldare la panchina ci finisce ancora capitan Del Piero.
Il campo: prima emozione dopo 6’ minuti grazie a una buona incursione di Jankulovski il cui cross teso finisce sui piedi di Ibra che riesce a colpire male il pallone, e sporcarne la traiettoria, da pochi passi. Scorrono i minuti, non cresce la Juve ma neppure la manovra milanista pare capace di aggirare la retroguardia di casa. FantAntonio si scalda al 20’: fa tutto bene prima di preparae la conclusione e poi riesce nella fatidica impresa di sbagliare un gol fatto davanti a Buffon. Solo a metà frazione i padroni di casa mostrano maggiore rabbia agonistica: Toni e Matri si muovono in continuazione ma finiscono nella doppia gabbia composta da Silva e Nesta.
A centrocampo duello rustico e tutto muscoli tra Felipe Melo e Gattuso, mentre sulle fasce Jankulovski deve tenere a bada le sfuriate di Krasic allorquando a Flamini tocca contenere quelle di Martinez. Dalla parte opposta Chiellini e Barzagli si devono occupare di Ibra e Cassano, interessante anche il duello Traore-Boateng e Marchisio-Van Bommel. Prima frazione fisica, tattica, ma con pochi spunti tecnici: all’intervallo si archiviano 45′ non piacevoli sul piano dello spettacolo.
Nella ripresa si riparte con Robinho per Boateng e la prima occasione pericolosa è degli ospiti: al 9′ Ibrahimovic su punizione, il destro è potente, Buffon devia in tuffo a sinistra. Per il resto, non ci si discosta dai ritmi della prima parte: il Milan gestisce con raziocinio ma non trova spazi, la Juve tenta di ripartire ma mancano sbocchi e riferimenti. Quel che accade al 24′, tuttavia, segna in maniera indelebile la gara. Gattuso, che va in gol pochissime volte, stavolta griffa l’incontro. Buffon, che non sbaglia quasi mai, stavolta ha il pallone dello svantaggio sul groppone. E se, in simultanea, Gattuso segna e Buffon sbaglia, significherà pur qualcosa.
E’ il 24′ quando Ibrahimovic fa sponda di petto: subentra Gattuso ai 16 metri, il mediano conclude di sinistro, l’estremo bianconero non è impeccabile e la palla finisce in rete. La gestione del vantaggio è compito semplice per il Milan che non rischia nulla e prova a raddoppiare: Ibra al 32′ e Robinho al 38′ peccano di imprecisione. Finisce con la consacrazione dei rossoneri, sempre più vicini al tricolore. Saprà reagire l’Inter? Che accadrà a Del Neri? Le prossime ore sapranno illuminare in tal senso.