Cinquanta mila spettatori in un San Nicola che presenta un manto erboso assai più decente di quello ammirato nella passata stagione. Gli uomini di Gian Piero Ventura, poco rinnovati dalla cintola in su ma con una retroguardia che evidenzia le novità di Belmonte e Rossi (ad affiancare i due Masiello) sono chiamati a ripetere l’exploit dello scorso anno e, in barba a una Juventus nuova di zecca, mostrano di non aver dimenticato come si gioca il bel calcio.
Bianconeri in grande spolvero nella prima parte del primo tempo quando, consapevoli degli sguardi attenti del Presidente Andrea Agnelli, cercano di sbloccare il punteggio approfittando della buona vena di Krasic – schierato dal 1′ – e della mobilità di Felipe Melo. Sono, tuttavia, sfuriate impalpabili su cui la retroguardia di casa ha vita facile. Kutuzov e Barreto, dall’altra parte, non sfruttano a dovere le intuizioni di un ottimo Almiron ma, complici le lacune difensive juventine – con Motta, Bonucci e Chiellini non ancora rodati a dovere – Storari necessita della massima attenzione per frenare le ripartenze dei galletti.
Allo scoccare del 43′, poi, una prodezza del neoentrato Donati (Gazzi out per infortunio) sblocca il punteggio: il centrocampista prende palla dalla tre quarti e lascia partire un bolide su cui l’estremo ospite non può nulla. Il vantaggio locale obbliga Delneri a qualche accorgimento ma neppure gli ingressi di Sissoko, Martinez e Lanzafame fruttano alcunchè. Buona tenuta difensiva dei biancorossi, Quagliarella ancora spaesato nonostante la buona volontà. Servirà ancora parecchio allenamento, alla Juve “nuovo corso” per far sì che tanto talento cominci a assumere forma e ricreare sostanza. Ventura e i locali festeggiano i primi tre punti sotto la curva e lanciano il primo avvertimento: il Bari c’è.
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